Chi nasce tondo...

Difficile da seguire se non si conosce il dialetto romano, un film abbastanza scontato, a tratti simpatico. Un film nel complesso guardabile ma senza troppe velleità.

Forse "Chi nasce tondo" dovrà essere sottotitolato fuori dal raccordo, ma è bello ritrovare una Roma smarrita, fatta di traffichini e figli di mignotta con il cuore buono. Mastrandrea è ancora una volta perfetto e nei duetti, palesemente improvvisati, con Vannoli la risata, con una punta di tenerezza, è d'obbligo. Non manca un po'di retorica e qualche caduta nella sceneggiatura, ma i picchi e le chicche (grande Sandra Milo!) sono assolutamente di più.

Un film realizzato con l'aiuto degli studenti di alcuni licei di Roma,parlato in romano,realizzato in digitale leggero,insomma: un progetto ambizioso. Ma anche un film che anche se a volte un po' zoppicante merita di essere visto proprio per il coraggio del progetto:riavvicinare gli spettatori al cinema italiano,alla commedia nostrana coinvolgendoli in toto,e dimostrare che a far ridere ed appassionare il pubblico non servono grandi soldi.

Poetizzare un ambiente di "sola" poteva riuscire solamente ad un regista preparato e moderno e Alessandro Valori, con l'aiuto di bravi interpreti, è riuscito perfettamente nell'intento. Uno spaccato di Roma tra esilaranti battute e ricordi poetici. Il cinema italiano può andare fiero di questo prodotto.