Il ricco, il povero e il maggiordomo

Per fare una critica corretta a questo film occorre sicuramente distinguere la regia, la sceneggiatura e la recitazione del trio. La regia non è nulla di eccezionale ma comunque corretta. La recitazione è impeccabile ma senza nessun exploit. Le vere note dolenti vanno attribuite tutte alla sceneggiatura, a mio avviso impalpabile. La storia è inconsistente, a tratti forzata e lascia mille vuoti aperti sui percorsi di vita di tutti i personaggi. La densità di battute e risate è decisamente molto bassa rispetto agli standard a cui ci avevano abituato (seppur con qualche piccola caduta nelle ultime produzioni). Ultimamente ho notato come gran parte dei comici italiani stiano convergendo su un preciso format di film comico. Non troppo volgare, non troppo intelligente e alla fine non troppo "da ridere" (visto che si creano lunghe pause melodrammatiche, romantiche...). È oramai evidente che ciò sia riconducibile a dictat delle produzioni che pretendono lavori quanto più proponibili alla massa e alle famiglie. Il risultato è quello che è: tutti questi comici (Pieraccioni, Verdone, Aldo-Giovanni-Giacomo..) hanno perso la loro identità a favore del prodotto pre-confezionato. L'ho visto ieri sera e per me è sotto la sufficienza.