gaiart
|
sabato 28 novembre 2020
|
più che un purosangue, solo un brocco!
|
|
|
|
Il sogno di tutti: tornare giovani, fermare l'invecchiamento, restare in perfetta salute. Grazie ai telomeri che abbassano la proteinaC reattiva, questo diventerà possibile e Breeder, un'elegante pellicola danese, sfrutta questa chimera collettiva per "partorire" un thriller originale e aprire con ottime premesse. Una fotografia algida, curata, molto simile a The Square per capirci, un'inquietante protagonista con una faccia squadrata, come le sue emozioni, una musica che convoglia suspense facendo all'inizio, almeno per la prima mezz'ora, ben presagire lo spettatore e catturandolo totalmente sono ingredienti vincenti in questa pellicola. Un rinomata azienda di integratori e prodotti per salute e bellezza gestita da una donna ambiziosa e spietata, seleziona e rapisce giovani donne nel tentativo di sviluppare un trattamento sperimentale in grado di fermare e invertire il processo di invecchiamento.
[+]
Il sogno di tutti: tornare giovani, fermare l'invecchiamento, restare in perfetta salute. Grazie ai telomeri che abbassano la proteinaC reattiva, questo diventerà possibile e Breeder, un'elegante pellicola danese, sfrutta questa chimera collettiva per "partorire" un thriller originale e aprire con ottime premesse. Una fotografia algida, curata, molto simile a The Square per capirci, un'inquietante protagonista con una faccia squadrata, come le sue emozioni, una musica che convoglia suspense facendo all'inizio, almeno per la prima mezz'ora, ben presagire lo spettatore e catturandolo totalmente sono ingredienti vincenti in questa pellicola. Un rinomata azienda di integratori e prodotti per salute e bellezza gestita da una donna ambiziosa e spietata, seleziona e rapisce giovani donne nel tentativo di sviluppare un trattamento sperimentale in grado di fermare e invertire il processo di invecchiamento. Quando Mia, la moglie del socio ricercatore, decide di indagare su ciò che avviene in questo malsano progetto di bio-hacking, sorta di perversa “fabbrica di esseri umani”, essa stessa finirà per rimanere intrappolata nella perversa rete dell'azienda, mettendo a repentaglio la propria vita assieme ad altre ragazze. Purtroppo, le ottime premesse si sgretolano strada facendo, quando la pellicola vira nei sotterranei di un magazzino, lo stesso in cui tutte le donne catturate per dna compatibile agli esperimenti di ringiovanimento, sono incarcerate. Da li in poi, ahimè, sia loro, che noi, che la pellicola, non se ne esce più. In sostanza Breeder rimane prigioniera di se stessa e rovina un'ottima idea iniziale che poteva essere invece sviluppata meglio senza tanta violenza visiva e obsoleta. Questa volta, l'allevatore, ha pasciuto, pensandolo un purosangue, solo un brocco.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gaiart »
[ - ] lascia un commento a gaiart »
|
|
d'accordo? |
|
carloalberto
|
mercoledì 3 novembre 2021
|
b movie wip anni ''70
|
|
|
|
Il plot di questo horror danese di un certo Dahl è il frutto del rimaneggiamento di Breeders, un film fantascientfico del 1986. Lo sceneggiatore ha sostituito agli alieni una ricercatrice psicopatica che tiene prigioniere, allevandole come bestie, un gruppo di donne, dopo averle fatte rapire da due scagnozzi, e le ingravida per estrarre dai neonati appena partoriti il siero di lunga vita ed eterna giovinezza. Il film dopo un inizio promettente, con la scena della cavallerizza che si chiede se non sia semplicemente l’aguzzina del suo amato cavallo, che fa sperare in un drammatico introspettivo, ed il rapimento della vicina della protagonista, che, sebbene già visto altre volte, potrebbe introdurre ad un thriller psicologico, decade velocemente verso un sottogenere del WIP, women in prison.
[+]
Il plot di questo horror danese di un certo Dahl è il frutto del rimaneggiamento di Breeders, un film fantascientfico del 1986. Lo sceneggiatore ha sostituito agli alieni una ricercatrice psicopatica che tiene prigioniere, allevandole come bestie, un gruppo di donne, dopo averle fatte rapire da due scagnozzi, e le ingravida per estrarre dai neonati appena partoriti il siero di lunga vita ed eterna giovinezza. Il film dopo un inizio promettente, con la scena della cavallerizza che si chiede se non sia semplicemente l’aguzzina del suo amato cavallo, che fa sperare in un drammatico introspettivo, ed il rapimento della vicina della protagonista, che, sebbene già visto altre volte, potrebbe introdurre ad un thriller psicologico, decade velocemente verso un sottogenere del WIP, women in prison.
I topoi sono quelli dei B-movie in voga negli anni ’70, basati sul rapporto tra carcerieri sadici e giovani donne discinte, tipo Femmine in gabbia del 1974 di Demme, con l’aggiunta al pornosoft di qualche scena splatter, raccattata in uno dei tanti sequel di Non aprite quella porta. Il finale con la rivolta pseudo femminista, controsenso, visto che il capo dei torturatori è una donna, e l’ultima sequenza, che vorrebbe recuperare il senso del thriller psicologico, non risollevano il film che rimane noioso insensato e a tratti disgustoso.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a carloalberto »
[ - ] lascia un commento a carloalberto »
|
|
d'accordo? |
|
|