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L'industriale |
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Un film di Giuliano Montaldo.
Con Pierfrancesco Favino, Carolina Crescentini, Eduard Gabia, Elena Di Cioccio, Elisabetta Piccolomini.
continua»
Drammatico,
durata 94 min.
- Italia 2011.
- 01 Distribution
uscita venerdì 13 gennaio 2012.
MYMONETRO
L'industriale   
valutazione media:
2,96
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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drammaticamente attuale
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| domenica 15 gennaio 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Un film italiano che finalmente smuove qualcosa durante la visione. Mi è piaciuto di primo impatto la fotografia che desatura quasi completamente i colori per assecondare l'animo del protagonista con le sue zone grigie di disagio. Ma la cosa che più mi ha colpita è che questo film solo qualche anno fa ci sarebbe scivolato addosso come se la storia di un imprenditore sull'orlo del fallimento non ci riguardasse. Invece adesso, nel momento della crisi profonda che investe tutto il sistema economico globale, ciò di cui tratta questo film è un vero macigno che ci travolge emotivamente come se ci riguardasse da vicino. Sarà anche per la mia esperienza di imprenditrice ma la storia che Montaldo ci racconta l'ho seguita capendo appieno come si possa scivolare verso il baratro nel momento in cui ciò che si è costruito o in cui si è creduto si sgretola per freddi meccanismi di cui si perde il controllo. E qui inevitabilmente si innesca poi il coinvolgimento della sfera personale dove i sentimenti e il sostegno morale degli altri non bastano a colmare il senso di inadeguatezza che ci si sente dentro e si finisce quasi sempre per distruggere tutto ciò che si ha intorno. In questo film quella solitudine è tangibile e ben espressa, aiutata anche dalle location di una Torino scarna e uggiosa. Quello che invece mi è piaciuto meno è la figura di maniera del rumeno povero ma onesto che non si fa corrompere disegnato in modo troppo superficiale, e che trovo sia anche la parte meno credibile del racconto e un pò forzata nel suo drammatico epilogo. E anche la madre della protagonista la trovo troppo caricaturale nel suo essere imprenditrice senza scrupoli in contrapposizione all'idealismo della figlia. Nel suo complesso un film che lascia il segno. Anche per l'intensa interpretazione di Favino.
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