steffa
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sabato 30 settembre 2023
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johnny stecchino
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a tratti esilerante ma anche un po noioso, secondo me è molto più verace Il Piccolo Diavolo
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emanuele 1968
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martedì 1 gennaio 2019
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bei ricordi 1991
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Rivisto oggi su TV8, mammamia quanti ricordi, era il 1991, ben 28 anni fa, sig, un buon film.
Avevo la supercinque GT turbo, quanti sogni e progetti che avevo, invece amaramente niente......solo un pugno di mosche.......magari le cose andassero come vorremmo.......però mi ritengo sempre fortunato, e come canta vasco "io sono ancora qua"
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iltrequartista
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sabato 13 maggio 2017
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l'autista e il pentito
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Benigni si sdoppia ed in un attimo passa da un ingenuo autista di pullman a uno spietato mafioso che tutti vogliono ammazzare perché collaboratore di giustizia(leggesi pentito).
La pellicola è anni novanta eppure è rimasta nella memoria collettiva.
Piuttosto che la sceneggiatura,decente ma non sempre eccellente ,ci si affida a momenti indimenticabili.
"Non mi somiglia per Niente " rimane una frase celebre ,al pari della cocaina che diventa un medicinale ed al furto di una banana che causerà a Dante non poche elucubrazioni mentali.
Ovviamente, ad accompagnare Benigni, c'è la Braschi,compagna di vita e di film,per la solita e mai noiosa storia d'amore.
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Benigni si sdoppia ed in un attimo passa da un ingenuo autista di pullman a uno spietato mafioso che tutti vogliono ammazzare perché collaboratore di giustizia(leggesi pentito).
La pellicola è anni novanta eppure è rimasta nella memoria collettiva.
Piuttosto che la sceneggiatura,decente ma non sempre eccellente ,ci si affida a momenti indimenticabili.
"Non mi somiglia per Niente " rimane una frase celebre ,al pari della cocaina che diventa un medicinale ed al furto di una banana che causerà a Dante non poche elucubrazioni mentali.
Ovviamente, ad accompagnare Benigni, c'è la Braschi,compagna di vita e di film,per la solita e mai noiosa storia d'amore.
Nonostante toni da commedia leggera,il nostro "Roberto Nazionale" punge con efficace ironia politici corrotti ed ambienti malavitosi.
Credo che sia,con merito,una delle pellicole più ricordate ed apprezzate di Benigni.
Un mito assoluto Lillo.
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shingo tamai
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sabato 25 marzo 2017
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non mi somiglia per niente!!!
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Commedia basata sugli equivoci e sulla solita energia del nostro Roberto "nazionale".
Nonostante la sceneggiatura non sia curata perfettamente,ci sono alcuni elementi indimenticabili.
Il fattaccio delle banane,la cocaina terapeutica ed il mitico Lillo rimangono,anche a distanza di anni,scolpiti nella memoria.
Per il resto Benigni utilizza tutta la propria verve per ironizzare su mafia e politici corrotti, non dimenticando di inserire la solita e funzionale storia d'amore con la Braschi.
Grande Roberto.
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shingo tamai
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sabato 25 marzo 2017
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non mi somiglia per niente!!!
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Una delle commedie del "Roberto nazionale" che è rimasta nella memoria collettiva.
Il neo,il "fattaccio" delle banane,la cocaina terapeutica, il mitico Lello,l'ironia di fondo contro Mafia e politici corrotti, etc.etc.
Benigni si sdoppia
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rudy_50
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lunedì 7 novembre 2016
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bellessimo divertintissimo
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la prima voltal'ho visto sulla SNAV da Napoli a Palermo. eravamo fermi per causa di un corpo estraneo entrato in una turbina. Mi sono divertito un mondo anche se il traghette ha avuto 5 ore di ritardo. Lo riguardo sempre volentieri.
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onufrio
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giovedì 26 novembre 2015
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"mia matre... mia matre..."
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Famosa commedia diretta ed interpretata da un Roberto Benigni in splendida forma, capace di inpersonare due uomini dal carattere totalmente opposto: il Boss e l'ingenuo; dando così vita ad una divertente commedia degli equivoci con scene comiche divertenti, condite da simpatiche parodie mafiose. Il film è ormai diventato un cult della cinematografia italiana, pur presentando qualche pecca dal punto di vista della sceneggiatura, la commedia riesce comunque ad intrattenere lo spettatore, e se dopo più di 20 anni si parla e si vede ancora questo film nelle varie reti televisive, un motivo di certo ci sarà.
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great steven
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domenica 29 settembre 2013
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benigni si sdoppia per ridicolizzare e parodizzare
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JOHNNY STECCHINO (IT, 1991) di ROBERTO BENIGNI con ROBERTO BENIGNI – NICOLETTA BRASCHI – PAOLO BONACELLI – FRANCO VOLPI – IVANO MARESCOTTI – LOREDANA ROMITO – TURI SCALIA § Dante lavora come autista di uno scuolabus per disabili. Fondamentalmente è una brava persona, con due soli difettucci: ruba ogni tanto le banane e froda il suo esattore fingendosi handicappato alla mano destra. Quello che non sa è di avere un sosia ben più pericoloso: Johnny Stecchino, boss mafioso che ora è rinchiuso in casa per paura di essere ucciso dagli inferociti oppositori. Dante conosce sua moglie, Maria, e illudendosi che lei lo ami la segue a Palermo, dove tutti lo credono Stecchino e cercano di farlo fuori.
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JOHNNY STECCHINO (IT, 1991) di ROBERTO BENIGNI con ROBERTO BENIGNI – NICOLETTA BRASCHI – PAOLO BONACELLI – FRANCO VOLPI – IVANO MARESCOTTI – LOREDANA ROMITO – TURI SCALIA § Dante lavora come autista di uno scuolabus per disabili. Fondamentalmente è una brava persona, con due soli difettucci: ruba ogni tanto le banane e froda il suo esattore fingendosi handicappato alla mano destra. Quello che non sa è di avere un sosia ben più pericoloso: Johnny Stecchino, boss mafioso che ora è rinchiuso in casa per paura di essere ucciso dagli inferociti oppositori. Dante conosce sua moglie, Maria, e illudendosi che lei lo ami la segue a Palermo, dove tutti lo credono Stecchino e cercano di farlo fuori. E lui pensa che tutto succeda per il furto di una banana! Nel suo primo e ultimo film dove dà il volto contemporaneamente a due personaggi, Benigni fa ricorso all’ingenuità e al buon cuore di un ometto innocente contrapponendolo alla meschinità e vigliaccheria di un ex criminale in fuga da una sorte già designata. Da notare che nel film non v'è nessuna analisi dei fenomeni malavitosi siciliani alla radice o nella loro evoluzione, eppure riesce a sorprendere per la verosimiglianza del contesto (vedi il dialogo fra Benigni e Bonacelli dove quest'ultimo enuncia le tre pestilenze che infettano la Sicilia: l'Etna, la siccità, il traffico). 42 miliardi di lire d’incasso nella stagione 1991-92.
Commedia; giudizio personale: 8 (buono)
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jacopo b98
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giovedì 25 luglio 2013
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un benigni divertente che gioca sui doppi sensi
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Dante (Benigni), sosia del boss pentito Johnny Stecchino (sempre Benigni), è usato dalla moglie del mafioso (Braschi) come obbiettivo per le altre famiglie criminali che lo vogliono uccidere per le sue rivelazioni scomode. Ma naturalmente l’ingenuo autista di pullman riuscirà a farla franca. Quinto film da regista di Benigni. Tutto funziona in questa commedia e ci si diverte parecchio. Film fondato sui doppi sensi ha i suoi punti di forza in alcune gag effettivamente geniali e in Benigni, che paradossalmente è il punto di forza e la debolezza maggiore del film: se come attore è fenomenale, fa ridere e ride, come dimostrerà poi l’Oscar che gli verrà dato per il suo capolavoro, La vita è bella (1997); come regista è un autore in maturazione, c’è un’evoluzione, ma è lenta e qui non è ancora maturo come nel film che lo porterà al successo internazionale.
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Dante (Benigni), sosia del boss pentito Johnny Stecchino (sempre Benigni), è usato dalla moglie del mafioso (Braschi) come obbiettivo per le altre famiglie criminali che lo vogliono uccidere per le sue rivelazioni scomode. Ma naturalmente l’ingenuo autista di pullman riuscirà a farla franca. Quinto film da regista di Benigni. Tutto funziona in questa commedia e ci si diverte parecchio. Film fondato sui doppi sensi ha i suoi punti di forza in alcune gag effettivamente geniali e in Benigni, che paradossalmente è il punto di forza e la debolezza maggiore del film: se come attore è fenomenale, fa ridere e ride, come dimostrerà poi l’Oscar che gli verrà dato per il suo capolavoro, La vita è bella (1997); come regista è un autore in maturazione, c’è un’evoluzione, ma è lenta e qui non è ancora maturo come nel film che lo porterà al successo internazionale. Successo eccezionale in Italia, dovuto principalmente alla notorietà di Benigni.
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