paolo1967
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martedì 23 maggio 2023
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l''altra faccia della modernità
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Un film tra i più divertenti della serie, diretto in modo impeccabile e interpetato da ottimi attori e caratteristi, di quei personaggi che restano nella memoria dello spettatore. Servito dal solito cast tecnico il meglio disponibile per uno spettacolo per tutti secondo le volontà dei produttori, accellera il ritmo facendo risaltare una vena ironica (perfettamente calzante con l'elegante'umorismo britannico di Moore) e una vocazione farsesca che sono una delle diramazioni e variazioni possibili del Bond originario,che prevalgono ma non oscurano un tema presente, più o meno sotterraneo, anche in altri episodi della serie e qui più sviluppato: il confronto tra il razionale occidente con uno stadio dell'umanità popolato da spiriti, governato dal magico e dal soprannaturale, che evoca e rappresenta quello che la società moderna tende a occultare ma di cui ritrova inquietanti segni nel profondo e nella sua stessa tecnologia, che allo stadio più avanzato pare ricongiungersi alla magia e all'irrazionale - e la stessa arte, che ha in sè qualcosa di inquietante, nei suoi riti in cui compare indissolubile il legame tra la vita e la morte.
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paolo1967
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sabato 6 maggio 2023
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un bond d''epoca ancora molto interessante
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Il primo Bond interpretato da Roger Moore, sicuro di sè, sportivo, elegante, con una flemma e un umorismo tipicamente inglesi, non è episodio di 007 convenzionale. Come al solito prende spunto dalla storia, dalla politica e dal cinema del tempo, ma i primi anni '70 suonano così paradossali messi nel contesto bondiano da costituituire una tra le combinazioni più interessanti della serie, una boccata d'aria fresca (nonostante la cupa atmosfera di alcune sequenze) che dà da pensare ad anni di distanza. I personaggi sono fantastici: il barone Samedi (che non può morire e ha l'ultima risata) è straordinario: il soprannaturale compare in 007, ma l'originalità del quadro voodoo (bellissimi i titoli testa di Maurice Binder su una fantastica canzone di Paul McCartney), la magia, i rituali, l'oscuro sono comunque in secondo piano rispetto alla rilassante (anche se il film è a ritmo frenetico) avventura umoristica e autoparodica ricca di divertimento e sequenze spettacolari come il pubblico si aspetta da un film di 007.
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Il primo Bond interpretato da Roger Moore, sicuro di sè, sportivo, elegante, con una flemma e un umorismo tipicamente inglesi, non è episodio di 007 convenzionale. Come al solito prende spunto dalla storia, dalla politica e dal cinema del tempo, ma i primi anni '70 suonano così paradossali messi nel contesto bondiano da costituituire una tra le combinazioni più interessanti della serie, una boccata d'aria fresca (nonostante la cupa atmosfera di alcune sequenze) che dà da pensare ad anni di distanza. I personaggi sono fantastici: il barone Samedi (che non può morire e ha l'ultima risata) è straordinario: il soprannaturale compare in 007, ma l'originalità del quadro voodoo (bellissimi i titoli testa di Maurice Binder su una fantastica canzone di Paul McCartney), la magia, i rituali, l'oscuro sono comunque in secondo piano rispetto alla rilassante (anche se il film è a ritmo frenetico) avventura umoristica e autoparodica ricca di divertimento e sequenze spettacolari come il pubblico si aspetta da un film di 007. I cattivi sono molto divertenti, tra i migliori della serie del Bond (il che significa che il film è di alto livello). La bellissima Jane Seymour è perfetta nella parte e lo sceriffo JW Pepper è talmente divertente da tornare nell'episodio successivo.
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elgatoloco
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martedì 13 novembre 2018
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film suggestivo, per essere bond...
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Questo "Live and Let Die"(Guy Hamilton, 1973)segna l'entrée di Roger Moore, "rimpiazzo"di Sean Connery; la sceneggiatura, ovviamente da Ian Fleming, è di Tom Mankiewicz, il film, ben"coordinato"da Hamilton, "vecchia volpe"in questo genere filmico, va bene cos. Come sempre, in Bond, suggestiva è anche l'ambientazione. qui Saint-Louis, la Lousiana, il voodoo, la solita"secret isle"pericolosissima-ma il fascino del funerale jazz e il voodoo, con tanto di Baron Samedi, pur se nei film bondiani non si indulge mai a magia e "superstizione", fa decisamente"colpo", anche extra il mero folklore.
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Questo "Live and Let Die"(Guy Hamilton, 1973)segna l'entrée di Roger Moore, "rimpiazzo"di Sean Connery; la sceneggiatura, ovviamente da Ian Fleming, è di Tom Mankiewicz, il film, ben"coordinato"da Hamilton, "vecchia volpe"in questo genere filmico, va bene cos. Come sempre, in Bond, suggestiva è anche l'ambientazione. qui Saint-Louis, la Lousiana, il voodoo, la solita"secret isle"pericolosissima-ma il fascino del funerale jazz e il voodoo, con tanto di Baron Samedi, pur se nei film bondiani non si indulge mai a magia e "superstizione", fa decisamente"colpo", anche extra il mero folklore... Moore è"bravo"quanto può, non facendo rimpiangere troppo Connery, pur se... certo chi, invece, è venuto dopo di lui, grida o meglio fa gridare"vendetta al cielo"o quasi... Le donne, poi, l'humor, tutti ingredienti molto meno presenti nei libri di Fleming, ma molto"caricati"nei film...Poi, le musiche, create da George Martin, ma nell'avant-propos del film si distingue la canzone"Live and Let Die", appunto, scritta e interpretata da Paul Mccartney , allora ancora con la compianta moglie Linda. Mccartney, qualunque generi pratichi e affronti, è il più solido musicista dei quattro, escludendo comunque Ringo Starr, batterista non particolarmente"efficace", per così dire-solo Geotge Harrison, da lonntano, era in grado di tenergli testa ma...da lungi, appunto, Di Moore s' è detto; Yaphet Kotto è un"vilain"notevole, Jane Seymour è brava oltre che bella, Un film da vedere, sempre che non lo si sia già visto e che magari non lo si conosca a memoria... El Gato
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rmarci05
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sabato 10 febbraio 2018
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particolare, non male...
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Devo dire che, come dice il sito, questo è un film più che discreto. La trama in sè non è tanto originale, il cattivo è piatto e la sua morte stupida, ma questa strana comunità di colore da al film un tocco particolare. Il cattivo con il braccio di ferro è fantastico, Roger Moore si è costruito un tipo di James Bond tutto suo e il ritmo è scorrevole e la pellicola risulta piacevole e divertente. L'inseguimento con i motoscafi è bellissimo. Particolare la scelta della bond girl con il mazzo di carte.
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elgatoloco
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domenica 10 settembre 2017
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uno dei migliori"bond"
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IL "marchio Bond"in certi film è più classico, in altri meno: questo "Live and let die"di Guy Hamilton(1973), con la canzone(spesso ritornante nel corso del film)di Paul e Linda Mc Cartney(con i"WIngs")è decisamente nel novero di questi film"eletti", per la rapidità dei cambi, per l'uso intelligente delle scene d'azione, di quei"morceaux de cruauté"(pezzi di crudeltà)da antologia, qui: il serpente in albergo, ma soprattutto i coccodrilli e alligatori nella"riserva"che Kananga riserva agli ospiti "indesiderati"; tra cui, ovviamente, Bond stesso...Da apprezzare, francamente, anche la parte sul"voodoo", trattata in modo non banale, senza alcuna vena discriminante(lo stile"british"aveva imparato, nei Seventies, a non essere razzista e difatti neppure una possibile componente"etno"(sia Kananga sia i suoi collaboratori sono di colore)diventa"razziale"e dunque discriminante o potenzialmente "razzista".
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IL "marchio Bond"in certi film è più classico, in altri meno: questo "Live and let die"di Guy Hamilton(1973), con la canzone(spesso ritornante nel corso del film)di Paul e Linda Mc Cartney(con i"WIngs")è decisamente nel novero di questi film"eletti", per la rapidità dei cambi, per l'uso intelligente delle scene d'azione, di quei"morceaux de cruauté"(pezzi di crudeltà)da antologia, qui: il serpente in albergo, ma soprattutto i coccodrilli e alligatori nella"riserva"che Kananga riserva agli ospiti "indesiderati"; tra cui, ovviamente, Bond stesso...Da apprezzare, francamente, anche la parte sul"voodoo", trattata in modo non banale, senza alcuna vena discriminante(lo stile"british"aveva imparato, nei Seventies, a non essere razzista e difatti neppure una possibile componente"etno"(sia Kananga sia i suoi collaboratori sono di colore)diventa"razziale"e dunque discriminante o potenzialmente "razzista".Rimangono le bond-girls, che poi piacciano o meno, in una misura o nell'altra, e qui c'è anche la"Bond-Lady"o meglio la bella ragazza di colore(Gloria Hendry)che si spaccia per la stessa(come noto, Bond deve rimanere celibe"per statuto"), dove Jane Seymour, che impersona "Solitaire"fa da pendant e da"Lead-bond -girl" . Decisamente un andazzo"politicallly correct"in anni, beninteso, nei quali di ciò si parlava ancora decisamente poco, molto meno di oggi, comunque. Impasto abile di temi e motivi, questo"Live and let die", tra azione, spionaggio propriamente detto(ce n'è meno che in altri "Bond-Movies", a fare attenzione...), erotismo ovviamente"soft"e altro. Da vedere, in un novero di film bondiani, come si è dettp, ma anche il film in cui il ruolo viene ricoperto, per la prima volta, da Roger Moore, quasi"felice sorpresa"in quell'anno. Japhet Kotto, il competior di Bond e il"vilain"è bravo, efficace e lo si ricorda anche in altri film successivi, cosa che non a tutti gli antagonisti dell'ineffabile"007"è riuscita così bene, peraltro e anche questo è certamente un fatto da segnalare... El Gato
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davide
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venerdì 21 luglio 2017
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il primo di roger
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Un film movimentato, come tutti i 007, la prima storia al di fuori della Spectre ed un'ambientazione suggestiva.
Un mix ben congegnato che ti incolla allo schermo, ed il personaggio vudù con la risata satanica è molto affascinante.
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fedeleto
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lunedì 19 giugno 2017
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vivi e lascia entrare roger moore..
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Un losco uomo diplomatico di un isola lavora l'eroina per fini di manipolazione mondiale, e per far star buoni tutti attua la magia del Vodoo.Bond tenterà di distruggere il suo piano, e di salvare la povera chiaroveggente Solitaire. Bond si rinnova, e dopo l'uscita di Connery irrompe Roger Moore nei panni del più famoso agente segreto del mondo. La responsabilità è tanta, ma Moore riesce perfettamente nel ruolo, e per certi aspetti oscura persino l'eterno Bond Connery.Alla regia si trova ancora una volta Guy Hamilton (Missione Goldfinger) nella sua terza regia della serie.Tratto dal romanzo di Fleming, e sceneggiato dal solo Manchiewicz, il film funziona e forse senza troppa arroganza si può definire tra i migliori Bond realizzati fino ad ora.
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Un losco uomo diplomatico di un isola lavora l'eroina per fini di manipolazione mondiale, e per far star buoni tutti attua la magia del Vodoo.Bond tenterà di distruggere il suo piano, e di salvare la povera chiaroveggente Solitaire. Bond si rinnova, e dopo l'uscita di Connery irrompe Roger Moore nei panni del più famoso agente segreto del mondo. La responsabilità è tanta, ma Moore riesce perfettamente nel ruolo, e per certi aspetti oscura persino l'eterno Bond Connery.Alla regia si trova ancora una volta Guy Hamilton (Missione Goldfinger) nella sua terza regia della serie.Tratto dal romanzo di Fleming, e sceneggiato dal solo Manchiewicz, il film funziona e forse senza troppa arroganza si può definire tra i migliori Bond realizzati fino ad ora. Le scene funzionano alla grande( il rito Vodoo, la scena di Harlem, la lotta con l'uomo dal braccio di ferro nel treno, la scena con i coccodrilli "affamati", l'inseguimento con i motoscafi) e anche i personaggi (Baron Samedi, Kananga). Roger Moore sembra perfetto nella parte, e al contrario del suo predecessore e' sicuramente più ironico e divertente, un Bond meno "gessato", e più dinamico.Ottima sequenza di apertura paichedelica e colonna sonora cantata da Paul McCartney, una di quelle canzoni che una volta ascoltate non si scordano più. Da vedere.
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jackpug
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giovedì 13 agosto 2015
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l'arrivo del bond ironico di moore
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Dopo gli inzi con Sean Connery, la breve parentesi con George Lazenby e il ritorno e di nuovo arrivederci di Connery ecco arrivare il James Bond più ironico di sempre : ebbene sì, con "Vivi e lascia morire" entra nella saga di 007 Roger Moore.
Come prima performance nel ruolo dell'agente Bond Moore se la cava ma il problema è il film : la spy-story e il thriller stavolta sfociano nel noir e diciamo che l'abbinamento è interessante visto che si tratta di uno dei film di Bond più oscuri e misteriosi di sempre.
Riguardo il problema : "Vivi e lascia morire", riguardo tutto quanto presente, non è male ma abbastanza ridicolo per certi casi : l'esempio maggiore è la morte del cattivo principale ovvero Mr.
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Dopo gli inzi con Sean Connery, la breve parentesi con George Lazenby e il ritorno e di nuovo arrivederci di Connery ecco arrivare il James Bond più ironico di sempre : ebbene sì, con "Vivi e lascia morire" entra nella saga di 007 Roger Moore.
Come prima performance nel ruolo dell'agente Bond Moore se la cava ma il problema è il film : la spy-story e il thriller stavolta sfociano nel noir e diciamo che l'abbinamento è interessante visto che si tratta di uno dei film di Bond più oscuri e misteriosi di sempre.
Riguardo il problema : "Vivi e lascia morire", riguardo tutto quanto presente, non è male ma abbastanza ridicolo per certi casi : l'esempio maggiore è la morte del cattivo principale ovvero Mr. Big/Dr. Kananga ( Yaphet Kotto ) ... non aggiungo altro !
Il personaggio migliore del film, ovviamente esclusi Bond, Moneypenny, Q, M, Felix Leiter, è la Bond Girl Solitaire interpretata dalla bellissima Jane Seymour; una donna sfruttata ma emotivamente forte e affascinante.
Fantastica la scena con i coccodrilli ... ma il film dimostra che i film di 007 con Moore sono più "commedie" e quindi "per famiglie".
Da segnalare anche la magnifica theme song dell'ex Beatle Paul McCartney e il gruppo Wings "Live And Let Die" : forte, inquietante, ricca di energia e di fascino allo stesso tempo.
La pellicola non è male ma non eccellente.
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onufrio
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mercoledì 12 dicembre 2012
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bond vs kananga
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Sotto le splendide note di Paul e Linda McCartney, ha inizio l'era di Roger Moore nei panni di James Bond. C'è da sconfiggere un magnate della droga Mister Big, ovvero: Kananga; interessanti le scene di San Monique coi macabri rituali, divertente la scena del funerale in quel di New Orleans, un pò troppo perdurante quella coi motoscafi, resa comunque meno noiosa dall'ingresso in campo dello sceriffo Pepper.
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gipinna
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mercoledì 21 novembre 2012
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inizia l'era moore
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Dopo l'addio di Connery, stanco ed imbolsito in 'Una cascata di diamanti', il personaggio passa all'ex Santo Roger Moore. Inizia un era di grandi successi, per 7 film in 12 anni, dove l'attore apporta un nuovo stile alla spia di Fleming, autoironico e disinvolto, meno sadico e più votato alla galanteria, sempre marcandone la caratterizzazione parodistica in stile avventuroso, debitrice più degli albi stile 'Doc Savage' che non della durezza dei libri di Ian Fleming, in storie sempre più inverosimili dove il mix di vari generi sarà ben dosato allegramente. Un Bond criticato dai fan più radicali di Sean, ma che ha conquistato allo stesso modo le platee e ha creato una nuova generazione di fan.
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Dopo l'addio di Connery, stanco ed imbolsito in 'Una cascata di diamanti', il personaggio passa all'ex Santo Roger Moore. Inizia un era di grandi successi, per 7 film in 12 anni, dove l'attore apporta un nuovo stile alla spia di Fleming, autoironico e disinvolto, meno sadico e più votato alla galanteria, sempre marcandone la caratterizzazione parodistica in stile avventuroso, debitrice più degli albi stile 'Doc Savage' che non della durezza dei libri di Ian Fleming, in storie sempre più inverosimili dove il mix di vari generi sarà ben dosato allegramente. Un Bond criticato dai fan più radicali di Sean, ma che ha conquistato allo stesso modo le platee e ha creato una nuova generazione di fan. Nei film di Moore aumentano le scene d'azione, talvolta scadute nell'autoparodia stile 'Pantera rosa' (Moonraker, Octopussy)...e le apparecchiature tecnologiche, snaturando sempre più il personaggio. 007 diventa quindi un Superman, invincibile e iper-tecnologizzato. Qui il protagonista si confronta con una banda di neri che dietro il voo-doo cela il traffico di cocaina, must del film sono il finto funerale, il salto sulla groppa dei coccodrilli e l'inseguimento sui canali del Mississipi. La morte del cattivo Mr. Big -Kananga (era anche il nome dell'allevatore dei rettili nel dietro le quinte) la dice lunga sulla virata della serie nella chiave fumettistica e scanzonata. Grande successo, candidato all'Oscar per la canzone, primo Bond dove l'amante è di colore. Oggi un pò datato come ritmo, il film si inserisce bene nel clima vivace dell'America 'nera' degli anni 70 dove a farla da padrona è l'ambientazione a New Orleans che da al film un tocco colorato e visionario adeguato alla tradizione della città americana.
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