lisbeth
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mercoledì 23 settembre 2009
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una medea nera e il suo spettro
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Il magnetismo del racconto cattura dalla prima scena a cui,con puntuale Ringcomposition,si salderà la fine della storia.La scoperta del retroterra della vicenda e del vissuto dei personaggi procede per analessi,squarci improvvisi,violente lame di luce ad illuminare scenari infernali.Sethe, schiava nera affrancata,per un attimo trova pace con i suoi figli nella fattoria di nonna Soux. L'arrivo dei bianchi che esigono nei suoi figlioletti la merce umana frutto della compravendita legalmente riconosciuta dallo Stato,sconvolge nella sua mente il faticoso equilibrio ritrovato dopo esperienze di inenarrabile sofferenza,e in una scena memorabile di disperazione e orrore li uccide per riappropriarsene e sottrarli,lei barbara,alla vera barbarie del mondo che si presume civilizzato ”Preferisco saperli in pace in cielo che all’inferno qui sulla terra”.
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Il magnetismo del racconto cattura dalla prima scena a cui,con puntuale Ringcomposition,si salderà la fine della storia.La scoperta del retroterra della vicenda e del vissuto dei personaggi procede per analessi,squarci improvvisi,violente lame di luce ad illuminare scenari infernali.Sethe, schiava nera affrancata,per un attimo trova pace con i suoi figli nella fattoria di nonna Soux. L'arrivo dei bianchi che esigono nei suoi figlioletti la merce umana frutto della compravendita legalmente riconosciuta dallo Stato,sconvolge nella sua mente il faticoso equilibrio ritrovato dopo esperienze di inenarrabile sofferenza,e in una scena memorabile di disperazione e orrore li uccide per riappropriarsene e sottrarli,lei barbara,alla vera barbarie del mondo che si presume civilizzato ”Preferisco saperli in pace in cielo che all’inferno qui sulla terra”.Da quegli abissi di sopraffazione e violenza (è l’Ohio di metà '800,schiavi neri e padroni bianchi)sono sopravvissute lei e la figlia Denver,larve umane isolate dal mondo,una casa ai margini dove Sethe si è relegata con la figlia,prigione di presenze minacciose,fantasmatiche,che traducono le Erinni della colpa in ossessioni e fobie, fino a prendere corpo nella comparsa di Beloved,forse una realtà,forse un sogno,una materializzazione dell'inconscio,impossibile dirlo.Demme gioca su sottili ambiguità che spiazzano,costringendo a guardare nel fondo di queste anime attraverso parole, gesti, primi piani folgoranti che si allargano in riprese di splendidi scenari naturali.Nella vita delle due donne arrivano prima Paul,redivivo dopo 18 anni,portatore di un sano spirito di razionale e rassicurante concretezza,con ricordi e tasselli che aiuteranno Sethe nella ricostruzione di quel passato che l’ha segnata,poi Beloved, figura inquietante,infantile e disturbante,dolce e minacciosa,forse la figlia ritrovata,forse la sorella desiderata,emersa dal nulla, tornata da una dimensione “altra”,dove “ci sono persone morte”,“per vedere il suo viso”,dice,quello di Sethe,forse la madre che l’ha uccisa?che l’ha abbandonata?Non sappiamo.C’è in Beloved,che si muove a scatti nevrotici,parla per lallazioni,frammenti dalla decodifica oscura,passa da stati catatonici a scatenamenti motori terrificanti,una conoscenza inspiegabile di cose e fatti,un alone di mistero che Sethe non avverte come Paul e Denver, ancorati alla realtà.Amore e odio convivono in Beloved,gesti e parole avvolgono Sethe in una spirale che la porterà quasi alla follia.Beloved sparirà,come risucchiata nell’ urlo immenso del suo corpo gravido, sulla porta di casa dove la sua mano lascerà lentamente quella della madre,in un distacco ora definitivo.Demme assegna al racconto un ritmo lento,denso,interrotto da altissimi strazianti (le urla di Beloved) e cadenze da gospel nelle parole di nonna Soux, grande figura del film,sapiente custode di tradizioni di una cultura calpestata dai bianchi,Gran Madre in cui Sethe aveva visto “come erano i negri quando erano liberi”. Nei suoi rituali echeggiano i canti dell’orgoglio nero a cui dolorosamente si uniscono le parole di Sethe “C’è uno sguardo che hanno i bianchi, quello sguardo del giusto uguale allo sventolio di una bandiera vittoriosa,quel senso del giusto che esprimono con la frusta,con i pugni e che si manifesta molto prima che la loro violenza esploda”.Potente affresco di un’epoca e ritratto di una società,il film si chiude sulle ultime parole di nonna Soux“ E il battito del vostro cuore amatelo più dei vostri polmoni"
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francesco2
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lunedì 2 gennaio 2012
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un classico.....magari troppo?
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Un lungo classico del cinema, come lo sfortunatissimo "Cancelli del cielo", come anche -Si dice- lo spielberghiano "Colore viola".
Mi sbaglierò, ma credo che opere di questo tipo siano destinate o ad un grande successo o al fiasco, come è avvenuto anche ad un altro lunghissimo film, "Wyatt Earp" di Lawrence Kasdan. Da Demme non ci aspetteremmo un film "Epopea", ma i registi -E non solo loro-, probabilmente non vanno troppo incasellati in un ruolo. Poi "Beloved" è attraversato per non dire abitato da un'"altra" dimensione (Cinematografica, ma non solo........) Al classico film lungo, "Bello" (Ma non troppo), con sfumature (Sic!) sociali che probabilmente non a tutti interessano, si accompagna un'"altra storia": chi è questa ragazza nera? Perché Demme introduce il suo personaggio in questa maniera così singolare? E se non è chi sostiene di
essere, come faceva a sapere determinate cose? E, forse, perché scomparire "quel giorno?"
Il passato ritorna sempre in tutte le forme, i nostri traumi sono destinati a (Ri)emergere persino in una società ove non esisteva che qualche giornale: in più nella vita della protagonista, oltre alla giovane ritorna chi rappresentava (Soltanto?) un oggetto di affetto e stima.
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Un lungo classico del cinema, come lo sfortunatissimo "Cancelli del cielo", come anche -Si dice- lo spielberghiano "Colore viola".
Mi sbaglierò, ma credo che opere di questo tipo siano destinate o ad un grande successo o al fiasco, come è avvenuto anche ad un altro lunghissimo film, "Wyatt Earp" di Lawrence Kasdan. Da Demme non ci aspetteremmo un film "Epopea", ma i registi -E non solo loro-, probabilmente non vanno troppo incasellati in un ruolo. Poi "Beloved" è attraversato per non dire abitato da un'"altra" dimensione (Cinematografica, ma non solo........) Al classico film lungo, "Bello" (Ma non troppo), con sfumature (Sic!) sociali che probabilmente non a tutti interessano, si accompagna un'"altra storia": chi è questa ragazza nera? Perché Demme introduce il suo personaggio in questa maniera così singolare? E se non è chi sostiene di
essere, come faceva a sapere determinate cose? E, forse, perché scomparire "quel giorno?"
Il passato ritorna sempre in tutte le forme, i nostri traumi sono destinati a (Ri)emergere persino in una società ove non esisteva che qualche giornale: in più nella vita della protagonista, oltre alla giovane ritorna chi rappresentava (Soltanto?) un oggetto di affetto e stima. Quando poi succederà ciò che succederà, anche allora le loro strade non si divideranno definitivamente...
Fortunatamente Demme evita misticismi che non aggiungerebbero nulla, ma nonostante la sensibilità nell'affrontare tematiche private e sociali "Beloved", come anche -Per esempio- "La mia Africa", è troppo un "Classico" per volare davvero alto.
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