dandy
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giovedì 22 dicembre 2011
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orca miseria!
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Filmettino avventuroso pro-ecologista sulla scia de "Lo Squalo",molto meno avvincente e assai eccessivo sul piano retorico e spettacolare.Avvincente per l'epoca e pregevole per l'uso di filmati subacquei e orche vere ammaestrate.Disturbante la scena del piccolo abortito.Toccante ma anche estenuante,quella in cui l'orca trasporta la compagna agonizzante.Esagerata invece,la parte della vendetta dove il cetaceo riesce addirittura a far esplodere un edificio.Dignitoso Harris.Film d'esordio di Bo Derek,che viene gambizzata dall'orca.Un b-movie anni70 bello e buono.Aldisotto delle ambizioni posto che ce ne fossero(suppongo,lanciare una denuncia contro la caccia alle orche per sfruttamento).
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gianni lucini
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venerdì 30 novembre 2012
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moby dick di melville al contrario
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Il soggetto, ispirato a un romanzo di Arthur Herzog, rilegge "Moby Dick" di Melville al contrario, partendo cioè dal punto di vista dell'animale. È il maschio di un'orca uccisa per stupidità da un pescatore presuntuoso il vero capitano Achab della vicenda narrata dal film. Nato sulla scia del successo de Lo squalo di Spielberg e un po' maltrattato dalla critica alla sua uscita nelle sale questo lavoro ha dimostrato un'inaspettata vitalità riuscendo con il tempo a conquistarsi un posto di tutto rispetto nella considerazione del pubblico. Il merito principale di questa longevità è da individuare in una sceneggiatura che mescola con molto equilibrio e con dialoghi tutt'altro che banali gli spunti avventurosi con una forte componente ecologista.
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Il soggetto, ispirato a un romanzo di Arthur Herzog, rilegge "Moby Dick" di Melville al contrario, partendo cioè dal punto di vista dell'animale. È il maschio di un'orca uccisa per stupidità da un pescatore presuntuoso il vero capitano Achab della vicenda narrata dal film. Nato sulla scia del successo de Lo squalo di Spielberg e un po' maltrattato dalla critica alla sua uscita nelle sale questo lavoro ha dimostrato un'inaspettata vitalità riuscendo con il tempo a conquistarsi un posto di tutto rispetto nella considerazione del pubblico. Il merito principale di questa longevità è da individuare in una sceneggiatura che mescola con molto equilibrio e con dialoghi tutt'altro che banali gli spunti avventurosi con una forte componente ecologista. Proprio quest'ultima, che all'epoca dell'uscita del film non ancora così popolare e diffusa come oggi, è l'elemento che ha contribuito a rivalutarlo e a farlo durare nel tempo. Numerosi i rimandi "colti" che si possono cogliere nei dialoghi attinti direttamente dal romanzo di Herzog che strizzano l'occhio a "Il vecchio e il mare" di Hemingway. Eccellente l'interpretazione di Richard Harris perfettamente a suo agio nei panni del Capitano Nolan, altrettanto intensa quella di Charlotte Ramplig. Discreta anche la giovanissima Bo Derek, non ancora acconciata con le treccioline che la renderanno famosa ma molto più espressiva di quanto non accadrà nei film che le regaleranno in successo.
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elgatoloco
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sabato 9 giugno 2018
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film convincente
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Questo"Orca"di Michael Anderson, del 1977, parzialmente ispirato all'omonimo romanzo di Arthur Herzog(ma co-sceneggiatori, oltre a Robert Town, sono Sergio Donati e Luciano Vincenzoni)è un film decisamente interessante: rende un'etologia diversa da come ce la immaginiamo, certo con qualche punta di fiction(nonostante Herzog sia spesso anche autore di non-fiction, ma qui scrive una fiction, quasi al limite della SF, a parte il fatto che sarebbe difficile quantificare il suo reale apporto, essendoci altri autori coinvolti...), più à la Lorenz che à la Kropotkin, propone la figura del pescatore"eroico-solitario"(un Richard Harris di vaglia, induibbiamente), mostra aspetti "dark"di questi mammiferi acquatici, altrimentI ignorati a favore delle balene o degli squali(colgo l'occasione per dire che"Horcynus Orca"di Stefano d'Arrigo, anteriore al film di due anni, non c'entra nulla con il film stesso), in competizione con questa sorta di Achab in piccolo che è il pesrcatore del ruolo principale, appunto.
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Questo"Orca"di Michael Anderson, del 1977, parzialmente ispirato all'omonimo romanzo di Arthur Herzog(ma co-sceneggiatori, oltre a Robert Town, sono Sergio Donati e Luciano Vincenzoni)è un film decisamente interessante: rende un'etologia diversa da come ce la immaginiamo, certo con qualche punta di fiction(nonostante Herzog sia spesso anche autore di non-fiction, ma qui scrive una fiction, quasi al limite della SF, a parte il fatto che sarebbe difficile quantificare il suo reale apporto, essendoci altri autori coinvolti...), più à la Lorenz che à la Kropotkin, propone la figura del pescatore"eroico-solitario"(un Richard Harris di vaglia, induibbiamente), mostra aspetti "dark"di questi mammiferi acquatici, altrimentI ignorati a favore delle balene o degli squali(colgo l'occasione per dire che"Horcynus Orca"di Stefano d'Arrigo, anteriore al film di due anni, non c'entra nulla con il film stesso), in competizione con questa sorta di Achab in piccolo che è il pesrcatore del ruolo principale, appunto. Scene sconvolgenti sono legate alla violenza della natura come è vista, appunto, qui con l'aborto del piccolo ucciso, con le lotte tra forze della natura e l'uomo, con lo "studio", anzi meglio l'esplorazione di altri aspetti della natura"ignota". Non ritengo ci sia alcuna parentela con"Jaws"di Spielberg, anche se, forse, qualche calcolo di questo tipo l'aveva fatto il produttore, ma...supporlo e affermarlo può essere considerato insultante. Charlotte Rampling è grande interprete, tra le figura esordienti si segnala quela che sarà una"super-sexy bomb", ossia Bo Derek, ma questa, coem si suol dire, "è un'altra storia". El Gato
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