La teoria svedese dell'amore |
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Un film di Erik Gandini.
Con Lars Trägårdh, Marie Helena Fjallas, Marta Corradi, Ole Schou.
continua»
Titolo originale The Swedish Theory of Love.
Documentario,
Ratings: Kids+16,
durata 76 min.
- Svezia 2015.
- Lab 80 Film
uscita giovedì 22 settembre 2016.
MYMONETRO
La teoria svedese dell'amore
valutazione media:
2,75
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Tutti i mali del mondo stanno in Svezia ?di enrico danelliFeedback: 6332 | altri commenti e recensioni di enrico danelli |
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martedì 7 febbraio 2017 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il film non è male per la tecnica espositiva a mo' di documentario, per giunta scorrevolmente piacevole, ma nella sostanza si rivela essere nient'altro che una eccessiva e ingiustificata critica ad un sistema quasi perfetto, quello svedese, dove tutti pagano le tasse, i servizi statali funzionano e insieme si concorre al bene comune più che in ogni altro paese. Altro che individualismo svedese. Queste lezioni moraleggianti le facessero a noi italiani, simpaticissimi a parole, amiconi di tutti, splendidi esempi di socializzazione da bar o da oratorio, capaci poi di diventare individualisti quando c'è da far funzionare la macchina statle e concorrere concretamente al bene comune, nonostante una morale cattolica di facciata che dovrebbe dire di preoccuparci di noi stessi tanto quanto del prossimo. Il film/documentario cerca di convincerci che gli svedesi sono scontenti e infelici perchè individualisti e scollegati dalla famiglia di origine forse dimenticando che anche un legame stretto ai nuclei famigliari di origine produce enormi danni all'individuo imponendo usanze ataviche e tramandando vizi capitali da generazioni. Sarebbe interessante un analogo documentario sul disfacimento delle famiglie italiane e sul deserto che rimane alle loro spalle visto che in Italia non c'è di certo un welfare state come quello svedese (che arriva comunque ad intercettare i casi più eclatanti di abbandono). Del tutto avulsa dal contesto del film l'esperienza del medico svedese (in pensione) volontario in Africa e con giovane moglie africana: se il focus è su di lui, un soggetto del genere come può rappresentare l'eccezione che conferma la regola ? Se il focus è sull'Africa e sul messaggio "stanno meglio loro perchè sono poveri e più socializzanti", mi sembra l'apice della disgustosa retorica del ricco che invidia il povero perchè non conosce le sue reali sofferenze. Film ingannevole.
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