Un certo sguardo su una notte in taxi a Sofia
di Paolo D'Agostini La Repubblica
Il film del bulgaro Stephan Komandarev faceva parte della selezione dell'ultimo festival di Cannes, sezione Un certain régard. Effettivamente è esemplare nel suo proporre "un certo sguardo". Sulla condizione della società bulgara tra sopravvivenze del passato comunista, nuovi arricchimenti e nuova corruzione, fuga dei talenti, povertà e tentazione di riversare tutte le frustrazioni sull'immigrazione. L'incipit riguarda un uomo che sbarca il lunario come tassista dopo aver tentato di difendere la propria officina e averla persa a causa dei debiti e della corruzione bancaria: si fa giustizia da sé e subito dopo si toglie la vita. Da qui una notte che si dipana lungo due fili conduttori. La radio che raccoglie interventi su quanto è accaduto e il girovagare per la città di altri tassisti. Le loro storie e gli incontri con i clienti, in una composizione che fa entrare ogni storia nelle altre. Una struttura che sarebbe piaciuta al polacco Kieslowski.
Da La Repubblica, 30 novembre 2017
di Paolo D'Agostini, 30 novembre 2017