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Prima di avventuarsi in questo film bisogna studiare bene la situazione politica della Polonia, con i risvolti sovranisti e neofascisti. In mancanza di questo la vicenda risulta pressochè incomprensibile.
La prima osservazione è che dura troppo, poi i personaggi sono poco descritti ma sempre a due dimensioni; la vicenda si snoda su di un ragazzo espulso dall'università per plagio in un suo scritto, e che poi risulta per stupidità o ingenuità totalmente privo di senso morale. Anzi si lascia prendere talmente dal doppio e triplo gioco che la situazione gli sfugge totalmente di mano. Ma la sua amoralità gli consente un salvataggio in extremis.
Ciò che viene narrato sulla Polonia l'abbiamo già vissuto qui in italia con "la Bestia" salviniana comandata da Morigi, ed abbiamo visto come è finita, e forse è dovuto anche a questo il senso di ripulsa che mi ha pervaso per tutto il film.
Ultima nota a margine, i numerosi scambi di messaggi sono scritti in polacco e perciò incomprensibili, per cui si va a tentoni. Una soluzione è scegliere la versione originale coi sottotitoli italiani.
C'è di meglio.
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