paolp78
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sabato 27 luglio 2024
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pionieristico, ma scadente
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Film di fantascienza orrorifica, in inglese sci-fi/horror, diretto dal tedesco Irvin Yeaworth già autore di “Fluido mortale”, altra pellicola che ha contribuito all’affermazione del genere, che nacque proprio negli anni cinquanta grazie a pionieri come Yeaworth, divenendo invece uno dei sottogeneri cinematografici più in voga nei decenni successivi.
Queste due opere sono le uniche degne di rilievo nella filmografia di Yeaworth e benché abbiano molti punti in comune, assomigliandosi effettivamente molto, questa seconda pare decisamente meno riuscita della prima.
Nel complesso in effetti il film è scadente: la regia è molto modesta, caratterizzandosi principalmente per la fotografia e per la scelta di colori molto decisi, che come nel precedente “Fluido mortale” servono a connotare fumettisticamente l’opera.
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Film di fantascienza orrorifica, in inglese sci-fi/horror, diretto dal tedesco Irvin Yeaworth già autore di “Fluido mortale”, altra pellicola che ha contribuito all’affermazione del genere, che nacque proprio negli anni cinquanta grazie a pionieri come Yeaworth, divenendo invece uno dei sottogeneri cinematografici più in voga nei decenni successivi.
Queste due opere sono le uniche degne di rilievo nella filmografia di Yeaworth e benché abbiano molti punti in comune, assomigliandosi effettivamente molto, questa seconda pare decisamente meno riuscita della prima.
Nel complesso in effetti il film è scadente: la regia è molto modesta, caratterizzandosi principalmente per la fotografia e per la scelta di colori molto decisi, che come nel precedente “Fluido mortale” servono a connotare fumettisticamente l’opera. Modesti anche gli effetti speciali, benché per questi si deve essere indulgenti considerando i mezzi tecnici di cui si disponeva all’epoca, assolutamente imparagonabili con quelli moderni.
Negative le prove attoriali, che contribuiscono ad abbassare il livello dell’opera: la parte più importante, che è quella del cattivo, è ricoperta da Robert Lansing, che è l’unico a salvarsi; viceversa sono pessime le performance degli altri due interpreti nei ruoli principali, Lee Meriwether e James Congdon. Si ricorda inoltre la partecipazione della celebre attrice bambina Patty Duke, che qui ha una piccola parte con un paio di scene e poche battute, ma che pochi anni dopo sarà premiata con l’Oscar come migliore attrice non protagonista per la performance in “Anna dei miracoli” di Arthur Penn.
La sceneggiatura non è un granché e soprattutto la storia ci mette troppo ad ingranare; soltanto a metà del film viene introdotta la parte fantascientifica, che consente alla pellicola di acquisire almeno un po’ di interesse, svegliandosi dal torpore della prima metà. Le scene che dovrebbero spaventare, non ci riescono e solo alcune si salvano un po’.
Yeaworth ricorre all’espediente narrativo della voce fuori campo, che aveva utilizzato anche l’anno prima nel già citato “Fluido mortale”; stavolta però il ricorso a tale mezzo è meno convincente e relegato solo all’inizio del film.
Finale interlocutorio, che però non riesce a sortire l’effetto sperato.
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fabian t.
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venerdì 16 dicembre 2011
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curioso e interessante film "sci-fi" d'altri tempi
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"Delitto in quarta dimensione" (1959) è un buon film di fantascienza vecchia maniera, forse un po' troppo prolisso nella parte iniziale e un po' povero di idee sorprendenti in quella finale. Il tutto è comunque confezionato ad hoc, con effetti speciali sufficientemente efficaci e coinvolgenti, sebbene ormai evidentemente datati e squisitamente "vintage". L'idea di fondo è abbastanza ben sviluppata ma ricalca, con qualche differenza, quella già magistralmente realizzata dal grande James Whale nel 1933 con "L'uomo invisibile", nonché successivamente - a modo suo - da Roger Corman con "La città dei mostri"; è dunque la storia di un uomo non vittima bensì artefice di un destino tragico e straordinario, del tutto succube della tentazione di potere e di malvagità che lo rendono superiore e dannato al contempo.
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"Delitto in quarta dimensione" (1959) è un buon film di fantascienza vecchia maniera, forse un po' troppo prolisso nella parte iniziale e un po' povero di idee sorprendenti in quella finale. Il tutto è comunque confezionato ad hoc, con effetti speciali sufficientemente efficaci e coinvolgenti, sebbene ormai evidentemente datati e squisitamente "vintage". L'idea di fondo è abbastanza ben sviluppata ma ricalca, con qualche differenza, quella già magistralmente realizzata dal grande James Whale nel 1933 con "L'uomo invisibile", nonché successivamente - a modo suo - da Roger Corman con "La città dei mostri"; è dunque la storia di un uomo non vittima bensì artefice di un destino tragico e straordinario, del tutto succube della tentazione di potere e di malvagità che lo rendono superiore e dannato al contempo. Curati i dialoghi e le musiche (fondamentalmente jazz), nonché la recitazione degli attori alquanto sconosciuti al pubblico. Un film di certo interessante, seppur migliorabile, egregiamente rimasterizzato in DVD, al quale si può anche perdonare qualche ingenuità nella sceneggiatura, rimanendo uno dei tanti esempi di cinema artigianale autentico e creativo.
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annnn
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domenica 17 febbraio 2008
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bello!
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interessante... da vedere assolutamente!
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bbb
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domenica 17 febbraio 2008
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curioso
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curioso film dei geniali creatori di fuido mortale.
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stefi
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domenica 17 febbraio 2008
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ma!
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uno dei più belli e interessanti film che io abbia mai visto... altro che una stella!
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