Colpa delle stelle |
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Un film di Josh Boone.
Con Shailene Woodley, Ansel Elgort, Laura Dern, Sam Trammell.
continua»
Titolo originale The Fault In Our Stars.
Drammatico,
durata 125 min.
- USA 2014.
- 20th Century Fox Italia
uscita giovedì 4 settembre 2014.
MYMONETRO
Colpa delle stelle
valutazione media:
3,17
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un film sorprendente con una straordinaria Woodley
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| domenica 14 settembre 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Hazel Grace Lancaster (Woodley) ha un tumore ai polmoni, ha una vita poco normale e la madre (Dern), credendola depressa, la costringe a frequentare un gruppo di supporto psicologico. Lì conosce Augustus Waters (Elgort), un ragazzo guarito dal cancro, perdendo tuttavia una gamba, che ora gli è sostituita da una protesi. I due fanno amicizia e si innamorano, ma sanno entrambi di essere condannati. Il romanzo di John Green è un best-seller mondiale, pubblicato nel 2012 ha invaso le librerie degli adolescenti (e non solo) di tutto il mondo. Questa storia d’amore “diversa” era chiaro che prima o poi sarebbe diventata un film. E la Fox, stanziando un misero (ma adeguato) budget da 12 milioni di dollari, ha avuto il fegato di affidarne la regia a Josh Boone. La bella sceneggiatura di Scott Neustadter e Michael Weber si distacca poco dal libro e trasferisce sullo schermo i fatti del romanzo in modo fedele, come ci si aspetta da un adattamento hollywoodiano. Ma, pur essendo un film di Hollywood, Colpa delle stelle non lo sembra: il look da film indipendente, il cast ricercatissimo, la scelta dei membri della troupe, ne fanno una piccola perla del cinema drammatico-romantico. Innanzitutto va detto che non è un film perfetto, alcune scene sono un poco goffe ed alcune soluzioni paiono inverosimili, ma nel complesso il film funziona alla grande. La prima parte è narrativa, forse un tantino troppo lunga e rada nella scansione degli eventi, la seconda prettamente emozionale, e migliore. Boone e i suoi sceneggiatori mettono a segno alcune scene davvero di riuscita straordinaria: il dialogo tra Hazel e i genitori in cui la ragazza dice alla madre che non sarà più madre dopo la sua morte, tutta la parte ad Amsterdam, la visita a casa dello scrittore (Dafoe) preferito di Hazel e Gus, la devastante scena in cui Gus rivela alla fidanzata di esser messo molto peggio di lei, il discorso di Hazel al pre-funerale di Gus, e molte altre. E in tutta una serie di sequenze, tra cui le sopracitate, davvero, il film raggiunge vette altissime di profondità, le riflessioni sul dolore, la disperata frase di Hazel (“È così ingiusto) alla rivelazione di Gus, tutto ciò raggiunge punti di coinvolgimento emotivo e psicologico davvero altissimo. E il film per finire è tutto tranne che banale, nelle caratterizzazioni dei personaggi (se si esclude forse Isaac [Wolff], il cieco amico di Gus, descritto in modo troppo banale e scontato), nelle scelte registiche, nella confezione raffinata (fotografia: Ben Richardson), nella scelta delle musiche… E infine non si può non parlare del cast, vero cavallo di battaglia del film. Sono tutti bravi, Elgort è sfacciato, mimetico, spiritoso, e allo stesso tempo commovente e drammatico, bravissimo insomma; Laura Dern era da anni che non trovava un personaggio così interessante e che non recitava così bene, Dafoe in un primo momento sembra fare la carogna, come al solito, ma alla fine, nella bellissima scena in cui Van Houten sale sulla macchina di Hazel, il suo personaggio cambia prospettiva. E il suo monologo sulla tartaruga, nella sua casa ad Amsterdam, è una grande scena. Ed infine c’è lei, l’asso nella manica del film, colei che rende il film grande: Shailene Woodley. L’attrice ci lascia un’interpretazione indimenticabile, straordinaria, toccante, magistrale e assolutamente immensa! Non solo è la più grande prova d’attrice vista quest’anno sullo schermo, ma dovessi scommettere su un nome da mettere in lizza per i prossimi Oscar scommetterei su di lei. L’Academy non la dimenticherà questa volta (come aveva ingiustamente fatto due anni fa, non candidandola per la bellissima prova offerta in Paradiso Amaro). In tutto il mondo il successo di pubblico è piacevolmente arrivato e per una volta, adulti o adolescenti che siano, si può davvero dire che non sono andati a vedere la solita rom-com. Anzi!
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