The Woodmans |
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Un film di Scott Willis.
Titolo originale The Woodmans.
Documentario,
durata 82 min.
- USA 2010.
MYMONETRO
The Woodmans
valutazione media:
3,38
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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LE DISORDINATE GEOMETRIE INTERIORI DI FRANCESCAdi lisaquaFeedback: 2 |
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venerdì 28 ottobre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
"Alcune disordinate geometrie interiori " è il titolo dell'unica collezione di fotografie pubblicata dalla giovane e geniale artista Francesca Woodmans, morta suicida a 22 anni, la cui storia viene raccontata nel film The Woodmans di Scott Willis. Il film ha una forza narrante importante, i tempi giusti, le immagini scorrono parallele alle immagini del breve ma intenso percorso artistico di questa giovane donna, dall'essere figlia di artisti impegnati, al mettere al centro della propria arte se stessa e il proprio corpo, dalla libertà totale concessa dai genitori all'estro espressivo dell'artista adolescente in fieri, agli aspetti di fragilità interiore non riconosciuti, all'emergere di un disagio che in questo esporsi senza protezione presterà il fianco al distanziamento da sé fino all'annullamento con esiti autodistruttivi. Ma tra assenze e dissonanze il regista conduce con sensibilità lo spettatore nel mondo di Francesca, il ritmo è serrato, trascina, coinvolge, costringe a un vìs-a-vìs con i meandri oscuri e bui della mente dell'essere umano: ed è la domanda di quale sia e se esista, un nesso, un legame o un confine tra la genialità artistica e la follia a pretendere una risposta, ma forse solo una richiesta di rassicurazione. E allora ci si abbandona alle immagini del film, agli straordinari e senza età ritratti in bianco e nero di Francesca, ai suoi pensieri inquieti e ci si avvicina piano e con delicatezza all'anima di una artista in cui la sofferenza esistenziale è stata la spinta verso la ricerca spasmodica di un senso di sé, in bilico tra la tensione dell'uso tecnico dello strumento fotografico e una introspezione profonda attraverso un uso quasi ossessivo del proprio corpo, spiato, osservato, ora nascosto, mimetizzato o con-fuso con l'ambiente circostante come a volersi riappropriare, in ultima istanza, di una visibilità e un riconoscimento mancati. Recensione di Elisabetta Quaresima
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