capitankirk
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mercoledì 31 ottobre 2012
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un flop divenuto un capolavoro
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Il razzista Adam Cramer (William Shatner) giunge in una sonnolenta cittadina del profondo Sud per incitare la popolazione alla rivolta, per contrastare una riforma scolastica che favorisce l'integrazione. Sorprendente e riuscitissimo finale.
Roger Corman, divenuto celebre per i suoi riadattamenti cinematografici, a basso costo, delle maggiori opere letterarie di Edgar Allan Poe, si cimenta in un genere, quello di denuncia sociale, ancora inesplorato. E ci riesce con indubbia efficacia, realizzando il suo primo insuccesso al botteghino, che con il tempo si trasforma in una pellicola imperdibile per ogni cultore della settima arte.
Nei panni del protagonista, il turpe agitatore di folle Adam Cramer, nonchè bieco seduttore di donne sposate, troviamo un giovane William Shatner, non ancora reso famoso dalla serie tv "Star Trek" di lì a pochi anni.
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emanuelemarchetto
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lunedì 3 luglio 2017
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un film che parla di oggi
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"...fu il primo film a essermi dettato da profonde convinzioni sociali e politiche (...) è uno dei film più duri che abbia mai girato. E per quanto riguarda il tema, il più serio".
Questo afferma Roger Corman nel suo libro parlando di una pellicola da lui fortemente voluta, tanto che buona parte del budget viene dalle sue stesse tasche (Costò circa 80000 dollari). Il regista voleva da tempo passare al cinema di stampo sociale, per raccontare l'America profonda, dove molti pregiudizi ancora sopravvivono nella mente delle persone alimentati dall'ignoranza.
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"...fu il primo film a essermi dettato da profonde convinzioni sociali e politiche (...) è uno dei film più duri che abbia mai girato. E per quanto riguarda il tema, il più serio".
Questo afferma Roger Corman nel suo libro parlando di una pellicola da lui fortemente voluta, tanto che buona parte del budget viene dalle sue stesse tasche (Costò circa 80000 dollari). Il regista voleva da tempo passare al cinema di stampo sociale, per raccontare l'America profonda, dove molti pregiudizi ancora sopravvivono nella mente delle persone alimentati dall'ignoranza. Per questo motivo acquistò i diritti di The Intruder, romanzo del 1958 scritto da Charles Beaumont (che si occuperà anche della sceneggiatura) e basato su una storia vera. Il risultato è un film insolito per il regista, ma asciutto e sgradevole, che riesce a mostrare senza troppi giri di parole un'america nascosta, dove il processo di integrazione è rallentato dal più becero conservatorismo che fa facilmente presa sulla popolazione.
L'aspetto più interessante del film è proprio lo spaventoso populismo che Adam Cramer (interpretato da William Shatner) riesce ad utilizzare come arma per plasmare l'opinione pubblica. La sua dialetti riesce a raggiungere il popolino, facendo presa sulle paure irrazionali figlie del pregiudizio e della disinformazione, come l'affermazione che "una nazione meticcia è una nazione più vulnerabile".
Tale aspetto ricorda tristemente l'attualità e questo aggiunge valore all'opera, perché oggi più che mai il razzismo è uno dei temi preferiti da molti politici per manipolare le masse.
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