fabal
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mercoledì 12 dicembre 2012
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sottovalutato.
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Con immancabili rischi di capitombolare nel B movie, "Loch Ness" è il classico film su cui si parte prevenuti. La tematica puzza da subito di trash, e non deve certo stupire che a ignorarla siano stati tutti i più i grandi registi del fantasy, non un John Henderson qualsiasi. Che comunque ci prova e lui, invece, stupisce.
Il materiale narrativo è povero, la storia semplicissima. Effetti speciali ridotti all'osso aggiungono solo un po' di sfacciataggine a una sceneggiatura asciutta ed estremamente umile. Niente azione alla Jurassic Park: i "rettili marini" (non sono tecnicamente dinosauri) di Henderson sono esseri pacifici e discreti, non emettono ruggiti da prime donne e si fanno sostanzialmente gli affari propri.
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Con immancabili rischi di capitombolare nel B movie, "Loch Ness" è il classico film su cui si parte prevenuti. La tematica puzza da subito di trash, e non deve certo stupire che a ignorarla siano stati tutti i più i grandi registi del fantasy, non un John Henderson qualsiasi. Che comunque ci prova e lui, invece, stupisce.
Il materiale narrativo è povero, la storia semplicissima. Effetti speciali ridotti all'osso aggiungono solo un po' di sfacciataggine a una sceneggiatura asciutta ed estremamente umile. Niente azione alla Jurassic Park: i "rettili marini" (non sono tecnicamente dinosauri) di Henderson sono esseri pacifici e discreti, non emettono ruggiti da prime donne e si fanno sostanzialmente gli affari propri. Questo morigerato entusiasmo coinvolge anche un cast all'altezza, dove spicca un Ted Danson disilluso ma simpatico, rilassato ed autoironico.
La pacatezza narrativa, efficace e concreta, fa di "Loch Ness" un film equilibrato in cui né il mistero né l'ironia prendono il sopravvento, rendendo la visione estremamente piacevole. Se non proprio suspense, lo spettatore vi troverà comunque delle ottime ragioni di coinvolgimento.
Sottovalutato in ogni aspetto, "Loch Ness" è la prova che anche un Nessie ad alto rischio di abuso può essere disciplinato, se affidato nelle giuste e umili mani. Stroncature e sguardi di sufficienza meglio si addicono ai superbi.
Da menzionare anche la quasi ignota colonna sonora di Trevor Jones, che alterna solennità melodiche a vaghi folkeggiamenti. Un tantino invasivo è solo il refrain sentimentale a sfondo ecologista, nell'aria fin dall'inizio. Finisce come deve finire.
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elgatoloco
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martedì 12 settembre 2017
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sembra fin troppo noto, mentre invece è/era"nuovo"
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"Loch Ness"di John Henderson(1995)sembra un film dalla tesi consueta: il solito scienziato positivista che non crede alle"favole", che poi viene smentito dai fatti, che invece danno ragione alla "favola", in buona sotanza al mito... Invece no: Jonathan Demsey(Ted Danson), famoso biologo, è un entusiasta deluso che si finge scettico e iper-positivista, mentre poi...raccontare il resto non sarebbe"d'uopo"e quindi mi taccio. Storia mirante a tutelare il mistero, "Loch Ness"è esempio di sinergia tra "yankees"e"scozzesi", ossia i Celti più ostinati e innamorati dei loro luoghi"topici", per cui il tutto mira alla protezione naturale, dell'ambiente, alla tutela di ciò che"ricevamo"dalla natura e che spesso non sappiamo tutelare-mantenere, anche passando per personaggi che diremo, per bevità"eccentrici".
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"Loch Ness"di John Henderson(1995)sembra un film dalla tesi consueta: il solito scienziato positivista che non crede alle"favole", che poi viene smentito dai fatti, che invece danno ragione alla "favola", in buona sotanza al mito... Invece no: Jonathan Demsey(Ted Danson), famoso biologo, è un entusiasta deluso che si finge scettico e iper-positivista, mentre poi...raccontare il resto non sarebbe"d'uopo"e quindi mi taccio. Storia mirante a tutelare il mistero, "Loch Ness"è esempio di sinergia tra "yankees"e"scozzesi", ossia i Celti più ostinati e innamorati dei loro luoghi"topici", per cui il tutto mira alla protezione naturale, dell'ambiente, alla tutela di ciò che"ricevamo"dalla natura e che spesso non sappiamo tutelare-mantenere, anche passando per personaggi che diremo, per bevità"eccentrici"... Molte scene in esterno, tutte ben realizzare, non senza, però, il giusto equilibrio con le scene in interni, dove anche queste mirano all'essenzializzazione dei caratteri e delle situazioni, con decisa individuazione di alcune tematiche forti: A)il rapporto uomo-natura; B) la caratterizzazione dei sentimenti, nel rapporto uomo-donna, ma anche rispetto ai bambini(la bambina, qui, è la vera "maga"della situazione, la"scopritrice"del mistero di"Nessie".... Joely Richardson, figlia d'arte(della Redgrave, grande interprete e anche combattente per i diritti civili e di Tony Richardson, regista britannico, capofila del"mew cinema"inglese) è la protagonista femminile e rende la parte in maniera più che convincente. In complesso il film si distingue dalla volgarità gridata e si impone come un film dove sentimenti, contemplazione e motivi forti della responsabilità verso l'ambiente e gli altri sono in primo piano. "Fiaba ecologica", purché si intenda che la fiaba non è mero divertimento di un giorno o di una serata e che l'ecologia ha molte implicazioni, El Gato
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