Avevo visto quasi tutto il film(etto) trovandolo gradevole, abbastanza divertente e discretamente originale.
Poi... è arrivato il finale.
Un' inammissibile e irragionevole presunzione di drammaticità del tutto fuori luogo, in un film del genere.
Un'insopportabile lunghissima e insensata reiterazione della medesima scena... come se stessimo guardando quelle lungaggini televisive, pantomima di suspance, che precedono la rivelazione della soluzione del quiz.
Un finale, insomma, che cancellava tutto quello che di buono c'era stato fino a quel momento.
Non ne posso davvero più di questo cinemetto italiota.
Ormai mi approccio alla cinematografia italiana contemporanea con la quasi certezza di restare deluso.
Tra registi che applicano stereotipi narrativi a dir poco discutibili ed attori che, fin troppo spesso, masticano le parole come recitassero tra sé e sé... e di studiare dizione o arte drammatica neanche lo hanno mai contermplato tra le scelte possibili...
Molto - ma molto molto meglio - godersi prodotti stranieri meravigliosamente recitati e perfettamente doppiati dai nostri doppiatori che, loro sì e per nostra fortuna, mantengono altissima la qualità della tradizione nazionale del settore.
[+] lascia un commento a astratto »
[ - ] lascia un commento a astratto »
|
happyfilm
|
mercoledì 10 gennaio 2024
|
finale perfetto
|
|
|
|
Evidentemente ti piacciono i soliti finali consolatori, mentre qui abbiamo finalmente qualcuno che cerca di rischiare.
|
|
[+] lascia un commento a happyfilm »
[ - ] lascia un commento a happyfilm »
|
|
d'accordo? |
|
l?qua
|
venerdì 20 giugno 2025
|
il finale è la parte migliore, altroché
|
|
|
|
Innanzitutto, è incontestabile la bravura di G. Tognazzi e qualche altro interprete secondario, ma il finale è l''essenza del film stesso: il cognome disvelato sulla lapide, quasi come un''opera ermetista, regala delizioso humour nero, come il titolo: rimandi a paradossi ormai noti, ma che mettono in gioco il senso stesso di domande esistenziali. Non è solo il racconto di due mondi lontani, è soprattutto il non voler distruggere le poche certezze di un uomo di mezz''età profondamente in crisi. Il film, fino a quel momento, non mi stava piacendo: battute banali, gag stereotipate, dialoghi spesso privi di freschezza e non particolarmente originali, scene lunghe e, a tratti, noiose e di maniera, un tentativo insomma di far ridere a tutti i costi non riuscito, almeno con me.
[+]
Innanzitutto, è incontestabile la bravura di G. Tognazzi e qualche altro interprete secondario, ma il finale è l''essenza del film stesso: il cognome disvelato sulla lapide, quasi come un''opera ermetista, regala delizioso humour nero, come il titolo: rimandi a paradossi ormai noti, ma che mettono in gioco il senso stesso di domande esistenziali. Non è solo il racconto di due mondi lontani, è soprattutto il non voler distruggere le poche certezze di un uomo di mezz''età profondamente in crisi. Il film, fino a quel momento, non mi stava piacendo: battute banali, gag stereotipate, dialoghi spesso privi di freschezza e non particolarmente originali, scene lunghe e, a tratti, noiose e di maniera, un tentativo insomma di far ridere a tutti i costi non riuscito, almeno con me. Ma arriva il finale, inaspettato e pregno di interrogativi: la coerenza può davvero arrivare all''autodistruzione? Un uomo apparentemente forte può scegliere di annullare il corpo per non vedere crollare a pezzi il proprio io? Se ha abdicato ai suoi convincimenti anticlericali una volta, non salva sé stesso per paura di una crisi profonda? Non amo i film grotteschi e meno che mai quelli surreali, per questo non ho gradito le parti poco o punto non realistiche, ma non è quello il messaggio del film, non è quella la sua bellezza. Infine, concordo su molte delle critiche da te espresse ma in questo film le cadenze dialettali erano esasperate (Ornella Muti è un caso a parte: secondo me, dovrebbe tornare a essere doppiata, per quanto io capisca che sarebbe troppo umiliante, specie adesso che inizia a recitare dignitosamente). Grazie, comunque, per la tua recensione, mi ha offerto una visione diversa dal film.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a l?qua »
[ - ] lascia un commento a l?qua »
|
|
d'accordo? |
|
panzy
|
sabato 21 giugno 2025
|
non solo per fame muoiono gli indecisi
|
|
|
|
Mah, forse il lieto fine (peraltro poco probabile per le implicazioni che avrebbe comportato) avrebbe reso il film una commediola banale. Invece i riferimenti, subliminali o manifesti, mi sembrano azzeccati a chi ha voglia di intercettarli. Tristano e Isolde oppure Siegfried e Brunhilde, tano per citare illustri espempi di innamoramento e disamoramento per sortilegio. Ma ho pensato anche a "La merlettaia", a My fair Lady. E poi anche il finale apertissimo ( e bagnatissimo) lascia capire che, filtro o non filtro l''icontro tra quelle persone così diverse non cadrà affatto nell''oblio. Il tutto in mano a un cast bravo e affiatato su cui spicca una Ornella Muti veracemente e insospettabilmente coatta e il cammeo di Claudia Gerini.
[+]
Mah, forse il lieto fine (peraltro poco probabile per le implicazioni che avrebbe comportato) avrebbe reso il film una commediola banale. Invece i riferimenti, subliminali o manifesti, mi sembrano azzeccati a chi ha voglia di intercettarli. Tristano e Isolde oppure Siegfried e Brunhilde, tano per citare illustri espempi di innamoramento e disamoramento per sortilegio. Ma ho pensato anche a "La merlettaia", a My fair Lady. E poi anche il finale apertissimo ( e bagnatissimo) lascia capire che, filtro o non filtro l''icontro tra quelle persone così diverse non cadrà affatto nell''oblio. Il tutto in mano a un cast bravo e affiatato su cui spicca una Ornella Muti veracemente e insospettabilmente coatta e il cammeo di Claudia Gerini. MA anche Gian Marco Tognazzi bravo a dare la giusta ironia a un ruolo che in altre mani sarebbe risultato o troppo comico o troppo serioso, ergo noioso
[-]
|
|
[+] lascia un commento a panzy »
[ - ] lascia un commento a panzy »
|
|
d'accordo? |
|
|