Sulla carta vorrebbe essere un erotico-esotico infarcito dei soliti pretesti antiborghesi e femministi tanto per essere al passo coi tempi, ma nella pratica non è nulla di ciò. La cornice tunisina sembra appiccicata lì e la regia è talmente inetta dal non saper estrarre alcuna sensualità dai corpi della Beccarie e di una Staller mai stata così poco conturbante; il lato puramente soft-core è a dir poco inesistente, dettaglio abbastanza bizzarro, visto il cast femminile e le premesse iniziali. L'appeal erotico è tutto addensato nella rapida apparizione della bellissima Patrizia Gori, unico motivo e presenza interessante di un film fallimentare. Ritmo soporifero e vacuità dell'intera sceneggiatura, qualche inquadratura azzeccata e la prova dell'ineffabile Rassimov, e una grandissima colonna sonora creata dai mitici fratelli De Angelis, musica straordinaria totalmente sprecata per questo mattone indigeribile.
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Sulla carta vorrebbe essere un erotico-esotico infarcito dei soliti pretesti antiborghesi e femministi tanto per essere al passo coi tempi, ma nella pratica non è nulla di ciò. La cornice tunisina sembra appiccicata lì e la regia è talmente inetta dal non saper estrarre alcuna sensualità dai corpi della Beccarie e di una Staller mai stata così poco conturbante; il lato puramente soft-core è a dir poco inesistente, dettaglio abbastanza bizzarro, visto il cast femminile e le premesse iniziali. L'appeal erotico è tutto addensato nella rapida apparizione della bellissima Patrizia Gori, unico motivo e presenza interessante di un film fallimentare. Ritmo soporifero e vacuità dell'intera sceneggiatura, qualche inquadratura azzeccata e la prova dell'ineffabile Rassimov, e una grandissima colonna sonora creata dai mitici fratelli De Angelis, musica straordinaria totalmente sprecata per questo mattone indigeribile. C'è Adolfo Caruso, il sindaco de 'La mazurka'.
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