Apocalypto |
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Un film di Mel Gibson.
Con Rudy Youngblood, Dalia Hernandez, Jonathan Brewer, Morris Birdyellowhead, Carlos Emilio Baez.
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Azione,
durata 139 min.
- USA 2006.
- Eagle Pictures
uscita venerdì 5 gennaio 2007.
- VM 14 -
MYMONETRO
Apocalypto ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Una Passione senza Amore
di bartolo fontanaFeedback: |
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giovedì 26 aprile 2007 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La morale del film APOCALYPTO di Gibson è che tutto è attaccabile se l'interno è marcio. O se preferite: " Una civiltà viene distrutta dall'esterno solo quando si è già corrotta al suo interno", frase di Will Durant, storico e filosofo americano. APOCALYPTO è un film dove si esaltano luoghi, foreste, paesaggi. Gli indigeni dello Yucatan sembrano, e forse lo sono, assai reali. Quei loro tatuaggi "sottocarne", quei grandi anelli al naso, quasi si sente il fetore della loro pelle, il sudore acre, misto a maleodoranti carogne disseminate lungo la pellicola. La memoria olfattiva ci riporta alla miseria dell'uomo alla sua ignoranza: la crudeltà. Ieri per un " dio minore", oggi per i soldi ( dio soldo ), domani chissà... La verità è che l'uomo cerca alibi per giustificare la sua innata violenza e tutto ciò lo rende estremamente piccolo, forse come le carogne del film di Gibson. Franco Zeffirelli, mesi prima che uscisse APOCALYPTO, aveva preannunciato questa passione di Gibson per il sangue, carni squarciate. D'altronde con " LA PASSIONE" qualcosa ci era stata esausitvamente anticipata. Ora il "fetore" descrittivo delle scene ( castrazioni, tagli di teste rotolanti su infinite scale, cuori estirpati e ancora pulsanti dai corpi dei disgraziati, sangue a profusione che aiuta a condire, semmai non bastasse, scene di stupri e" chi più ne ha, più ne metta". In sostanza: Bibson ha dei seri problemi, la sua patologia richiederebbe un pronto intervento da parte di qualche specialista. Iniziano a diventare molti i films che partono con una buona idea e terminano nell'oblio del banale, scontato, volgare. La sostanza deve essere sempre accompagnata da una forma decente, altrimenti si distrae l'attenzione e si rischia di rovinare una delle due cose. Sarebbe stato un bel film. I dialoghi, anche stavolta sottotilolati alla lingua originale, evidenziano uno spessore intellettuale, rovinato purtroppo da una lunga e gratuita descrizione di violenza. D'altronde la forma è pur sempre l'nticamera della sostanza. Non vi pare? di Bartolo Fontana
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