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Vamos a matar, compañeros è il film di mezzo della trilogia corbucciana “revolucionaria” iniziata nel 1968 con Il mercenario e destinata a concludersi nel 1972 con Che c’entriamo noi con la rivoluzione? Il regista, che è anche autore del soggetto e che ha messo mano alla sceneggiatura, cerca di perfezionare i meccanismi già sperimentati in Il mercenario: un dialogo con richiami alle questioni sociali e una trama che accompagni lo spettatore nella scelta rivoluzionaria dei protagonisti. Alla fine il rapporto simbolico tra l’avventuriero “del mondo sviluppato”, cioè Lo Svedese interpretato da Franco Nero, e il campesino gaglioffo ma potenzialmente rivoluzionario El Basco, funziona anche grazie alla straordinaria duttilità di un Tomas Milian in gran forma. Il film ottiene un notevole successo al botteghino superando il miliardo di lire di incassi, una bella cifra per l’epoca. Vamos a matar, compañeros è considerato l’ultimo vero western all’italiana di Corbucci. L’atto conclusivo ufficiale di quella che viene chiamata “trilogia de la revolucion”, cioè Che c’entriamo noi con la rivoluzione? con Paolo Villaggio e Vittorio Gassman, verrà visto come una specie di omaggio postumo ormai fuori dalle atmosfere tipiche del genere.
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