geronimo stilton
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lunedì 14 giugno 2021
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ottimo
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Ottimo film seguito da un altrettanto ottima regia. La narrazione scorre fluida e la storia si intreccia perfettamente con le due storie parallele , tuttavia la sceneggiatura a volte dovrebbe accompagnare di più l'iconicità del momento dato che si tratta di uno tra i film di fantascienza più epici mai stati girati.
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rmarci 05
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martedì 30 aprile 2019
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tecnicamente e narrativamente stupefacente
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George Lucas passa il testimone di regista e sceneggiatore a Irvin Kerschner, che dirige con grande competenza un film in cui si sente l'impronta del proprio creatore (che figura come supervisore) ma che si discosta in parte dall'originale, assumendo, soprattutto nell'ultima parte, dei toni più cupi che raggiungono il loro apice nelle scene in cui compare il gelido ed emblemtico antagonista Darth Vader, un personaggio dalle grandissime potenzialità, qui maggiormente sfruttate rispetto al capitolo precedente. Appare per la prima volta anche Yoda, uno dei personaggi-simbolo del franchise, il cui cambio di atteggiamento è volutamente evidente. "L'impero colpisce ancora" è dunque un capitolo molto importante per la saga di Star Wars che prosegue le avventure dei tre protagonisti, introducendo personaggi divenuti iconici e sconvolgendo tutti gli spettatori con un colpo di scena finale assai geniale e stupefacente, oltre ad approfondire tematiche come il coraggio e la ribellione di fronte alla tirannia ed accennare il passaggio dalla giovinezza e l'età adulta, rappresentato dall'addestramento di Luke.
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George Lucas passa il testimone di regista e sceneggiatore a Irvin Kerschner, che dirige con grande competenza un film in cui si sente l'impronta del proprio creatore (che figura come supervisore) ma che si discosta in parte dall'originale, assumendo, soprattutto nell'ultima parte, dei toni più cupi che raggiungono il loro apice nelle scene in cui compare il gelido ed emblemtico antagonista Darth Vader, un personaggio dalle grandissime potenzialità, qui maggiormente sfruttate rispetto al capitolo precedente. Appare per la prima volta anche Yoda, uno dei personaggi-simbolo del franchise, il cui cambio di atteggiamento è volutamente evidente. "L'impero colpisce ancora" è dunque un capitolo molto importante per la saga di Star Wars che prosegue le avventure dei tre protagonisti, introducendo personaggi divenuti iconici e sconvolgendo tutti gli spettatori con un colpo di scena finale assai geniale e stupefacente, oltre ad approfondire tematiche come il coraggio e la ribellione di fronte alla tirannia ed accennare il passaggio dalla giovinezza e l'età adulta, rappresentato dall'addestramento di Luke. Gli effetti speciali e i duelli aumentano quantitativamente e qualitativamente, oltre alla maggiore varietà delle scenografie, che, unite alla colonna sonora di J. Williams, rendono il film molto spettacolare. Peccato che non sia nelle intenzioni né di Lucas né di Kerschner di realizzare un altro episodio come il precedente, tralasciando le fonti di ispirazione quali fumetti, racconti e classici del cinema di "Una nuova speranza", e preferendo invece confezionare un prodotto unicamente per i fan, ricco di strategie commerciali per produrre molti altri episodi. A ciò consegue anche un progressivo accantonamento delle tematiche già citate. Nonostante sia leggermente inferiore al precedente, è comunque intrattenimento di alto livello. 3.5 stelle su 5.
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sellerone
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lunedì 13 agosto 2018
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w la scuola!
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Spiego il W la scuola: Grazie all'I.S.A. di Avellino è ho potuto gustare questo film al cinema. E' stato bellissimo, ma soprattutto ho pagato la metà del biglietto!!!! Tornando a cose più importanti, film di collegamento che prepara al gran finale, ma nonostante ciò ha una peculiare bellezza, soprattutto per la varietà dei mezzi e le ambientazioni.
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inesperto
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domenica 18 febbraio 2018
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fare o non fare, non c'è provare.
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La distruzione della Morte Nera è stato un successo momentaneo della ribellione, Luke e compagni se ne accorgono presto. Ora Darth Fener (o Vader, a seconda dei gusti) è il più influente nell'impero, dopo lo stesso imperatore, e, dopo aver saputo dell'esistenza del giovane Skywalker, concentra tutti i suoi sforzi nella ricerca dello stesso. Il rapporto parentale dei due si svela solo nel finale, dopo che si era parlato vagamente del padre di Luke (Anakin Skywalker) e di Darth come di persone differenti: ancorchè nella religione dei jedi sia effettivamente così. La saga è entrata nel vivo ed aspetta una conclusione (seppur provvisoria).
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onufrio
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sabato 30 aprile 2016
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luke, io sono tuo padre
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Una frase divenuta fra le più citate e storiche del cinema moderno, la confessione di Darth Vader a Luke Skywalker mentre i due sono in battaglia. Netti i miglioramenti nel complesso rispetto al primo film (Una nuova speranza, episodio IV). La saga prende forma, nuovi personaggi entrano a farne parte e si consolidano i protagonisti principali.
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iuriv
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domenica 31 gennaio 2016
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tutto più.
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Seconda- barra- quinta avventura nell'universo stellare di Lucas. E, rispetto al primo film, i miglioramenti sono davvero tangibili. Il successo della Nuova Speranza deve aver portato parecchi quattrini nelle tasche della produzione, soldi che sono stai reinvestiti per addobbare l'opera a gran festa.
Così gli effetti speciali sono più grossi (incredibile direi lo scontro con iniziale con gli AT-AT), la messa in scena più imponente e l'impressione generale è quella di una pellicola più completa e robusta.
A ciò contribuisce anche la sensazione che la regia si sia un po' sciolta, grazie a una fotografia e a delle scelte stilistiche più in linea con le ambizioni dell'opera. Anche le transizioni nere in stile cartone animato, pur rimanendo una costante della saga, risultano più brevi e meno troncanti.
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Seconda- barra- quinta avventura nell'universo stellare di Lucas. E, rispetto al primo film, i miglioramenti sono davvero tangibili. Il successo della Nuova Speranza deve aver portato parecchi quattrini nelle tasche della produzione, soldi che sono stai reinvestiti per addobbare l'opera a gran festa.
Così gli effetti speciali sono più grossi (incredibile direi lo scontro con iniziale con gli AT-AT), la messa in scena più imponente e l'impressione generale è quella di una pellicola più completa e robusta.
A ciò contribuisce anche la sensazione che la regia si sia un po' sciolta, grazie a una fotografia e a delle scelte stilistiche più in linea con le ambizioni dell'opera. Anche le transizioni nere in stile cartone animato, pur rimanendo una costante della saga, risultano più brevi e meno troncanti. Ne beneficia la
narrazione, decisamente più fluida e piacevole da seguire, nonostante sia spalmata su piani spaziali differenti. E anche l'azione è girata meno all'acqua di rose, mostrando il sangue quando serve, cosa che rende il tutto più drammatico e alza di qualche tacca l'asticella del target di riferimento.
I personaggi, inoltre, visto che sono ereditati dal primo capitolo, hanno finalmente una loro solidità e non sembrano caduti dal cielo. Così anche la trama cresce di spessore risultando più immersiva e interessante. L'uso della forza viene integrato in modo più massiccio, nascondendo meglio il fatto di essere un espediente e riuscendo, indirettamente, a mettere qualche pezza ai buchi di sceneggiatura presenti nel film precedente.
Un lavoro completo, quindi, non fosse per il finale. Lucas, a questo punto, è pienamente consapevole di poter concludere la saga procedendo nella realizzazione di film, quindi lascia tutto in divenire riempiendo di attesa lo spettatore (quando si dice marketing).
Questa è una scelta voluta ma controversa. Se da un lato dimostra la convinzione del produttore di aver realizzato una pellicola talmente valida da permettersi di giocare con i desiderio del suo pubblico di vedere la fine della storia, dall'altro fa scendere di una tacca il livello del film in se stesso.
Si, perché L'Impero Colpisce Ancora ha tutte le caratteristiche per essere un autentico capolavoro. Ma così si tramuta solo in un episodio di transizione, senza garanzie che il successivo capitolo possa esserne degno. Un bel rischio e anche un peccato, perché cotanta bellezza avrebbe meritato una conclusione tutta sua.
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filippo catani
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martedì 22 dicembre 2015
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io sono tuo padre
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I Ribelli si sono rifugiati in un pianeta ghiacciato mentre Lord Fener sta dando ossessivamente la caccia a Skywalker.
Secondo capitolo della saga originale e sicuramente una bellissima pellicola che ha nella famosa battuta (poi ipercitata) io sono tuo padre il culmine della tensione. Belli gli inseguimenti e i costumi e anche la trama. Fece quì il suo esordio il meraviglioso maestro Jedi Yoda con le sue sentenze e il suo buffo modo di parlare. Insomma un film ad alto impatto; cosa non scontata per un sequel di un film che aveva segnato i tempi.
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claudiofedele93
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martedì 10 novembre 2015
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star wars : l'impero colpisce ancora
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E’ una sorte strana quella che spetta ai sequels di alcune delle saghe tanto amate dal pubblico e dalla critica, destino vuole infatti che siano quest’ultimi, stando a quel che ci insegna il grande libro del Cinema, ad avere la meglio sui capitoli precedenti e quelli successi. Il sequel, inoltre, molte volte appare come un vero e proprio traghettatore, un Caronte in celluloide che trasporta la storia e lo spettatore da un inizio ad una fine, aumenta le aspettative, raddoppia gli sforzi sotto il profilo narrativo e ambisce a qualcosa di più, perché, citando un maestro come Wes Craven, in un secondo capitolo ogni cosa deve essere duplicata affinché l’effetto sorpresa, nella platea, non sia vano ed il pubblico non esca insoddisfatto una volta terminato lo spettacolo.
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E’ una sorte strana quella che spetta ai sequels di alcune delle saghe tanto amate dal pubblico e dalla critica, destino vuole infatti che siano quest’ultimi, stando a quel che ci insegna il grande libro del Cinema, ad avere la meglio sui capitoli precedenti e quelli successi. Il sequel, inoltre, molte volte appare come un vero e proprio traghettatore, un Caronte in celluloide che trasporta la storia e lo spettatore da un inizio ad una fine, aumenta le aspettative, raddoppia gli sforzi sotto il profilo narrativo e ambisce a qualcosa di più, perché, citando un maestro come Wes Craven, in un secondo capitolo ogni cosa deve essere duplicata affinché l’effetto sorpresa, nella platea, non sia vano ed il pubblico non esca insoddisfatto una volta terminato lo spettacolo.
E’ anche un rischio, tuttavia, continuare una storia, specialmente se divenuta celebre, perché l’attesa interminabile accresce anche le speranze dei fan, mantiene alto il livello di premesse e comporta tutta una serie di limiti ed ostacoli i quali devono essere superati senza mezzi termini, per uscire vincitori da tutte quelle premesse da mantenere e rispettare, pur di tenersi cari i favori della stampa e dei propri seguaci.
Dopo, infatti, un esordio stellare, nel 1977, esattamente come le storie che si è adoperato a raccontare, George Lucas decise di continuare le avventure legate al giovane Luke Skywalker ben tre anni dopo, prediligendo tuttavia lasciare il timone di regia al più esperto Irvin Kershner. La LucasFilm stava iniziando a dare i suoi frutti, e l’impero del creatore di Guerre Stellari si stava, repentinamente, così ampliando che Lucas optò per un suo coinvolgimento nella realizzazione solo in veste di produttore esecutivo e sceneggiatore, mettendo da parte la macchina da presa per concentrarsi più su altri aspetti nati dall’inattesa fortuna dovuta al successo di A New Hope.
Star Wars - L’Impero Colpisce Ancora secondo molti rappresenta l’apice dell’esalogia galattica, il lungometraggio capace di toccare le più alte vette dell’intera saga in assoluto, l’Episodio che fa da collante non solo a due momenti cruciali all’interno della drammatica vicenda, ma anche tra due distinti universi, quello, da un lato, legato alla prima trilogia, e dall’altro alla nuova trilogia degli anni 2000, ove è possibile trovare sfumature e dettagli che delineano nettamente gran parte dei particolari che rendono ormai immortale un brand come quello di Star Wars.
Discorsi a parte, il secondo atto, o per meglio puntualizzare il V, stando all’ordine cronologico definitivo, è un lavoro nettamente migliore del precedente, dietro molti elementi, sia sotto il profilo tecnico, che sotto quello puramente narrativo, forte di una sceneggiatura dal ritmo serrato che si compone di una lenta climax capace di portare ad un punto preciso di non ritorno e ad un cliffhanger talmente inatteso da apparire, agli occhi di noi tutti, sia frustrante che geniale in quanto azzardato.
Avevamo concluso Una Nuova Speranza nel bel mezzo dei festeggiamenti dovuti alla schiacciante vittoria contro la Morte Nera, ormai distrutta, la quale non avrebbe rappresentato più una minaccia, mentre Darth Fener veniva spazzato via nello spazio più buio durante la rispettiva battaglia aerea. Luke, Han e la principessa Leila si sono meritati l’appellativo di eroi, mostrando coraggio e valore sul campo di battaglia, aiutando l’Alleanza Ribelle e mettendo sotto scatto, per la prima volta dopo tanto tempo, il tanto temuto Imperatore e l’Impero Galattico.
In questo secondo atto ritroviamo gli iconici protagonisti sul pianeta ghiacciato di Hot, all’interno del quale si è accampata parte della resistenza. Una volta scoperta da un drone, mandato in avanscoperta, questa viene messa sotto accatto dalle truppe imperiali. L’Impero, nel mandare le sue milizie migliori, non ha alcuna intenzione di continuare ancora per molto il conflitto con i ribelli, e lo scontro che avviene nelle pianure ghiacciate è epocale. Nel frattempo, Luke capisce che il suo addestramento Jedi non è concluso, anzi non è nemmeno iniziato, per diventare un guerriero forte come suo padre deve andare sul pianeta Dagobah, dal maestro Yoda. Le strade di Han, Leila Organa e del giovane Skywalker si separano, i primi occupati a togliersi di dosso le legioni dell’Imperatore, mentre quest’ultimo si dirige, sotto consiglio di Obi-Wan, dal vecchio mentore di Kenobi, per diventare uno Jedi tanto forte da debellare il male per sempre e mettere fine alla guerra.
The Empire Strikes Back è un capitolo molto più intenso e drammatico rispetto al suo predecessore, ove l’aria che si respira ristagna esattamente come quella delle paludi di cui è composto pianeta in cui è esiliato Yoda e si fa frenetica come gli inseguimenti del Millennium Falcon da parte dei caccia imperiali in una pioggia di meteoriti. E’ un momento di grande crisi, che cambia totalmente le carte in tavola e si allontana nettamente dal finale “lieto” del primo Episodio. Sono passati, probabilmente, solo pochi mesi, da Una Nuova Speranza, eppure la situazione sembra essere precipitata. Gli eventi anche stavolta, dopo un breve incipit, vengono mostrato in medias res, non abbiamo un prologo affine al cinema di Jackson né tanto meno una digressione su quanto accaduto in precedenza. La battaglia che infuria sulle lande gelate del pianeta Hot pare scritta appositamente per dimostrare la potenza dell’Impero Galattico, dare corpo e concretezza alla minaccia del regime totalitario e della figura dell’Imperatore, che per la prima volta si palesa agli occhi di tutti, sotto forma di ologramma, in un dialogo con Darth Fener, che ci porta subito a comprendere come persino quest’ultimo, al di là dell’immensa potenza, non sia che una pedina nelle mani di una mente più spietata.
La pellicola diretta da Kershner mostra una maturità che ben si sposa all’interno dell’economia della saga, non dilungandosi troppo nei momenti più leggeri, pur non dimenticandosene di tanto in tanto, e dosando con precisione chirurgica il pathos e la tensione, rallentando la morsa degli eventi, dopo un’inizio spettacolare, per mettere avanti il campionario di personaggi nati dalla mente di Lucas. E’ un lavoro fatto in modo eccellente, che porta questo secondo episodio della vecchia trilogia a diventare sotto molti punti di vista il migliore dei tre, per quel che concerne la parte della messa in scena e della realizzazione visiva. L’incremento di fondi nel budget è, inoltre, tangibile, così come sono evidenti i progressi fatti nel campo degli effetti speciali e del trucco. A chiudere il cerchio vi sono, come di consueto, le immortali musiche di John Williams, che per l’occasione ha ben visto di creare due dei temi più noti nella storia del cinema, la melodia della Marcia Imperiale, di Leila e Han Solo e quella legata al maestro Yoda.
L’Impero Colpisce Ancora, ad un’analisi più attenta, mostra anche tutta una serie di sequenze e argomentazioni particolarmente attuali, di natura politica e sociale che, data la loro modernità, non possono non essere prese in considerazione. La figura stessa di Yoda sembra voler quasi rovesciare il concetto classico di “eroe” e, dietro ad un dialogo brillante velato da una sottile ironia, Lucas non si risparmia nel bacchettare un’iconografia a dir poco leggendaria che vede i paladini del bene dipinti sempre come forti e risoluti, grandi e immensi (nella statura) guerrieri dagli echi Omerici o Arturiani. L’anziano maestro Jedi, tuttavia, si presenta ai nostri occhi come una una creatura piccola, quasi indifesa, a volte fastidiosa e più simile ad un folletto che ad un audace eroe.
E’, questo, uno dei momenti più ispirati in tutta l’epopea di Guerre Stellari, anch’essa viva degli echi Tolkieniani ove la grandezza dell’animo e del proprio coraggio non combacia nemmeno lontanamente con quella della statura e dell’aspetto esteriore. Esattamente come gli Hobbit anche Yoda mostra tutto il suo potere e la propria conoscenza pur restando uno dei più minuti protagonisti della saga. Questo particolare, in apparenza del tutto insignificante, dona un tocco di originalità e respiro, di innovazione ad una storia che gode nel rimescolare, in ogni suo poro, vari fattori figli di racconti mitici appartenenti a varie culture.
Altro elemento legato a questo comprimario resta la sua importante digressione sulla natura dello Jedi, fino ad ora abbozzata e vista come una sorta di Cavaliere ispirato da buoni sentimenti. La Forza non è una semplice realtà, né una religione a cui fare appello, essa scorre in ogni cosa, in ogni angolo del mondo e dell’Universo, ci rinvigorisce e guida, e Luke, nel suo addestramento (che sembra ricordare quello di Achille con il centauro Chirone) deve apprendere e convivere con la realtà che uno Jedi non è un’essere che si lascia vincere dalle passioni o dai vizi terreni, egli deve saper aspettare e cogliere il momento giusto per agire, mai attaccare o cedere alla paura. Questi non è un cavaliere nella sua veste più audace del termine, bensì un guardiano silente che vigila sul mondo, dotato di una sensibilità senza pari.
L’Episodio V rivela, in via definitiva, un momento di grande importanza nella formazione di Luke, dove, in quanto protagonista principale, deve apprendere le fondamenta di ciò che vuole diventare e aspira ad essere, ma al tutto poi si aggiunge la figura del padre, che con la ormai famosa battuta “Luke, I’m your Father”, rincarerà la dose di drammaticità e conflitto che alberga nel giovane Jedi.
E’ uno dei migliori duelli della storia del Cinema, quello tra Skywalker figlio e padre, entrambi elementi di un piano più ampio, creature di un dolore nato dall’amore provato per coloro con cui condividono gran parte della propria esistenza. E’, non a caso, nella mezz’ora conclusiva che L’Impero Colpisce Ancora rivela tutta la sua potenza, dovuta ad una sceneggiatura brillante, seppur lineare, e ad una regia attenta. Darth Fener si palesa agli occhi del primogenito quasi come una realtà ed una condanna, uno spettro in armatura come lo fu Amleto per il proprio discendente, una colpa biblica che sembra pronta a ricadere sul figlio, il tutto per donare a Luke quell’ambiguità e debolezza che lo portano quasi a cedere al male, una volta venuta a conoscenza delle proprie origini. La voce, infatti, che sentirà nella propria testa, chiamarlo e pregarlo di raggiungerlo, nei minuti conclusivi, è quella di Anakin ed avrà un suono molto più persuasivo di quella di Obi-Wan. Il secondo allievo di Kenobi dovrà resistere alle insidie poste da tale rivelazione e combattere il concetto che egli non commetterà gli stessi errori del genitore, la cui ombra aleggia sopra quest’ultimo come uno spettro.
Lasciamo, dunque, questo atto di passaggio in uno dei momenti più coinvolgenti della serie, chiedendoci che ne sarà del destino di Han Solo, dato, sotto ibernazione, al cacciatore di taglie Jango Fett, interrogandoci su quanto ancora Luke resisterà al fascino del Lato Oscuro, se continuerà il suo addestramento da Yoda e la promessa, infine, di una speranza che ci viene tenuta segreta, un ultimo possibile atto di fede, per debellare il malvagio imperatore, che Lucas non rivela in questo lungometraggio.
Star Wars - L’Impero Colpisce Ancora è un film completo, un’opera di intrattenimento capace di cogliere tutti i punti in cui sa esprimere a dovere il proprio potenziale e per tutta la sua durata si raffigura compatto ed esaltante come il suo predecessore, se non di più in alcuni frangenti. E’ un frammento di fantascienza ove finalmente abbiamo sentore del pericolo che alberga non solo fuori dalla nostra coscienza, ma sopratutto all’interno di noi tutti, dove tutta una serie di situazioni propongono tutta una sequenza di scelte dettate dalla paura e dal ricatto, ove i tanti protagonisti cadono sotto il terrore e l’egemonia del temibile Imperatore e del suo burattino Darth Fener. Sull’evocative stanze della Città delle Nuvole, un giacimento minerario amministrato da Lando Carlissian, amico di vecchia data di Solo, Star Wars non si risparmia di mostrare alcuni dei tanti giochi di potere capaci di rovesciare le sorti della galassia, dipingendo una società non più manichea, ma portata agli estremi, che non tiene più conto di ideali nobili, ma della salvezza individuale. Una delle ore più cupe di quella galassia lontana lontana, dove a brillare vi è una debole luce, carica di intensità, la speranza in cui Yoda e Obi-Wan credono, capace di mettere fine alla Guerra.
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jackpug
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sabato 15 agosto 2015
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il migliore di tutta la saga di star wars
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"Episodio V - L'Impero colpisce ancora" è probabilmente il migliore film della "trilogia originale" e anche della saga di Guerre Stellari, oltre ad essere un ottimo sequel dopo il successo del già soddisfacente "Episodio IV".
"Episodio V" è davvero un ottimo film e ha reso la saga di Star Wars ancora più imponente ed interessante grazie all'introduzione di nuovi e importanti personaggi ( il Jedi Yoda, Lando ... ) oltre all'evidente e bella evoluzione dei già noti Leia, Han Solo, Luke, Chewbacca e dei droidi R2-D2 e C3-PO.
Bellissime le sequenze d'azione a partire dalla battaglia su Hoth; consistente la trama che collega perfettamente tutti i personaggi principali e riesce a dar loro più emozioni e sentimenti ( ciò è evidente soprattutto nel rapporto tra Leia, Han e Luke ).
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"Episodio V - L'Impero colpisce ancora" è probabilmente il migliore film della "trilogia originale" e anche della saga di Guerre Stellari, oltre ad essere un ottimo sequel dopo il successo del già soddisfacente "Episodio IV".
"Episodio V" è davvero un ottimo film e ha reso la saga di Star Wars ancora più imponente ed interessante grazie all'introduzione di nuovi e importanti personaggi ( il Jedi Yoda, Lando ... ) oltre all'evidente e bella evoluzione dei già noti Leia, Han Solo, Luke, Chewbacca e dei droidi R2-D2 e C3-PO.
Bellissime le sequenze d'azione a partire dalla battaglia su Hoth; consistente la trama che collega perfettamente tutti i personaggi principali e riesce a dar loro più emozioni e sentimenti ( ciò è evidente soprattutto nel rapporto tra Leia, Han e Luke ).
Ma la parte migliore di questa già intrigante pellicola sta nel personaggio di Darth Vader e nelle drammatiche e teatrali scene finali insieme a Luke Skywalker ma anche gli insegnamenti di Yoda all'apprendista Jedi Luke.
Nel suo genere, un capolavoro che consiglio assolutamente di vedere ( ovviamente andrebbero visti tutti quelli della saga di Star Wars anche per avere una conscenza più ampia ).
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il befe
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domenica 8 marzo 2015
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capolavoro
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