ultimoboyscout
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martedì 6 marzo 2012
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che bello il calcio alla radio!
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Strappa più di un sorriso questa pellicola, indubbiamente modesta ma allegra, leggera, scanzonata, divertentissima nel suo genere, che riporta agli anni della schedina, del Totocalcio e del sogno del 13 e agli anni in cui il calcio si giocava solo la domenica pomeriggio e si ascoltava con la radiolina. Il film mostra che la fortuna può sorridere a tutti, anche a chi è notoriamente un perdente o uno sfigato. L'affetto verso il film è smisurato, grazie ad una storia divertente e ad interpreti in ottima forma, non solo Banfi e Calà ma anche i tanti caratteristi di contorno. E finalmente, dopo tanti film in cui risultava perdente, l'attore pugliese riesce a coronare il suo sogno: miliardario (in Lire!) e felice accanto alla donna che ama.
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Strappa più di un sorriso questa pellicola, indubbiamente modesta ma allegra, leggera, scanzonata, divertentissima nel suo genere, che riporta agli anni della schedina, del Totocalcio e del sogno del 13 e agli anni in cui il calcio si giocava solo la domenica pomeriggio e si ascoltava con la radiolina. Il film mostra che la fortuna può sorridere a tutti, anche a chi è notoriamente un perdente o uno sfigato. L'affetto verso il film è smisurato, grazie ad una storia divertente e ad interpreti in ottima forma, non solo Banfi e Calà ma anche i tanti caratteristi di contorno. E finalmente, dopo tanti film in cui risultava perdente, l'attore pugliese riesce a coronare il suo sogno: miliardario (in Lire!) e felice accanto alla donna che ama. Coniuga con equilibrio la comicità dialettale di Banfi a quella più moderna di Calà, resa ancora più surreale dal suo mutismo, restando comunque nel campo della farsa. Irresistibile Banfi, con tanto di orologio sul polsino e cravatta sul pull a mò dell'Avvocato, che col suo istrionismo (forse eccessivo) prende gran parte della scena a discapito di ritmo e fluidità e di una coralità in ogni caso non del tutto cercata. Ispirato, ma non tratto, dal capolavoro di Stefano Benni.
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toty bottalla
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giovedì 16 aprile 2015
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commedia ingenua e un po' stupida!
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All'epoca della schedina con lo spoglio e la matrice un poveraccio simpatico fa tredici al totocalcio...sintesi di una storia classica del tempo che fu, la comicità dell'inero film non è certo di prima classe e banfi dà vita a una commedia scialba fatta di luoghi comuni piazzando qua e là alcune battute del suo repertorio che sollevano a stento di livello un racconto un pò ingenuo e stupidotto, c'è poi calà che per fortuna non parla e "la morbidezza imbattibile" di mara venier. Saluti.
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eugen
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lunedì 12 agosto 2024
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de verdad, dificil encontrar alguna pelicula mas"c
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Algo de mas"chimbo", como pelicula de esta"AL bar dello sport"(Francesco Massaro, escrito con Enrico Oldoini , Franco Ferrini y Enrico Vanzina, 1983)es dificil de encontrar....Se trata de un "topos", en Italia, cuando se habla del"bar desportivo", pero la pelicula comica podia ser mas'interesante, al menos: por ejemplo, saliendo de la historias que cuentan los cliente del mismo bar deportivo, al lugar de hablar de una ganada de mjuchos miliones de liras(una vez era la moneda nacional italian)a lo que lleman"Totocalcioo"(quien gana el maximal de la plata, sabiendo quien gana los partidos de football)y todo se mueve de la misma historia.
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Algo de mas"chimbo", como pelicula de esta"AL bar dello sport"(Francesco Massaro, escrito con Enrico Oldoini , Franco Ferrini y Enrico Vanzina, 1983)es dificil de encontrar....Se trata de un "topos", en Italia, cuando se habla del"bar desportivo", pero la pelicula comica podia ser mas'interesante, al menos: por ejemplo, saliendo de la historias que cuentan los cliente del mismo bar deportivo, al lugar de hablar de una ganada de mjuchos miliones de liras(una vez era la moneda nacional italian)a lo que lleman"Totocalcioo"(quien gana el maximal de la plata, sabiendo quien gana los partidos de football)y todo se mueve de la misma historia.... Lino Bandi, con su teribile prononcion de Bari(o cercana, no se')y L¿Jerry Cala', mudo hasta casi el final de la pelicula y Mara Vanier Y annie Balli las protagonistas mujeres.. Eugen
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elgatoloco
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lunedì 15 luglio 2019
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santo cielo, che film de nada...
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Veramente "de nada", qusto"Al Bar dello Sport"(1983, Franceso Massaro); la vicenda degli immigrati meridionali a Torino, negli anni 1980, era già un po'inutile-scontata, ma in più c'è l'aggravante di una sceneggiatura, scritta anche con Enrico Vanzina e altri, che non"sa di nulla": la vincita dello"sfigato- prepotente"Banfi, con il consiglio "determinante"dell'amico Jerry Calà, rimasto muto per "disturbo post-traumatico da perdita al gioco"(ovviamente in nessun manuale di psichiatria troverte tale definizione....)sa di poco, è inconsistente, mentre le aggiunte con riferimenti al boss mafioso e al"miracolo"sono assolutamente posticce, non hanno alcuna serietà nello sviluppo logico-narrativo.
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Veramente "de nada", qusto"Al Bar dello Sport"(1983, Franceso Massaro); la vicenda degli immigrati meridionali a Torino, negli anni 1980, era già un po'inutile-scontata, ma in più c'è l'aggravante di una sceneggiatura, scritta anche con Enrico Vanzina e altri, che non"sa di nulla": la vincita dello"sfigato- prepotente"Banfi, con il consiglio "determinante"dell'amico Jerry Calà, rimasto muto per "disturbo post-traumatico da perdita al gioco"(ovviamente in nessun manuale di psichiatria troverte tale definizione....)sa di poco, è inconsistente, mentre le aggiunte con riferimenti al boss mafioso e al"miracolo"sono assolutamente posticce, non hanno alcuna serietà nello sviluppo logico-narrativo... Da poco, decisamente, anche l'interpretazione. Un Banfi riperitivo, un Calà decisamente non al meglio(ma quando è stato il suo meglio, viene da chiedersi), Maria Venier che non si sa che ruolo realmente svolga nella vicenda e altri interpreti ancora che appaipno quasi come"zeppe"rispetto al film. Musichette, sciocchezze aggiunte, non si capisce francamente che ruolo svolgano in un film la cui banalità è, decisamente, più unica che rara, senza che questa caratteristica porti a quel"rovesciamento grottesco"che in altri film e spettacoli(penso quqi soprattutto al teatro, ovviamente)può essersi,m magari anche involontariamente e inconsicamente, creato..Non mi piace mai tradurre il tentativo di "recensione"in un voto, ma in questo caso sarebbe, senza apprello, negativo, El Gato
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f.vassia 81
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giovedì 30 settembre 2010
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farsetta non del tutto disprezzabile
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Una farsa non da buttare, specie nella prima parte,in cui ricostruisce con una certa brillantezza il clima nei bar dello sport frequentati dalle comunità di meridionali emigrati al Nord.Sciocca e deludente, invece, la parte finale, che s'affida fin troppo a schiaffoni e improperi in pugliese. Non male il duo Banfi-Calà.
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