Jerry Calà dopo lo squallido "Chicken Park" ci riprova esattamente un anno dopo, riciclandosi come sociologo: sorvolando sulla qualità del film, decisamente discutibile, ed analizzando il buono che dovrebbe infondere nello spettatore, ci si rende subito conto della banalità del prodotto: vengono messi in scena tanti personaggi e dette tante parole, non vi è nulla che possa spingere a una riflessione; l'occhio cade sull'innegabile bruttezza del film e sulla grossolana banalità delle trovate.
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Jerry Calà dopo lo squallido "Chicken Park" ci riprova esattamente un anno dopo, riciclandosi come sociologo: sorvolando sulla qualità del film, decisamente discutibile, ed analizzando il buono che dovrebbe infondere nello spettatore, ci si rende subito conto della banalità del prodotto: vengono messi in scena tanti personaggi e dette tante parole, non vi è nulla che possa spingere a una riflessione; l'occhio cade sull'innegabile bruttezza del film e sulla grossolana banalità delle trovate. Calà infatti decide di accontentare tutti in sala, ragazzi e ragazze, genitori e figli, cattolici e non; in questo guazzabuglio dai mille colori e in cui ognuno dice la sua, l'effetto carnevalesco è di rara ingenuità (complice anche la recitazione sopra le righe di cialtroni pescati nella fogna mediatica del piccolo schermo) dove viene contrapposto ai preservativi l'odio coatto contro l'aborto. Non mancano interventi contro la droga e la sicurezza nelle strade, sarà per questo che Fabio Testi presta la sua rombante Maserati al figlio per andare a ballare? La sagra del "buona la prima", dove tutti possono fare gli attori era un classico prima della Crisi, e al cinema è passato questo ed altro. Ma rivedendolo adesso è difficile che qualcuno riesca a rispecchiarsi: il profilo di questi "ragazzi della notte" è davvero scandaloso: giovani dementi che non sanno davvero cosa sia la vita, personalità nate da una totale mancanza di rispetto dell'attore\autore verso il pubblico e verso gli stessi soggetti cui si ispira; la colonna sonora è studiata apposta per catturare il pubblico, come un chiassoso repertorio da autoscontro di paese: da "Wanna be with you" a "Me and you", tutti classici apripista della stagione 1995\1996. Scaduto.
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