| L'equilibrio |  | ||||||||||||
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      Un film di Vincenzo Marra.
  Con Mimmo Borrelli, Roberto Del Gaudio, Lucio Giannetti, Giuseppe D'Ambrosio. 
         continua»Drammatico,
    
   
       Ratings: Kids+13,
   
durata 90 min.
- Italia   2017.
- Warner Bros Italia
    
    uscita giovedė 21 settembre 2017. | |||||||||||||
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                        Quale equilibrio per concretizzare il bene 
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| giovedė 17 maggio 2018 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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 Il film dimostra due caratteri quelli di Don Antonio, molto rassicurante per la comunità parrocchiale, ben accettato, perchè non rompe nessun equilibrio, limitandosi a colpevolizzare su un male più esteso, quello ambientale e quella di Don Giuseppe che al contrario, vorrebbe con le sue sole forze dotate di generosità e di amore verso gli altri, come lui stesso dice nel film rivolto ai bimbi che lo stanno ad ascoltare durante il catechismo, riparare a tante ingiustizie, soprusi, abusi, prepotenze, incomprensioni. Ma il mondo con cui ha da scontrarsi è un mondo condizionato e organizzato dalla mafia, la cosiddetta “ndrangheta ” e da una comunità assoggettata alla paura e quindi tutto il bene che lui riversa, per i singoli casi in cui si adopera, si rivela stranamente contraddittorio al raggiungimento dello stesso bene e porta al suo fallimento vocazionale e all’allontanamento dalla comunità parrocchiale. Don Giuseppe ci ha provato, ma il suo atteggiamento di difesa del debole, della ricerca della verità, non ha apportato a nessun risultato, inverosimilmente come quello passivo e formale di Don Antonio, fatto solo di belle parole consolatorie. Il film ben si intitola “L’equilibrio”, un equilibrio che avrebbe magari potuto tenere Don Giuseppe e che invece si ritrova privo di tattica e della giusta furbizia, necessaria e machiavellica per raggiungere il fine. Il male nel mondo odierno è ben radicato, la spontaneità, l’avventurarsi da soli senza seguito in imprese, anche se buone e giuste, non apporta alcun bene, occorre come dice San Paolo essere “candidi come colombe, ma furbi come serpenti”. Don Giuseppe, come nel catechismo, doveva applicare tutte le quattro virtù cardinali: Fortezza, Speranza, Prudenza, Temperanza…. allora forse qualcosa si sarebbe potuto muovere. 
	La figura di Don Giuseppe comunque resta un esempio di percorso, su cui ricomporre un  futuro per i giovani.” 
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