c.bianchi
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martedì 29 aprile 2014
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film fuori dall'ordinario!
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In assoluto è il film migliore del cineasta Franchi! Meglio del suo primo osannato "La spettatrice" amato da tutta la critica. Franchi da artista eccentrico e controcorrente non ripropone nell'opus 2 una versione similare al suo primo film classico e narrativamente lineare. Affonda il coltello e spinge la marcia per un film anacronistico, coraggiosissimo e di spiazzante dolore. Un film profondo, che fa male ma arriva dritto al cuore. Il linguaggio si fa più difficile e Franchi cosciente di questo prosegue altero la sua ricerca artistica. Meno male, di registi a caccia di consenso a tutti i costi ce ne sono fin troppi in questo cinema italiano che pare una piccola piscina dove disperatamente molti registi cercano di stare a galla.
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In assoluto è il film migliore del cineasta Franchi! Meglio del suo primo osannato "La spettatrice" amato da tutta la critica. Franchi da artista eccentrico e controcorrente non ripropone nell'opus 2 una versione similare al suo primo film classico e narrativamente lineare. Affonda il coltello e spinge la marcia per un film anacronistico, coraggiosissimo e di spiazzante dolore. Un film profondo, che fa male ma arriva dritto al cuore. Il linguaggio si fa più difficile e Franchi cosciente di questo prosegue altero la sua ricerca artistica. Meno male, di registi a caccia di consenso a tutti i costi ce ne sono fin troppi in questo cinema italiano che pare una piccola piscina dove disperatamente molti registi cercano di stare a galla.... Franchi dà qui il suo meglio. In assoluto. Film sublime.
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bryant
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domenica 13 ottobre 2013
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film stupendo e puro!
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Visto recentemente su iris... Film duro, impervio, glaciale ma pieno di pathos!!! Regia di rara sofisticatezza... Ci sono pochi Franchi in giro in Italia... Peccato!
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bryant
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sabato 15 giugno 2013
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super capolavoro!!!
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E' semplicemente un film perfetto! Crudo, angosciante ma anche tenero e doloroso. Franchi sembra già un personaggio odiatissimo (vedi la recente vittoria al festival di Roma con relativi fischi a lui, e secondo me non al film "e la chiamano estate" che è notevole)... Detto questo, "nessuna qualità agli eroi" è davvero un film che rimarrà nella storia... Non è traducibile in parole la grandezza di questo film! Da vedere assolutamente!
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chaoki21
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mercoledì 11 aprile 2012
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film fuori dall'ordinario. finalmente un autore!
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Film introspettivo. Sofisticato. Raro. Elio Germano non è mai stato così bravo, eppure ho visto tutti i film che ha fatto. Qui è veramente diretto. E lo si vede dalla perfezione attoriale di tutti! Un film non italiano. Europeo. Di profondità angosciante. Si vede che l'autore studia psicoanalisi. Un film che vedi. Che pensi. E che ti porti a casa. Un film che fa riflettere. Molto!
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gianbigio
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martedì 7 febbraio 2012
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bho!
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Per due giorni ho pensato a questo film, non perchè mi abbia positivamente colpito, ma perchè volevo capire cosa volesse dire. L'ho trovato assolutamente noioso, inutile e con scene decisamente gratuite. Pertanto attenderò un'illuminazione, per capirlo, sempre che ci sia qualcosa da capire.
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cristina
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mercoledì 11 marzo 2009
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ma che film è?
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bravo germano (nel suscitare peraltro solo irritazione), ma la storia non ha senso e la regia non riesce a colmare questa grossa lacuna; il film risulta noioso e lento e alla fine non puoi che chiederti: sì, ma cosa voleva dire?
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nali
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lunedì 19 gennaio 2009
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forse ha calcato troppo sulle scene erotiche
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che non sono il perno della vicenda a scapito di un eventuale approfondimento dei profili psicologici dei due uomini...Peccato perché Franchi aveva due attori bravissimi che oltre a far vedere le loro capacità erotiche avrebbero disegnato dei personaggi disturabati psicologicamente in mono magistrale.
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paride86
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mercoledì 12 novembre 2008
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volutamente criptico, forse troppo
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"Nessuna qualità agli eroi" è un film piuttosto criptico e introspettivo, ricorda alcuni film di Antonioni e soprattutto rimanda al cinema francese. Si tratta di una pellicola oscura, sia nella narrazione che nelle ambientazioni, in alcuni momenti estrema, ma di sicuro interessante. Il tema affrontato è quello del rapporto padre-figlio, al quale poi il regista aggiungerà quello del rapporto di coppia e della coscienza di sé, sviluppato sulla scia di Musil.
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darjus
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sabato 3 maggio 2008
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padri e figli in una spirale di autodistruzione
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Padri padroni e cialtroni, ingombranti e debordanti, gretti e pieni di sé e figli fragili e senza guida, che vivono in un'ombra fredda e oscura che può essere illuminata solo dalle fiamme dell'(auto-)distruzione. Franchi realizza un noir psicologico cupo e angosciante, che ha il pregio di instillare in chi guarda una logorante tensione nervosa e un'ansiosa curiosità, ma si perde in un turbine di frammentato auto-lesionismo. La potenza di alcune immagini e la suggestione di alcuni confronti tra i due figli disperati che si ritrovano nelle loro misere esistenze fa da contro-altare ad una ricerca ossessiva e manieristica dell'autorialità e dell'effetto choc, e il film si perde in una storia che sconta troppe evidenti illogicità narrative.
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Padri padroni e cialtroni, ingombranti e debordanti, gretti e pieni di sé e figli fragili e senza guida, che vivono in un'ombra fredda e oscura che può essere illuminata solo dalle fiamme dell'(auto-)distruzione. Franchi realizza un noir psicologico cupo e angosciante, che ha il pregio di instillare in chi guarda una logorante tensione nervosa e un'ansiosa curiosità, ma si perde in un turbine di frammentato auto-lesionismo. La potenza di alcune immagini e la suggestione di alcuni confronti tra i due figli disperati che si ritrovano nelle loro misere esistenze fa da contro-altare ad una ricerca ossessiva e manieristica dell'autorialità e dell'effetto choc, e il film si perde in una storia che sconta troppe evidenti illogicità narrative. **
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ryohei
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mercoledì 9 aprile 2008
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un regista che l'italia non si merita
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un film di rara eleganza nel panorama squallido del cinema italiano fatte rarissime eccezioni (l'ultimo film di Costanzo, forse). Interpeti perfetti e guidati da Franchi con puntigliosa cura e risultati notevolissimi (Todeschini e Germano in testa). Viste le reazioni della critica e del pubblico a Venezia, qesto è un regista che l'Italia non si merita.
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