Fuoco su di me |
||||||||||||||
Un film di Lamberto Lambertini.
Con Omar Sharif, Massimiliano Varrese, Sonali Kulkarni, Zoltan Ratoti, Maurizio Donadoni.
continua»
Storico,
durata 100 min.
- Italia 2006.
uscita venerdì 31 marzo 2006.
MYMONETRO
Fuoco su di me ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
||||||||||||||
|
||||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Corsi e ricorsi storici
di MaryLuuFeedback: |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
giovedì 29 novembre 2007 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La mia opinione su questo film è piuttosto controversa. Sono rimasta un pò delusa dalla staticità degli eventi, staticità di cui quest'epoca, da me tormentosamente ( e non so neanche perchè) analizzata, non gode di certo. Credo che ciò dipenda dalla eccessiva linearità della storia di Edoardo, intrecciata alla storia ottocentesca. Condivido pienamente il ritratto di Gioacchino Murat. Valoroso fino alla morte, tanto da chiedere al capitano, che piange per la sua fucilazione, se non fosse mai stato in guerra. Tanto da morire in piedi, ad occhi aperti intimando egli stesso il fuoco. Tanto da vivere una vita valorosa. Forse anche amareggiato di essere stato una pedina nelle mani di Napoleone. Lui era il cuore. Napoleone il cervello. Anche lui una vittima del suo tempo e degli eventi. Particolare invece la figura di Edoardo. Un ragazzo in cerca della sua strada e del senso della sua vita. Non approvo che debba morire senza aver vissuto realmente ma solo sognando di vivere. Lui che odiava le armi e non voleva arruolarsi. Lui l'eterno poeta innamorato della fanciulla lontana. L'eroe romantico alla deriva. Io gli avrei dato un'altra possibilità. Aveva ben altro da imparare e da scrivere. E' morto senza aver trovato il suo senso. Ed è vero: ci vuole più coraggio ad essere niente che ad essere qualcosa. Infine un applauso fragoroso, forte e senza fine va al nonno. Sia come personaggio che come attore. Che saggezza. Che emozione. Narratore filosofo della storia del tempo. Narratore della vita e della morte. Imprigionatore di farfalle da salvare col piombo. Come noi uomini. Dinnanzi a una via sbagliata, magari imposta. Moriremmo se non arrivasse un segno, una protezione, un aiuto, che ci faccia volare liberi inseguendo la nostra vera strada. L'uccello in gabbia muore ed Edoardo da militare non può che morire. Il film da moltissimi motivi di riflessione. Sulla storia. Sulla vita. Sui personaggi e su noi stessi. E' proprio vero che la storia non è altro che un fondale dipinto attorno al quale attori diversi recitano sempre la stessa parte. Ieri Edoardo e Gioacchino. Oggi noi.
[+] lascia un commento a maryluu »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Recensioni & Opinionisti |
Premi |
Multimedia | Shop & Showtime |
|
David di Donatello (3) Articoli & News |
Link esterni
Sito ufficiale |