Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti |
||||||||||||||
Un film di Apichatpong Weerasethakul.
Con Thanapat Saisaymar, Jenjira Pongpas, Sakda Kaewbuadee, Natthakarn Aphaiwonk, Geerasak Kulhong.
continua»
Titolo originale Loong Boonmee Raleuk Chaat.
Commedia,
durata 90 min.
- Spagna, Tailandia, Germania, Gran Bretagna, Francia 2010.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 15 ottobre 2010.
MYMONETRO
Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti
valutazione media:
2,80
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
||||||||||||||
|
||||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Sgombrate il cuore e apritelo al vecchio zio
di Franco Marcoaldi La Repubblica
Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti, il film del thailandese Apichatpong Weerasethakul vincitore dell' ultima Palma d' oro al festival di Cannes, è un' opera che non sembra prestarsi ai giudizi sfumati, alle generiche mezze misure. Potrete tuffarvi felici nella sua magia o annoiarvi a morte. Ma è improbabile che usciate dalla sala dicendo di aver visto un film, ahinoi, «carino». Non c' è una vera e propria storia, i personaggi non danno luogo a intrecci memorabili. Non vi aiuterà fare riferimento ai generi canonici (commedia, thriller, dramma storico, noir, horror, fantasy, film di denuncia). Né, tantomeno, potete attendervi quegli effetti speciali oggi tanto in voga. Anche se poi, a dire il vero, in Lo zio Boonmee di cose speciali, anzi specialissime, ne accadono molte. Soltanto che non sono legate a effetti tecnologici di sorta. Piuttosto a un' idea più semplice e più misteriosa: cosa accade nella nostra mente e nel nostro cuore quando, in apparenza, non accade nulla? Il protagonista del film, affetto da un' insufficienza renale che lo sta conducendo alla morte, ha cominciato a fare i conti con spiriti e fantasmi e presenze di ogni genere: la moglie e il figlio, deceduti da tempo, una sera si ripresentano al suo desco. E la casa di campagna si popola progressivamente di mille altre anime vaganti, alcune delle quali, chissà, potrebbero addirittura rappresentare sue precedenti incarnazioni (anche animali, addirittura vegetali). Naturalmente Apichatpong Weerasethakul ha buon gioco nell' appoggiarsi a un sistema di credenze familiare e ultramillenario: a quell' universo mentale proprio dell' oriente, perimetrato dall' idea della trasmigrazione delle anime e dal concetto di reincarnazione. Ma anche lo spettatore occidentale capace di abbandonarsi per davvero alla «visione» (nel senso letterale del termine), non farà fatica a entrare in un mondo dove il realee l' irreale si sovrappongonoe si confondono tra loro. Dove i morti coabitano coi vivi, alimentando la loro quotidianetà. Mentre la metamorfosi ininterrotta delle forme viventi ci rende spettatori, ad esempio, di un meraviglioso amplesso tra una principessa e un pesce gatto. O ci fa seguire incantati un bisonte vagante per la giungla, nella convinzione che da un momento all' altro potrebbe assumere sembianze umane. Tanto intenso quanto spiritoso («il paradiso è un concetto sopravvalutato», afferma a un certo punto uno dei fantasmi), Lo zio Boonmee è il film di un uomo mentalmente libero. Apichatpong Weerasethakul lo è senz' altro nella sua ricerca formale, come dimostra l' uso imprevedibile di una successione di scatti fotografici da leggere paradossalmente in chiave politica e sociale. Ed è altrettanto libero quanto ai contenuti: il prodigio, il miracolo, la visione - questo intende dirci - si appalesano proprio nella dimensione feriale, ordinaria dell' esistenza. Basta avere gli occhi bene aperti, cuore e mente sgombri, sensi sempre all' erta.
|
Recensioni & Opinionisti |
Premi |
Multimedia | Shop & Showtime |
Pubblico (per gradimento)
1° | gagnasco 2° | linus2k 3° | hatecraft 4° | reservoir dogs 5° | pepito1948 6° | www.cine-amando.blogspot.com 7° | renato volpone |
Festival di Cannes (1) Articoli & News |
Link esterni
|