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Dopo gli eccessi dei primi film nei quali c'era tutta la
rabbia per la fine dell'epopea della conquista del Far West e del mito americano e la ribellione disperata di fronte al nuovo che stava avanzando e che Peckinpah non
condivideva, con L'Ultimo Buscadero siamo alla rassegnazione. I toni sono dimessi, la voglia di lottare sta venendo meno e l'analisi sociologica lascia spazio a quella psicologica. Il "male" colpisce l'interno stesso della famiglia, si insinua nei modi di
vivere ed i sogni si spostano dalla frontiera americana
a quella australiana anticipando di molti anni il western a venire di opere come La Proposta o Australia.
Rimane solo il gioco del rodeo che ha ancora comunque una sua dignità decorosa che poi scomparirà con il Paul Newman-Buffalo Bill di Altman diventando spettacolo da circo.
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