Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti

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Un film di Apichatpong Weerasethakul. Con Thanapat Saisaymar, Jenjira Pongpas, Sakda Kaewbuadee, Natthakarn Aphaiwonk, Geerasak Kulhong.
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Titolo originale Loong Boonmee Raleuk Chaat. Commedia, durata 90 min. - Spagna, Tailandia, Germania, Gran Bretagna, Francia 2010. - Bim Distribuzione uscita venerdì 15 ottobre 2010. MYMONETRO Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti * * 1/2 - - valutazione media: 2,80 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
carloalberto giovedì 11 marzo 2021
libera la fantasia Valutazione 0 stelle su cinque
0%
No
0%

 Viaggio nel mondo degli spiriti visionario ed onirico con irruzione del fantastico nella presupposta realtà conclamata dalla scienza sperimentale, divenuta oramai pura metafisica, ostinata nel rinnegare la presenza immanente dei morti nel nostro mondo, reso vividamente nell’incrociarsi di universi paralleli,  nel passato che ritorna a cena dalle ceneri in forma di scimmia e con le sembianze di scimmia antropomorfa attraversa i confini temporali, per essere cacciata alla stregua di una bestia rara in un futuro ottuso che perseguita i sogni imprigionandoli. Liberazione estrema e parossistica dell’inconscio poetico del regista senza limiti razionali nell’esaltazione della pura emotività che lega il figlio alla madre senza le discutibili barriere della materialità temporale. [+]

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paride86 mercoledì 20 luglio 2011
decisamente rarefatto e soporifero Valutazione 1 stelle su cinque
17%
No
83%

Una sceneggiatura inesistente e dialoghi sulla quotidianità per un film che alterna riprese a camera fissa con scorci da documentario a scene pseudo-oniriche, prive, tra l'altro, di una consistente forza visionaria.
Un polpettone indigeribile, al di là dei possibili significati e delle metafore che propone. 
La vittoria di "The tree of life", proprio a Cannes, un anno dopo quella di "Lo zio Boonme...", dimostra che i film introspettivi non sono tutti uguali e ci insegna la differenza tra un capolavoro e una pasticca di Valium, quale è questo film thailandese.
Leggo addirittura di paragoni con maestri come Antonioni...inverecondi!!
Solo una giuria in stato di ubriachezza può aver assegnato un premio come la Palma D'Oro a "Lo zio Boonme. [+]

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ipno74 domenica 20 marzo 2011
un film troppo lento Valutazione 2 stelle su cinque
0%
No
100%


Il film è veramente lento.
Troppo lento e con pessimi attori.
Se non fosse per la sceneggiatura originale e la splendida location questo film non sarebbe neanche arrivato a noi.
Preparatevi quindi ad affrontare questo viaggio insieme a Boonmee e a i suoi parenti vivi e defunti, che lo accompagneranno nel tragitto dei ricordi fino ad arrivare alla sua conclusione.

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tommaso82 giovedì 10 marzo 2011
ma forse..... Valutazione 5 stelle su cinque
0%
No
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ma ci siamo dimenticati di scrivere che questo film ha vinto solamente la Palma D'Oro a Cannes?
forse che ha scritto la recensione nella scheda stava vedendo un altro film....Film stupendo,mistico una vera pace

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hatecraft martedì 15 febbraio 2011
dalla tailandia una fantom piece d'autore Valutazione 0 stelle su cinque
40%
No
60%


etereo eppure assume tutte le forme e una possibili, noioso oltre l'immaginabile eppure assente immobile e erompente di una forza panteistica che sale da basso e avvolge come la bruma la pellicola dall'inizio agreste al finale urbano, il tempo schiacciato dallo spazio e viceversa, inutile spossante eppure mistico e penetrante,

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reservoir dogs giovedì 16 dicembre 2010
realismo e misticismo in simbiosi Valutazione 3 stelle su cinque
33%
No
67%

Un bufalo in fuga dal cappio che lo lega è l'occasione per introdurci un ecosistema dove piante, uomini, animali e spiriti sono in piena sintonia. In una casa dispersa nella natura assieme alla cognata Jen e il nipote Tong, Boonmee, agricoltore e apicoltore, malato d'insufficenza renale si prepara al lungo percorso che lo porterà infine alla morte. Durante questo "viaggio", che l'uomo affronta con assoluta naturalezza e dignità riceverà a tavola lo spirito della moglie morta molto prima e il figlio scomparso trasformatosi in uomo-scimmia per il rapporto carnale che ha avuto con la Natura. Il percorso imporrà allo zio di analizzare il proprio operato e propri errori quali l'assassinio involontario di alcune micro-creature(insetti)e quello cosciente di alcuni uomini(comunisti in guerra). [+]

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pepito1948 lunedì 22 novembre 2010
la vita, la morte, la reincarnazione Valutazione 4 stelle su cinque
43%
No
57%



Ho aspettato prima di dire qualcosa su un film lontano dai nostri schemi e difficile sia per impatto sia per comprensione dei contenuti e dei riferimenti culturali.
Sul piano formale, la rivoluzione del regista è evidente: il ritorno agli albori del cinema con macchina da presa fissa, prima che qualcuno inventasse il binario con carrello mobile, è peraltro in linea con il ritorno alle origini, alla nascita che è uno dei temi del film. Le uniche sequenze sussultorie in cui è usata la macchina a mano sono quelle girate nella grotta-utero, nella cui immobile rocciosità si svolge il viaggio fisico e mentale del protagonista morente; ed è infatti il momento di massima dinamicità di una storia che si svolge per il resto intorno ad un tavolo o in ambienti domestici. [+]

[+] bravo (di mickey17)
[+] bravo ii (di gagnasco)
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renato volpone giovedì 4 novembre 2010
molto bello Valutazione 4 stelle su cinque
27%
No
73%

Il film è veramente molto bello....particolare....Bellissimi i paesaggi e la storia è coinvolgente. E' un film molto lento nel quale le emozioni crescono dolcemente. Ci sono momenti di smarrimento, masi parla della crescita dello spirito e del cammino verso la morte e quindi alcune divagazioni sono ammesse. E' l'opposione di un monto antico con le sue storie e i suoi fantasmi ad un mondo moderno dove si perde la poesia del raccogliemento Non per tutti

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gagnasco venerdì 29 ottobre 2010
una vita tante vite Valutazione 3 stelle su cinque
74%
No
26%

Lo zio Bonmee è un imprenditore tailandese che ricava di che vivere dalle sue api e dai suoi tamarindi. Da tempo si trova a dover sostenere cicli di dialisi quando un sole infuocato in mezzo alle fronde gli annuncia il tramonto della sua vita. In questo momento vengono ad assisterlo dei parenti dalla città:la cognata e il nipote...ma non sono i soli perchè la notte vomita al suo fianco l'amorevole fantasma della moglie morta venti anni prima e il figlio disperso sotto le sembianze di una creatura affamata che popola la foresta. Boonmee accompagnato da questi quattro compagni raggiunge delle caverne in cui aspettare il momento che lo consegnerà all'incertezza dell'esistenza spirituale ripartita tra un paradiso sopravvalutato e un vagare nell'oscurità guidato dalle voci dei cari. [+]

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www.cine-amando.blogspot.com giovedì 21 ottobre 2010
viaggio suggestivo, ma distante da noi... Valutazione 2 stelle su cinque
38%
No
63%

Lo zio Boonmee (Thanapat Saisaymar), uomo anziano e malato, si sente vicino alla fine dei suoi giorni e decide di traferirsi, con cognata e nipote, in una casa vicina alla giungla per curarsi in tranquillità ed aspettare la propria ora. Gli faranno visita lo spirito della moglie morta ed il figlio, scomparso molto tempo prima ed ormai trasformatisi in scimmione dagli occhi di brace. Quello di Boonmee è un viaggio a ritroso verso origini lontane e dimenticate, un ritorno al Tutto che he nella caverna-utero, luogo di nascita e morte di vite presenti e passate, la propria rappresentazione allegorica; un viaggio che conduce lo spettatore in una dimensione atemporale e fantastica, in cui coesistono sincreticamente passato e futuro, vivi e morti, creature e spiriti, leggenda e realtà; un viaggio, ancora, dal carattere mitico e suggestivo, specialmente laddove la telecamera di Weerasethakul si addentra nel fitto di una natura misteriosa ed ancestrale o profetizza, in una sequenza che fa pensare ad un'istallazione videoartistica, un inquietante futuro militarizzato per il popolo thai. [+]

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