Project Nim

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Un film di James Marsh. Con Herbert Terrace, Stephanie LaFarge, Jenny Lee, Laura-Ann Petitto, Joyce Butler.
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Documentario, Ratings: Kids+13, durata 93 min. - Gran Bretagna 2011. - MYMOVIESLIVE! uscita lunedì 5 marzo 2012. MYMONETRO Project Nim * * * * - valutazione media: 4,00 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Save me! Valutazione 4 stelle su cinque

di RONGIU


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domenica 11 marzo 2012

Novembre 1973: Un piccolo di scimpanzé nasce in cattività a Norman \ Oklahoma / in un centro di ricerca suiprimati. Pochi giorni dopo, il cucciolo viene sottratto alla madre, già abituata a questo stillicidio, dopo averla abbattutacon un dardo contenente tranquillante. Il piccolo di scimpanzé viene successivamente inserito in un contesto “familiare umano”. Ad accudirlo è una ex studentessa, benestante,  laureata in psicologia  \ Stephanie LaFarge / e con un bel po’ di figli sommando i suoi a quelli del suo nuovo marito.
Ha inizio così il progetto Nim, forse l'esperimento più radicale nel suo genere, che mira  a dimostrare le possibilità che ha di comunicare uno scimpanzé attraverso la lingua dei segni, se allevato, nutrito ed educato  come un bambino umano. La direzione dell’esperimento è affidata ad un professore di psicologia della Columbia University \ Herbert S. Terrace /. Una volta acquisito il linguaggio dei segni, o meglio il maggior numero di parole ed un po’ di grammatica rudimentale, si spera di poter carpire il suo pensiero, i suoi stati d’animo. In caso di successo, le conseguenze sono a dir poco dirompenti, l’incomunicabilità tra l’uomo e il suo parente più prossimo è abbattuta e per sempre, nuove frontiere sulla comunicazione si aprono e via di questo passo. La domanda: - Che cosa significa essere un umano? – è tutta da ridefinire.
Il nuovo inquilino ha un approccio affettivamente immediato e positivo con la famiglia adottiva e non gli dispiace certo la residenza  nell’Upper West Side di Manhattan dove gli spazi larghi e soprattutto tanta, tantissima gente gli permettono di potersi esprimere al meglio. Impara velocemente e  nel breve volgere di pochi mesi inizia a comunicare le sue esigenze. Ama giocare con i fratelli umani acquisiti, e spesso le suppellettili di casa subiscono deformazioni materiali consistenti. Furbo, abile, diventa sempre più scaltro, anche il suo fisico inizia ad irrobustirsi. Nim ormai è troppo grande per questa famiglia, \ sooobbh!/ viene così trasferito in una grande villa di proprietà della Columbia University.  Ma perché Jennie LaFarge è sollevata dall’incarico? A parere del prof. Terrace l’intera famiglia LaFarge ha nei confronti di Nim un atteggiamento più libertino che “pedagogico”. Ad occuparsene sono una serie di studentesse; prima fra queste \ Laura-Ann Petitto /, che a detta della LaFarge sembra essere stata scelta soprattutto per il suo fisico. Ad ognuna di esse, Nim lascia sulla pelle i segni indelebili dei suoi canini, specie quando  percepisce una situazione per lui pericolosa.
All’età di cinque anni, ha acquisito “solo” un vocabolario di oltre 130 parole, e niente grammatica; troppo poco per continuare nell’esperimento. 130 parole non sono certo sufficienti per dire la tua nei diversi campi del sapere – Sigh! L’esperimento ha termine. La nuova residenza di Nim è in un centro di ricerca sui primati in Oklahoma. In questo posto dovrà imparare a convivere con i suoi simili che non aveva mai visto prima. \ Bum! Bum! Benedetto homo sapiens sapiens./Una decisione che è un vero disastro!
L’aver acquisito un po’ di umana cultura consente a Nim, nel centro d’accoglienza, di istaurare relazioni positive con il personale addetto alla sorveglianza, manutenzione e compagnia bella. Con loro, di tanto in tanto, beve birra e non disdegna il fumo. Anche questa  struttura deve fare i conti con il proprio bilancio; che, rosso da diverso tempo, spera in una pioggia di verdi dollari. La pioggia non arriva. Nim è così venduto ad un laboratorio che si interessa di ricerca scientifica applicata ai farmaci sita nello stato di New York. Puah!
Nim non conosce la metafora umana del tamtam. La notizia del suo attuale stato viene messa in risalto dalla stampa ed è un avvocato fuori dai canoni che si adopra per ridargli la libertà che merita.  Nim viene acquistato da un attivista dei diritti degli animali  e condotto in un rifugio in Texas. Lì resta fino alla sua morte avvenuta per arresto cardiaco nel 2000.
Nim ha sicuramente perdonato, ma molti umani che con lui hanno avuto contatti di collaborazione scientifica, più o meno lunghi,  probabilmente soffrono ancora oggi di insonnia perché ossessionati dal suo viso.  

James Marsh  \ regista /  del documentario,  è  stato premio oscar nel 2009 per \ Man on Wire – Il funambolo delle torri gemelle /. Project Nim, è ispirato al romanzo “Nim Chimpsky” –

The Chimp Who Would be Human” di Elizabeth Hess.
Il documentario è stato presentato fuori concorso al Festival Internazionale del Film di Roma nell’ottobre 2011.

Luckiness!
 
« Nonno, perché gli uomini combattono? -
Il vecchio, gli occhi rivolti al sole calante, al giorno che stava perdendo la sua battaglia con la notte, parlò con voce calma.
- Ogni uomo, prima o poi, è chiamato a farlo. Per ogni uomo c’è sempre una battaglia che aspetta di essere combattuta, da vincere o da perdere. Perché lo scontro più feroce è quello che avviene fra i due lupi. -
- Quali lupi, nonno? -
- Quelli che ogni uomo porta dentro di sé. – 

Il bambino non riusciva a capire. Attese che il nonno rompesse l’attimo di silenzio che aveva lasciato cadere fra loro, forse per accendere la sua curiosità. Infine, il vecchio che aveva dentro di sé la saggezza del tempo riprese con il suo tono calmo.
- Ci sono due lupi in ognuno di noi. Uno è cattivo e vive di odio, gelosia, invidia, risentimento, falso orgoglio, bugie, egoismo. -
Il vecchio fece di nuovo una pausa, questa volta per dargli modo di capire quello che aveva appena detto.
- E l’altro? -
- L’altro è il lupo buono. Vive di pace, amore, speranza, generosità, compassione, umiltà e fede. -
Il bambino rimase a pensare un istante a quello che il nonno gli aveva appena raccontato. Poi diede voce alla sua curiosità e al suo pensiero.
- E quale lupo vince? -
Il vecchio Cherokee si girò a guardarlo e rispose con occhi puliti.
- Quello che nutri di più. – »

[Antica favola indiana tratta da "Io sono Dio" di Giorgio Faletti]

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