kinglands
|
martedì 28 agosto 2007
|
serial killer gentiluomo
|
|
|
|
Trama:
Mr. Brooks è l’uomo dell’anno: marito, padre e impresario perfetto. Vita idilliaca? Nemmeno a parlarne: è schizofrenico, e di notte uccide copulanti coppiette solo perchè è “addicted”.
La sua vicenda personale si contorce non poco quando una sexi e ostinata detective si occupa del caso, sua figlia scappa dal college per oscuri motivi, e un famigerato Mr. Smith gli si presenta in ufficio con documenti compromettenti ed una proposta morbosa.
Commento:
Ci sono spettatori, come il sottoscritto, che soffrono nel vedere attori di personalità e carisma “intrappolati” in ruoli di poco valore o flop micidiali.
Kevin Kostner da qualche anno ormai è forse il membro principale di questa categoria.
[+]
Trama:
Mr. Brooks è l’uomo dell’anno: marito, padre e impresario perfetto. Vita idilliaca? Nemmeno a parlarne: è schizofrenico, e di notte uccide copulanti coppiette solo perchè è “addicted”.
La sua vicenda personale si contorce non poco quando una sexi e ostinata detective si occupa del caso, sua figlia scappa dal college per oscuri motivi, e un famigerato Mr. Smith gli si presenta in ufficio con documenti compromettenti ed una proposta morbosa.
Commento:
Ci sono spettatori, come il sottoscritto, che soffrono nel vedere attori di personalità e carisma “intrappolati” in ruoli di poco valore o flop micidiali.
Kevin Kostner da qualche anno ormai è forse il membro principale di questa categoria...
In questo senso Mr. Brooks rappresenta una piacevole sorpresa: il personaggio protagonista, schizofrenico doc, Americano di successo/amorevole padre di famiglia di giorno e serial killer di notte, è senza dubbio accattivante e permette all’attore di farsi apprezzare in tutto il suo “physique du role”.
Personaggio chiave della vicenda è anche il mattatore William Hurt, alter ego immaginario del protagonista, che duetta con Kostner alterando con maestria momenti di comicità e thrilling.
Sicuramente la coppia regge le scene di maggior qualità del film e riesce a creare un’alchimia stuzzicante che rende la pellicola complessivamente gradevole.
Non mancano tuttavia le note negative:
1) il personaggio Mr Smith, che con la sua malsana attrazione per l’attività notturna del protagonista, lo coinvolge in un patto morboso, non è del tutto compiuto: se da un lato consente a Costner di risplendere in tutta la sua cattiveria, Dane Cook (un comico!) non è mai credibile nei panni di potenziale assassino.
2) Il ritorno di Demi Moore dopo un periodo di latitanza: l’attrice interpreta il detective che dà la caccia al nostro beneamato. Richiede ovviamente spazio, scene dedicate ed una vicenda personale: in questo il regista fallisce. Le peripezie sentimentali della bella poliziotta non sono per nulla credibili, e l’evasione dal carcere di un malvivente precedentemente arrestato, che ora ne minaccia l’incolumità, sembra essere buttata lì per perder tempo.
3) La figlia di Mr Brooks causa non poche preoccupazioni al padre, ponendolo (e noi con lui) davanti all’interessante quesito dell’ereditarietà della sua devianza; tuttavia anche in questo caso si sfocia nella mancanza di veridicità: quando Mr Brooks decide di risolvere alla radice tutti i problemi della figlia si trasforma in un vero e proprio James Bond nero, con tanto di travestimenti, documenti falsi a volontà e organizzatissimo covo segreto alla Batman. Così è davvero un po’ troppo!
Conclusione
Il film è piacevole.
Kevin Costner e William Hurt sono a tratti spassosi.
Lo spettatore è posto davanti a interessanti quesiti sul tema del doppio (per la verità già molto battuto...vedi Hithcok).
Troppo lungo! 120 min.
Non ci sono attori coprotagonisti e relative vicende all’altezza, che avrebbero potuto far fare un importante salto di qualità.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a kinglands »
[ - ] lascia un commento a kinglands »
|
|
d'accordo? |
|
andrea giostra
|
martedì 11 settembre 2012
|
thriller tiepido.
|
|
|
|
Un Dottor Jekyll e Mister Hyde versione ventunesimo secolo, con una piccola e impercettibile (allo spettatore disattento) citazione ad Highlander di Russell Mulcahy: sguardo vibrante ed estatico verso il cielo e braccia allargate in un “trepidante” momento di acquisizione di energia e forza per il duplice assassinio appena commesso dal seria killer dalla faccia buona! La scissione psicotica e paranoica di personalità del protagonista (Kevin Costner) è troppo netta e artificiosa perché lo spettatore la faccia propria e ne subisca il fascino e le emozioni. Detto questo, il film è da vedere e riesce a farti stare attaccato alla poltrona per conoscere il finale, anticipato da un terribile incubo del protagonista, che “diabolicamente” inganna lo spettatore rispetto al vero finale: una salsa “americana” scopiazzata malamente da una delle migliori scene dell’ottimo “The Bourne Identity” del 2002 di Doug Liman.
[+]
Un Dottor Jekyll e Mister Hyde versione ventunesimo secolo, con una piccola e impercettibile (allo spettatore disattento) citazione ad Highlander di Russell Mulcahy: sguardo vibrante ed estatico verso il cielo e braccia allargate in un “trepidante” momento di acquisizione di energia e forza per il duplice assassinio appena commesso dal seria killer dalla faccia buona! La scissione psicotica e paranoica di personalità del protagonista (Kevin Costner) è troppo netta e artificiosa perché lo spettatore la faccia propria e ne subisca il fascino e le emozioni. Detto questo, il film è da vedere e riesce a farti stare attaccato alla poltrona per conoscere il finale, anticipato da un terribile incubo del protagonista, che “diabolicamente” inganna lo spettatore rispetto al vero finale: una salsa “americana” scopiazzata malamente da una delle migliori scene dell’ottimo “The Bourne Identity” del 2002 di Doug Liman.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a andrea giostra »
[ - ] lascia un commento a andrea giostra »
|
|
d'accordo? |
|
rosafio joel
|
giovedì 27 marzo 2008
|
ah, quanto siamo egoisti!
|
|
|
|
Certamente già i primi fotogrammi ci restituiscono un Kevin Costner apparentemente stereotipato, pronto per un ennesimo ruolo non all'altezza: il tipico uomo d'affari, ben vestito e perfettino. Dopo mezz'ora già mi sto ricredendo: sarà forse lo "scontro" col suo alter ego malvagio (William Hurt) che ne ravviva la verve, sarà che Demi Moore è sempre una bella figliola (ma questo non importa) o sarà il gran bel lavoro del direttore della fotografia che ci restituisce toni oscuri e maledettamente seducenti (soprattutto nei dialoghi tra gli attori Costner-Hurt) che questo film inizia a prenderti. Tema indiscusso e centrale di quest'opera è l'eterno desiderio che assilla l'uomo: non è mai contento; se ha qualcosa lo possiede e dopo un pò non è più felice, è sempre in cerca di qualcos'altro, che gli rende la vita "più sopportabile" di quello che è.
[+]
Certamente già i primi fotogrammi ci restituiscono un Kevin Costner apparentemente stereotipato, pronto per un ennesimo ruolo non all'altezza: il tipico uomo d'affari, ben vestito e perfettino. Dopo mezz'ora già mi sto ricredendo: sarà forse lo "scontro" col suo alter ego malvagio (William Hurt) che ne ravviva la verve, sarà che Demi Moore è sempre una bella figliola (ma questo non importa) o sarà il gran bel lavoro del direttore della fotografia che ci restituisce toni oscuri e maledettamente seducenti (soprattutto nei dialoghi tra gli attori Costner-Hurt) che questo film inizia a prenderti. Tema indiscusso e centrale di quest'opera è l'eterno desiderio che assilla l'uomo: non è mai contento; se ha qualcosa lo possiede e dopo un pò non è più felice, è sempre in cerca di qualcos'altro, che gli rende la vita "più sopportabile" di quello che è. Il Signor Brooks qui ha la sua via di fuga nel piacere che prova ad uccidere. Uccidere per un solo scopo: per godere. Non importa chi sia la vittima (in termini di identità) ma quello che conta è "che ti faccia battere il cuore, come quando ti innamori di qualcuno". Ebbene, spunto originale, che contribuisce a sottolineare il profilo psicologico del protagonista. Ma forse, a pensarci bene è proprio questo il limite: tutte le vicende, infatti, portano inesorabilmente a far risaltare i pensieri di Brooks, oscurando di conseguenza tutti gli altri personaggi. Anche l'agente Demi Moore, purtroppo, nonostante la variante dell'evaso che cerca di farla fuori: il malvivente mai come in questi casi sembra preso da un assurda ossessione di ammazzare l'agente che lo ha arrestato...ma dico io, sei uscito di prigione e già questo è molto; come se non bastasse ti nascondi con una strafiga di complice e tu che fai? Te ne vai in giro col tuo camioncino bianco a cercare l'agente?!?! Mah.
L'idea del film è buona, la sceneggiatura sarebbe stata superlativa se un pò tutti i personaggi (compreso Mr Smith) fossero stati delineati meglio. Assurde trovate (l’evaso) potevano essere risparmiate ad altri film.
Ma forse, a pensarci, è vero: non siamo mai contenti di quello che ci viene proposto. L’importante è che non ci venga voglia di girare la notte per ammazzare qualcuno…il resto è permesso, o meglio, è desiderabile!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a rosafio joel »
[ - ] lascia un commento a rosafio joel »
|
|
d'accordo? |
|
jourdain
|
domenica 21 ottobre 2007
|
il desiderio umano esce di casa solo di notte
|
|
|
|
Un uomo arrivato, "l'uomo dell'anno", non si accontenta del successo, dei soldi, di avere una bella moglie; vuole di più: si droga della morte degli altri, la sua dipendenza è il continuo ripetersi e confermarsi del suo strapotere sugli altri, sulla gente comune. Si sta parlando dell'infinito desiderio dell'uomo, si sta parlando dell'egoismo dell'uomo. Di giorno rispettabile borghese, di notte supera la sua stessa posizione rispettabile e uccide: distrugge ruoli e gerarchie sociali. Interessante è che, a distruggere le norme e le persone, è un uomo che "é sopra le regole e le persone". La trovata geniale è il fatto che i suoi omicidi sono razionalmente inutili (nel senso che non hanno alcun obiettivo), e appunto nella loro "inutilità" mostrano la distinzione netta ma spesso velata tra le classi ed i ruoli sociali.
[+]
Un uomo arrivato, "l'uomo dell'anno", non si accontenta del successo, dei soldi, di avere una bella moglie; vuole di più: si droga della morte degli altri, la sua dipendenza è il continuo ripetersi e confermarsi del suo strapotere sugli altri, sulla gente comune. Si sta parlando dell'infinito desiderio dell'uomo, si sta parlando dell'egoismo dell'uomo. Di giorno rispettabile borghese, di notte supera la sua stessa posizione rispettabile e uccide: distrugge ruoli e gerarchie sociali. Interessante è che, a distruggere le norme e le persone, è un uomo che "é sopra le regole e le persone". La trovata geniale è il fatto che i suoi omicidi sono razionalmente inutili (nel senso che non hanno alcun obiettivo), e appunto nella loro "inutilità" mostrano la distinzione netta ma spesso velata tra le classi ed i ruoli sociali. L'inutilità razionale di questi omicidi conferma lo strapotere di certa gente: pochi "eletti" che hanno il privilegio di permettersi importanti azioni senza scopi, mentre la gente comune vive per degli obiettivi concreti. La trovata del film è il senso più interessante del film.
Questo film non è ne un "film brutto" ne un "capolavoro".
Trovo che sia un'opera che presenta tematiche interessanti, e che alterna scelte stilistiche positive (la città di notte) ad incompletezze (i personaggi secondari sono appena abbozzati).
[-]
|
|
[+] lascia un commento a jourdain »
[ - ] lascia un commento a jourdain »
|
|
d'accordo? |
|
amandagriss
|
venerdì 12 aprile 2013
|
mr.brooks,pioggia di sangue
|
|
|
|
Viaggio nella mente malata di un uomo,assassino seriale(1 bravo Kevin Kostner).Pratica che esercita con successo (anche se la polizia è sulle sue tracce) da una vita e che considera un vizio,una dipendenza -come l’alcool,la droga o il sesso- da cui non riesce a liberarsi,con cui deve convivere giorno dopo giorno.Per questo frequenta assiduamente gli alcoolisti anonimi,dalle quali sedute ha imparato ad accettare la sua ‘debolezza’,gestirla,controllarla,solo per il legittimo desiderio di provare a vivere un’esistenza ‘normale’.Infatti,arrivato alla mezza età,si ritiene soddisfatto dei traguardi raggiunti: ha una moglie e una figlia che adora,una bella casa,è un uomo d’affari di successo nonché uno stimato,riconosciuto filantropo(!).
[+]
Viaggio nella mente malata di un uomo,assassino seriale(1 bravo Kevin Kostner).Pratica che esercita con successo (anche se la polizia è sulle sue tracce) da una vita e che considera un vizio,una dipendenza -come l’alcool,la droga o il sesso- da cui non riesce a liberarsi,con cui deve convivere giorno dopo giorno.Per questo frequenta assiduamente gli alcoolisti anonimi,dalle quali sedute ha imparato ad accettare la sua ‘debolezza’,gestirla,controllarla,solo per il legittimo desiderio di provare a vivere un’esistenza ‘normale’.Infatti,arrivato alla mezza età,si ritiene soddisfatto dei traguardi raggiunti: ha una moglie e una figlia che adora,una bella casa,è un uomo d’affari di successo nonché uno stimato,riconosciuto filantropo(!).Percorso lineare,lucido,quasi chirurgico ma non privo d’ironia: atroci,inconfessabili sofferenze per la piena consapevolezza delle sue pulsioni omicide si fondono al perverso incontrollabile piacere di metterle in atto.E così,di giorno è un cittadino modello,di notte un feroce assassino.Opera che ci spinge al di là della barricata,a guardare dal di dentro,dalla sua parte,un serial killer (stessa dinamica del cult per la tv Dexter),percorrendo con lui i levigati labirinti della sua mente,i sopraffini ragionamenti tutti volti a pianificare con precisione maniacale ogni piccolo dettaglio del ‘teatro di sangue’ che mette in scena oramai da tempo immemore; ne sondiamo la freddezza,l’autocontrollo,la ferrea disciplina comportamentale -di ‘vitale’ importanza-,siamo colpiti dalla sua complessa intelligenza,dai pensieri articolati,dalle riflessioni dietro cui si perde per un tempo infinito.Ridiamo con lui per l’affilato humor nero che lo contraddistingue,soffriamo con lui quando si rende conto che l’ereditarietà del ‘vizio’-la sua più grande paura- è reale e tangibile,tifiamo per lui quando è costretto a risolvere ‘spiacevoli,pericolosi imprevisti’.Ordinarietà,agghiacciante normalità con punte di forte dramma immediatamente smussate da toni sardonici al limite del surreale.Apprezzabile la soluzione di matrice teatrale che concretizza la doppia personalità del nostro: il suo alter ego fisico è l’inquietante ‘spalla’ William Hurt,perfetto nell’incarnare il marcio che giace sotto l’impeccabile facciata di un qualunque Mr.Brooks del mondo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a amandagriss »
[ - ] lascia un commento a amandagriss »
|
|
d'accordo? |
|
giulio andreetta
|
mercoledì 2 settembre 2020
|
buon thriller
|
|
|
|
Bel thriller con la partecipazione assolutamente rilevante per un attore del calibro di Kevin Kostner, abituato solitamente a generi più monumentali. Un ricco imprenditore, con moglie e una figlia, appartenente all'alta borghesia, sotto la facciata di una perfetta famiglia e di una condotta impeccabile manifesta invece di notte tutta la sua natura oscura e criminale trasformandosi in un serial killer. Interessante anche l'idea, a livello drammaturgico, di rendere visibile lo sdoppiamento della sua personalità con la presenza di un altro personaggio, un suo alter-ego che diventa il suo principale confidente per tutto il film, rappresentando in effetti la parte malvagia del mondo interiore del protagonista.
[+]
Bel thriller con la partecipazione assolutamente rilevante per un attore del calibro di Kevin Kostner, abituato solitamente a generi più monumentali. Un ricco imprenditore, con moglie e una figlia, appartenente all'alta borghesia, sotto la facciata di una perfetta famiglia e di una condotta impeccabile manifesta invece di notte tutta la sua natura oscura e criminale trasformandosi in un serial killer. Interessante anche l'idea, a livello drammaturgico, di rendere visibile lo sdoppiamento della sua personalità con la presenza di un altro personaggio, un suo alter-ego che diventa il suo principale confidente per tutto il film, rappresentando in effetti la parte malvagia del mondo interiore del protagonista. Kostner affronta questa parte certamente non facile con disinvoltura e carisma, ma in generale tutti gli attori sono molto bravi, da citare anche l'ottima interpretazione di una travolgente Demi Moore, nella parte del detective che si mette sulle tracce di Kostner. Sebbene questo film non abbia molti punti di originalità a suo favore, e la vicenda sia sviluppata in modo piuttosto convenzionale, mi sembra che tutto il film sia godibile ad una prima visione e scorra senza cali di attenzione. 3 stelline
[-]
|
|
[+] lascia un commento a giulio andreetta »
[ - ] lascia un commento a giulio andreetta »
|
|
d'accordo? |
|
lindab
|
giovedì 23 aprile 2009
|
inizio non entusiasmante, ma poi..
|
|
|
|
Nei primi dieci minuti del film ho creduto di assistere ad una sorta di storia scontata alla Dottor Jackie e Mr. Hide, un protagonista dalla doppia vita e personalità che compie numerosi omicidi finchè la bella Demi Moore porterà a termine l'obiettivo smascherandolo.Poi a renderlo coinvolgente ecco che entra in scena il Sig.Smith che complica la vicenda.Concordo con la recensione sul ruolo inutile o meglio, non definito dell’evasore di prigione antagonista della detective e deludente per quest'ultima la mancata cattura di Mr. Brooks. Fa riflettere molto a mio avviso, il rapporto tra il protagonista e la figlia, ricordando un po’ i giorni nostri, il genitore che depisterà le indagini su un crimine che può aver compiuto o meno la ragazzina poichè non si svelerà, al fine di sottrarla dalle proprie responsabilità.
[+] chiiiiiiiii?
(di ultimoboyscout)
[ - ] chiiiiiiiii?
|
|
[+] lascia un commento a lindab »
[ - ] lascia un commento a lindab »
|
|
d'accordo? |
|
|