The Substance

Oltre al concetto della difficoltà dell'accettazione  del tempo che passa e che trasforma i corpi, ho trovato interessanti molti altri aspetti. La non accettazione della vecchiaia è un pretesto per presentare gli effetti della non accettazione del sè, la voglia di mostrare sempre una versione migliore di se stessi (frase riipetuta molte volte nel film). Il non accettare il vero sè e la sposmodica ricerca del mostrare un sè migliore viene rappresentata allegoricamente dalla fuoriuscita fisica di un altra persona dal corpo matrice. Quello che scaturisce da questo processo, cui nessuno forse è immune,  sarà un ibrido, un mostro, che somma il vero io con la versione "migliorata", sbattuto in faccia agli altri, che non potranno che esserne disgustati.  In questo senso  la connotazione splatter a mio parere non stona. Interessante inoltre il mettere in primo piano il corpo, la carne perchè quella è, nonostante l'effetto potente sul mondo maschile, carne, muscolo, sangue accostato a quella del pollo, da cucinare. La mammella che esce dal mostro finale, ci sbatte in faccia le realtà: è solo carne. Altro concetto reso molto bene è quello della solitudine: non compaiono altre figure  vicine alle protagoniste, se non il pubblico, da cui si cerca riconoscimento ed adorazione.