gianleo67
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venerdì 11 agosto 2017
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the secret commonwealth of whitley strieber
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Scrittore newyorkese di successo, con moglie e figlio in età scolare, viene fatto bersaglio di misteriose e inquietanti adduzioni aliene iniziate durante un soggiorno con amici nella baita di campagna. Le sedute di ipnosi regressiva a cui si sottopone e la riunione con un gruppo d'ascolto con esperienze simili, lo confermeranno nell'idea che ciò che gli è accaduto non è stato frutto del suo fragile e precario equilibrio psichico.
Whitley Strieber sostiene di aver avuto l'esperienza di un incontro ravvicinato del quarto tipo nel 1985, ne scrive nella non-fiction novel autobiografica Communion nel 1987 e ne ricava una sceneggiatura per l'omonimo film di Philippe Mora nel 1989.
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Scrittore newyorkese di successo, con moglie e figlio in età scolare, viene fatto bersaglio di misteriose e inquietanti adduzioni aliene iniziate durante un soggiorno con amici nella baita di campagna. Le sedute di ipnosi regressiva a cui si sottopone e la riunione con un gruppo d'ascolto con esperienze simili, lo confermeranno nell'idea che ciò che gli è accaduto non è stato frutto del suo fragile e precario equilibrio psichico.
Whitley Strieber sostiene di aver avuto l'esperienza di un incontro ravvicinato del quarto tipo nel 1985, ne scrive nella non-fiction novel autobiografica Communion nel 1987 e ne ricava una sceneggiatura per l'omonimo film di Philippe Mora nel 1989. Seguono il suo parziale disconoscimento di una rappresentazione cinematografica che riporta dialoghi improvvisati, il gigioneggiare inevitabile di Christopher Walken che fa di lui un personaggio eccentrico e sbalestrato e un controverso resoconto dal backstage che parla di incontri della troupe con misteriose creature umanoidi dette 'i grigi'. Senza contare il successivo sfruttamento commerciale del prodotto editoriale con Transformation (1988), Majestic (1989), Breakthrough: The Next Step (1995), The Secret School(1996), The Communion Letters (1997), Confirmation (1998), The Grays (2006) e 'last but non least' Hybrids (2011). A dispetto delle apparenze però, il We want to believe è qui in realtà un motto tutt'altro che rappacificato all'interno di un fenomeno culturale che esordisce negli anni '50, ma che principio' la sua narrazione con la famosa coppia da 'Guess Who's Coming to Dinner' dei coniugi Barney e Betty Hill addotti da esseri del sistema Zeta Reticuli (proprio quello della serie Alien!) nel lontano 1961 e riproposti nel docu-fiction televisivo The UFO Incident (1975) e proseguì con il sedicente rapimento alieno del boscaiolo dell'Arizona Travis Walton nel 1975, poi soggetto del fanta-thriller biografico Fire in the Sky (1993) con Robert Patrick (lo scetticone di X files).
Per quanto riguarda il decennio successivo, abbiamo visto, toccò a Strieber, che da buon cattolico praticante e abile promoter letterario alimenta il dibattito che contrappone la demistificazione a base di teorie Junghiane sull'inconscio collettivo e la mistificazione governativa che ha incoraggiato le Teorie del Complotto sugli UFO durante la Guerra Fredda, sostenendo di non avere alcuna certezza sulla reale natura dei fenomeni che lo hanno coinvolto e che sembrano risalire a non meglio specificati traumi d'infanzia.
Insomma verità e bugie, sincerità e calcolo, creatività e box office sembrano gli ingredienti principali di un prodotto cinematografico, quello di Mora, che si mantiene in bilico tra le suggestioni di un assedio domestico sintomatico di una minaccia incombente sulla middle-class americana e relativa progenie (The Exorcist, Amityville Horror, Poltergeist) ed il solito tentativo di darne una plausibile spiegazione scientifica, ora in termini di isteria collettiva (i familiari, gli amici, gli altri testimoni) , ora come mero disturbo psichico di una personalità border line che finisce inevitabilmente per influenzare chi gli ronza intorno. Anche se un po' schematico nella progressione narrativa e confusamente ambiguo nella interpretazione degli eventi, opera una interessante crasi metacinematografica disseminando il film di indizi rivelatori (quadri surrealisti, tecnologia impazzita e luci stroboscopiche), mettendo in mano ad uno scrittore in crisi creativa una modernissima (per l'epoca) e compatta videocamera che non documenterà un bel nulla e suggerendo una comunione tra esseri di mondi paralleli (al di qua e al di la' di uno schermo) che possono entrare in contatto solo nella dimensione allucinata di una paralisi ipnagogica nel cuore di una notte illuminata a giorno e abitata da strani mazapegoli col berretto scuro che armeggiano "con strumenti che sembrano sovrumani, hanno qualcosa della natura della folgore, che ferisce le parti vitali sottilmente e mortalmente senza tagliare la pelle" (Robert Kirk, The Secret Commonwealth).
Se le scene di un rassicurante menage domestico e quelle altrettanto banali di una regressione ipnotica che sembra non attecchire mai finiscono per annacquare la tensione che il film tenta faticosamente di costruire, valgono invece quelle di surreali ed allucinati squarci onirici; resta il senso di una inquietante presenza che trama nell'ombra, attecchisce tra le pieghe della coscienza e fa baluginare la dolorosa memoria di indicibili traumi dell'età evolutiva che nessuno vorrebbe mai confessare a sé stesso ("I'm a dreamer. You are the dream." - "Look: the only thing really matters here, is what I'm about to show you").
Casting contrastato: Philippe Mora impose a Whitley Strieber la maschera inquietante e istrionica di un debordante Christopher Walken il quale suggeri' per la parte di Anne Strieber la raffinata eleganza di una sempre affascinate Lindsay Crouse. Piccole curiosità: tema principale a cura di manolenta Clapton e soggetto trasposto nei comics nostrani nel numero 61 del Dylan Dog di Sclavi dal titolo "Terrore dall'infinito".
Silenzio,
la voce della cicala
penetra la roccia.
Matsuo Basho (1644 – 1694)
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toty bottalla
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sabato 11 aprile 2015
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indeciso racconto e simpatici alieni che ballano!
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Un racconto che gira al largo da una realtà verosimile, evidentemente le vicende "vere" prese dal romanzo di strieber sono troppo confuse per ricavarne una storia razionale e vagamente credibile, walken, bravo come sempre sembra meno incisivo di altre volte e nel complesso risulta un lavoro superficiale che sa di favola pre sonno. Saluti.
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alex833
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domenica 16 febbraio 2014
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pupazzoni alieni e dialoghi da brividi!!!
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Non ci siamo proprio ed è davvero un gran peccato!
Philippe Mora perde l'occasione per sviluppare una tematica, quella delle abduction aliene, molto dibattuta soprattutto ai nostri tempi.
Appare evidente come dietro la trama del film ci sia stata una documentazione accurata del fenomeno rapimenti, ma questo sforzo certo non basta per elevare il film dalla mediocrità nel quale sprofonda:
quello che sconcerta maggiormente sono i dialoghi, in molti casi sconclusionati, e al limite del ridicolo.
La trama segue una sua logica ben precisa, sviluppata in modo lineare dal regista,ma il tutto è rovinato irrimediabilmente ogni qualvolta ci sia uno scambio di battute tra i personaggi; il dialogo finale tra il protagonista e la moglie sembra quasi sia stato improvvistato al momento, tanto risulta vuoto di contenuti e slagato da quello che sembra essere l'intento del regista, di tirare le somme della storia.
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Non ci siamo proprio ed è davvero un gran peccato!
Philippe Mora perde l'occasione per sviluppare una tematica, quella delle abduction aliene, molto dibattuta soprattutto ai nostri tempi.
Appare evidente come dietro la trama del film ci sia stata una documentazione accurata del fenomeno rapimenti, ma questo sforzo certo non basta per elevare il film dalla mediocrità nel quale sprofonda:
quello che sconcerta maggiormente sono i dialoghi, in molti casi sconclusionati, e al limite del ridicolo.
La trama segue una sua logica ben precisa, sviluppata in modo lineare dal regista,ma il tutto è rovinato irrimediabilmente ogni qualvolta ci sia uno scambio di battute tra i personaggi; il dialogo finale tra il protagonista e la moglie sembra quasi sia stato improvvistato al momento, tanto risulta vuoto di contenuti e slagato da quello che sembra essere l'intento del regista, di tirare le somme della storia.
In questo coacervo di battuttacce e dialoghi davvero degni di un film di serie B, Mora ha perlomeno il merito di portare sullo schermo quelle che sono le maggiori tematiche sul fenomeno delle interferenze aliene.
Sorvolando sulla struttura corporea degli alieni, molto simili a delle bambole gonfiabili (eccessivo anche per un film dell'89') , e su certe scene grottesche sparpagliate un po' ovunque nel film ( il protagonista che all'improvviso si unisce al ridicolo ballo degli omini blu...boh) ,nella pellicola c'è un po' tutto il mondo dei rapimenti ad opera di esseri proveniente da altri mondi:
la capacità degli esseri di apparire e scomparire all'improvviso e di entrare con una maestria degna di Lupin nelle abitazioni, la loro capacità di cancellare i ricordi, la scelta degli individui da rapire legata ad un fattore genetico (il figlio viene rapito come il padre)...insomma il regista cerca di dare le linea guida per comprendere le meccaniche del fenomenol, riuscendoci in maniera discreta.
Purtroppo questo non basta per produrre un buon prodotto e il film in questione proprio non ci sentiamo di consigliarlo.
Il messaggio che il regista vuole trasmettere, nonostante la vicenda racconti di come questi eventi provochino non poche problematiche al protagonista e alla sua famiglia, rimane comunque poitivo:
è un messaggio di apertura e di speranza; la fuori c'è qualcuno che si interessa a noi, che ogni tanto butta un occhio a quello che i cugini un po' sfigati e arretrati sulla Terra combinano, che ci vuole bene e ci sorveglia.
E se questi esseri extraterrestre riescono a voler bene a gente tanto diversa da loro, perchè non dovremmo riuscirci noi con il nostro prossimo terrestre??
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nick castle
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domenica 27 giugno 2010
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mamma mia questo film...
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Nonostante sia stato portato in Italia non da molto tempo o almeno così sembrerebbe, anche se il doppiaggio sembra avere un anzianità non indifferente, questo film è noiosissimo, non nè capisco il motivo dell'aparente recupero e riedizione da parte della Eagle Pictures. Gli alieni fanno ridere, per tutto il tempo sembrano minacciosi (le poche volte che si vedono...) e poi alla fine ballano la samba col protagonista!? E' tutto dimenticabile in questo film, persino Walken vola a quota bassa quà, molto molto bassa.
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zagor
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sabato 16 maggio 2009
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particolare!
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Realistico.. Xkè no! Può accadere a tutti.. Ora mai vi sn molte prove!!
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andrea 47
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martedì 24 marzo 2009
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penosa visione
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film che appena inizia ,capisci che anche gli attori non sono convinti del ruolo affidatogli......diretto e interpretato con mediocrità......anche se il tema dei rapimenti da parte di alieni era un tema interessante.
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kio
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mercoledì 5 marzo 2008
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schifo
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questo film fa schifo e ridicolizza il fenomeno ufo, un fenomeno molto serio, regia televisiva, recitazione da cani, sceneggiatura da dark comedy.bleha!una vergogna, una cosa da scaricare nello sacarico.
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