I Segreti di Wind River |
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Un film di Taylor Sheridan.
Con Jeremy Renner, Elizabeth Olsen, Jon Bernthal, Kelsey Asbille.
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Titolo originale Wind River.
Thriller,
Ratings: Kids+13,
durata 111 min.
- USA 2017.
- Eagle Pictures
uscita giovedì 5 aprile 2018.
MYMONETRO
I Segreti di Wind River
valutazione media:
3,34
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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I Segreti di Wind River - Taylor Sheridan (8)di AndreaSbernaFeedback: 10 |
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martedì 10 aprile 2018 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un thriller giallo che riesce a tenere il fiato sospeso. La struttura non è nè un poliziesco, anche se lo ricorda vagamente, nè una corsa all'inseguimento non-stop. Caratteristica principale è un personaggio fuori dal comune, la location, che risulta preminente e fondamentale, senza peró scadere nel banale video promozionale dei BBCC. I protagonisti sono ben descritti, e hanno una metamorfosi appena accentuata, senza lasciare traccia di traumi o esasperati miglioramenti, ma segnandolo sicuramente. Le prove attoriali sono buone ma non brillano, soprattutto, con mia grande sorpresa, quelle del protagonista maschile. I personaggi secondari vengono visti dal regista come meri e semplici strumenti, lasciato allo sbando, senza una chiara descrizione, una storia o un interessamento di alcun tipo, tanto che alla fine non si sa che fine fanno, spesso spuntando in una scena e mai più visti. Il problema è che vengono presentati allo spettatore con una parvenza di impoetanza, e questo abbandono fa storcere non poco il naso. Le musiche posso essere definite una discreta colonna sonora, accompagna bene ma non descrive più di tanto la location, facendosi sentire soprattutto nelle scene salienti. Una critica da smuovere a questo proposito è il fatto che in alcuni casi, sporadici, la musica risulta essere di premonizione, facendo già capire allo spettatore quello che sta per succedere, caratteristica non degna nemmeno del più pessimo horror da due soldi. Le inquadrature sono pessime, con una costruzione dell'immagine che tenta di mettere in primo piano il paesaggio, ma scordandosi delle regole basi, cercando di innovare e, purtroppo, il piú delle volte fallendo. Non parlo poi della prova dei cameramen,sicuramente a livelli amatoriali, non riuscendo attenere l'inquadratura ferma o quanto meno visionabile senza il mal di mare, riuscendo contemporaneamente a rompere con le statiche fisse panoramiche prima accennate. Il ritmo è ben studiato e adattato perfettamente agli esempi di manuale, qualità che sinceramente non mi dispiace. I colpi di scena ci sono, i momenti di pathos pure, ma non si fanno mancare gli attimi di riflessione e di pausa, che sono comunque ben strutturati e intervallati come la piú vecchia tradizione cinematografica. A tal proposito, posso confermare il mio completo sbigottimento per dei momenti di pathos ben strutturati, interpretati al meglio e lasciando lo spettatore con la bocca aperta e un pugno allo stomaco alquanto forte, abbastanza da sballottolarlo ma non tanto da stenderlo. Il finale non è nulla di eccezionale, soprattutto per l'infelice scelta registica di farlo finire con scritte in sovrimpressione che, comunque, non dicono nulla di importante e spezzano solamente il senso della catarsi finale. A questo punto devo purtroppo sottolineare la nota dolente della prova riflessiva che tenta di dare il film. Siamo infatti immersi in un soliloquio alquanto filosofico all'inizio della pellicola che, per quanto poi venga collegato con i fatti narrati, è estremamente fuori luogo per quello che effettivamente poi procedere a schermo. Se poi lo scopo del film diventa quello di denuncia sociale e non più quello di narrare una storia che, per quanto basilare poi risulta intrigante, non posso che essere fortemente critico e rammaricato. Se questo è davvero lo scopo, il regista può ritenerlo più che fallito; se invece il fine è quello di raccontare un caso di omicidio "strano" ma non impossibile (alla CSI o Dr House), allora non posso che applaudire a questo regista di cui sicuramente seguirò la carriera.
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