Io sono la fine del mondo

Ci sono i capolavori, i film belli, i mediocri, quelli brutti che per? in fin dei conti ti strappano almeno una risata e che finiscono nella categoria "thrash" (spazzatura)... e poi ci sono delle rarit? (per fortuna) cos? brutte che ? impossibile trovare qualcosa di passabile: ? il caso di questa porcheria di 96 minuti con Angelo Duro.
Difficile capire cosa sia passato per la testa di sceneggiatori e produttori, perch? siamo anni luce lontani dalla comicit? esilarante e pungente (a chi piace, ovviamente) di Angelo Duro sul palco dei teatri.
Qui abbiamo a che fare con un protagonista semplicemente odioso e tutt'altro che divertente, una vera t.d.c. con derive verso un non ben specificato disturbo antisociale di personalit? e tendenze psicopatiche che semplicemente sfoga la propria frustrazione, rancore e deficienza sui propri genitori, a loro volta degli imbecilli (come tutti gli altri personaggi del film, psicologo e fidanzate incluse) incapaci di vedere la realt? che li circonda: talmente stupidi che la trama diventa subito scontata e capisci gi? cosa succeder? la scena dopo.
Speri che il film in qualche modo si riprenda nella seconda met?, andando verso temi dissacranti o con qualche battuta cinicamente divertente sui temi importanti della societ? ma no: c'? solo un personaggio orrendo ed una trama noiosa e piatta sino alla fine. Viene il dubbio che, quando Angelo Duro mostra il dito medio verso la fine del film, questo non sia rivolto ai suoi genitori a cui ha voluto far pagare chiss? cosa, bens? allo spettatore che ha pagato il biglietto per vedere una simile porcheria.
Per fortuna che l'ho visto gratis una sera su Netflix, per togliermi la curiosit?, ed ho perso solo un'ora e mezzo del mio tempo. Bocciato senza rimedio e sconsigliato a tutti senza alcuna riserva.