Il paese delle spose infelici

Acquista su Ibs.it   Dvd Il paese delle spose infelici   Blu-Ray Il paese delle spose infelici  
Un film di Pippo Mezzapesa. Con Aylin Prandi, Nicolas Orzella, Luca Schipani, Rolando Ravello, Antonio Gerardi.
continua»
Drammatico, durata 82 min. - Italia 2011. - Fandango uscita venerdì 11 novembre 2011. MYMONETRO Il paese delle spose infelici * * * - - valutazione media: 3,14 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   

il cinema mistificatorio Valutazione 1 stelle su cinque

di grazias88


Feedback: 633 | altri commenti e recensioni di grazias88
venerdì 18 novembre 2011

Esiste un cinema demistificatorio, che tende a ironizzare e a dare un tocco di leggerezza a situazioni socialmente pesanti nella vita di tutti i giorni: un perfetto esempio ne è Juno, dove una ragazza sedicenne rimane incinta ma decide di tenere il bambino per darlo a genitori adottivi, il tutto però è trattato con un tocco fresco e condito da dialoghi mozzafiato. Esiste invece un cinema mistificatorio. Esempio lampante è Il paese delle spose infelici. Come si nasconde la polvere sotto un tappeto, qui si nascondono la staticità di una storia e l'inverosimiglianza dei personaggi sotto uno stile volutamente poetico e evocativo. ll primo personaggio inverosimile è proprio la sposa che dà il titolo al film, un titolo fuorviante perché fa facilmente immaginare ai più (anzi, mi correggo, alle più) un film popolato di personaggi femminili e magari un film che tratta delle difficoltà sociali, di genere, sentimentali delle sfortunate donne meridionali dato che il film è di ambientazione pugliese e dato che c'è una donna che si sta, in teoria, sucidando in copertina! Se avete minimamente immaginato una di queste "evocazioni", siete lontani dalla realtà. L'unico personaggio femminile del film non ha un'identità nè sociale nè una personalità, nè si sa da dove sia piovuto. Diciamo che Annalisa spunta come i funghi, oppure meglio, cade letteralmente dal cielo della sceneggiatura per far sbloccare qualcosa nella trama, un'operazione che però sembra non riuscirle più di tanto perchè più che donna è un simbolo di donna e i simboli di donna sono caratterizzati dalla dote della passività.
Ma passiamo oltre ai due protagonisti: dove la vedete questa intrinseca diversità tra i due? A me sono sembrati da subito due facce della stessa medaglia, anzi palesemente due lati complementari di una stessa persona. A parte l'aspetto fisico (che poi si somigliano pure un po') e il differente modo di vestire io sinceramente non ci ho visto tutta questa DIFFERENZA SOCIALE DA APPIANARE CON IL CALCIO tra Veleno e Zazzà: a parte che l'argomento è espresso benissimo in circa 30 secondi da ben una nota pubblicità in cui una mano di colore e una bianca, appartenenti a due bambini che giocano a calcio, si fondono a formare un unico biscotto bicolore, credo davvero che se mi trovassi in condizione di leggere una battuta di uno o dell'altro senza sapere a chi dei due appartiene non si riuscirebbe proprio a distinguere chi dice cosa. Il linguaggio è livellato a momenti su un dialetto più o meno stretto, ma nulla di più. La supposta valenza socialmente benefica del calcio predicata da questo film in realtà non esiste, come tiene a mostrarci la sequenza iniziale, con tanto di ripresa a testa in giù che viene capovolta (come per dire "Guardatemi, ci sono anche io, il regista!"). Come avviene in tutti i gruppi giovanili, dall'Amazzonia ai ragazzi del muretto sotto casa, un ragazzo passa un certo "rito di iniziazione" (che può essere salire su un albero, fare un certo punteggio a un gioco etc...) e poi si viene accettati, belli, brutti, ricchi, poveri non ha importanza. Il calcio è solo UNA delle possibili prove di resistenza o sfide, per poter entrare in un gruppo maschile, non ha una valenza salvatrice in sè. Poi ci sarebbe anche da ridire sul calcio (andare a giocare alla Juve) visto come unico modo per dei ragazzi per evadere da una brutta provincia, ma grazie a dio a qualcuno è venuto in mente di far pronunciare a Rolando Ravello le parole "Studia, invece di giocare a calcio", ma forse che quelle parole valgono solo per Veleno il ragazzo di buona famiglia e non per gli altri meno fortunati, che devono continuare a sperare immobili che la salvezza gli cada dal cielo? Temo che la risposta sia sì, data la separazione dei due che si preannuncia nel finale!  Insomma morale della favola: "Ognun per sè e dio per tutti", oppure "Tutto cambia affinché nulla cambi". Ps: Per finale intendo il discorso tra Veleno e il padre. Invece la presunta "trasformazione in uomo" (oppure in zerbino?) di Veleno che raccatta l'oggetto del desiderio Annalisa dopo l'ennesimo intrallazzo con Tizio e Caio non me la sento di definirlo finale, al massimo un epilogo che conferma i due motti citati sopra.

[+] lascia un commento a grazias88 »
Sei d'accordo con la recensione di grazias88?

Sì, sono d'accordo No, non sono d'accordo
31%
No
69%
Scrivi la tua recensione
Leggi i commenti del pubblico

Ultimi commenti e recensioni di grazias88:

Il paese delle spose infelici | Indice

Recensioni & Opinionisti Articoli & News Multimedia Shop & Showtime
Pubblico (per gradimento)
  1° | pierpaolovincenti
  2° | andrea d
  3° | lili_k
Immagini
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 |
Shop
DVD
Uscita nelle sale
venerdì 11 novembre 2011
Scheda | Cast | News | Trailer | Poster | Foto | Frasi | Rassegna Stampa | Pubblico | Forum | Shop |
prossimamente al cinema Film al cinema Novità in dvd Film in tv
Altri prossimamente » Altri film al cinema » Altri film in dvd » Altri film in tv »
home | cinema | database | film | uscite | dvd | tv | box office | prossimamente | colonne sonore | Accedi | trailer | TROVASTREAMING |
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies® // Mo-Net All rights reserved. P.IVA: 05056400483 - Licenza Siae n. 2792/I/2742 - credits | contatti | redazione@mymovies.it
Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso
pubblicità