Naftalina

Carissima Ornella,
mi permetto di darti del tu visto che siamo colleghi critici anche se di scuole di pensiero e di metodo decisamente diversi.
Purtroppo mi tocca osservare che hai scritto una recensione senza aver assistito a tutto il film e, per quanto tu possa essere una critica giornalistica e non teorica, credo che questo sia un'attegiamento quantomeno criticabile per chi si propone come professionista del settore. Inoltre mi sembra giusto segnalare che non è affatto vero che il pubblico ha lasciato la sala prima della fine del film poichè alla fine della proiezione la sala era ancora piena.
Le tue opinioni sono lecite anche se mi sembra che tu non sia molto ferrata sul cosidetto cinema di genere. Ti confesso che neanch'io sono un esperto di questo genere, ma comunque non credo che "Spell, dolce mattatoio" si possa ricondurre a "Henry pioggia di sangue" se non altro perchè il primo è del 1977 e il secondo del 1986 quindi, casomai, si potrebbe fare il contrario ( e non sarebbe comunque il caso).
Se poi vogliamo citare Moretti come una sorta di vangelo dell'interpretazione filmica ti ricordo che nello stesso film il Nanni nazionale cita "ironicamente" anche "Il pasto nudo" di Cronenberg tratto da Burroughs dalle cui pagine hanno attinto anche gli Steely Dan, allora, seguendo il Moretti pensiero, dovremmo condannare tutto Cronenberg? Naturalmente la mia è una domanda retorica, Moretti ironizza su un certo tipo di critica e di cinema, come aveva già fatto in Ecce Bombo “Questo film qual è? Il capezzolo d’oriente?” proprio di quel film ricordo questo geniale scambio di battute “Ma tu che lavoro fai?....concretamente?”  “Beh, mi interesso di cinema, musica, teatro….leggo,….giro, vedo gente, mi muovo, conosco, faccio cose”, cara Ornella spero che nel tuo "...fare cose" non ti imbatta in quella miopia che periodicamente colpisce la cosidetta critica istituzionale altrimenti rischieresti di giudicare frettolosamente un coraggioso esordio, non privo di difetti, più per pregiudizio che per osservazione.