Una donna per Ringo

Costruito per lanciare le due gemelline Emilia e Pilar Bayona, in arte Milly e Phillys, protette del megaproduttore Benito Perojo, il film è stato molto bistrattato dalla critica al momento della sua uscita. Con il tempo però è stato recuperato per alcune sue caratteristiche che ne fanno un prodotto anomalo nella panoramica del western cosiddetto “italian style”. Gli elementi contradditori, così vituperati negli anni Sessanta, finscono per apparire oggi così particolari da trasformarlo in una sorta di pellicola di culto. La storia si dipana su una sottotraccia gialla e alterna momenti vicini alla commedia western con scene dalla violenza inusitata. Più che protagoniste le due gemelline finiscono per essere l’elemento attraverso il quale si ritesse una trama che in qualche momento sembra perdersi. Il titolo originale, Dos pistolas gemelas, due pistole gemelle, diventa Una donna per Ringo sul mercato italiano e statunitense per sfruttare il fresco successo del personaggio di Tessari interpretato da Giuliano Gemma. In Francia addirittura viene lanciato con il titolo Pas de pitié pour Ringo (Nessuna pietà per Ringo). Tra le caratteristiche curiose c’è infine la scelta di non sfruttare in alcun modo l’indubbia avvenenza delle gemelline, che appaiono quasi sempre vestite da cow boy, tranne nella estremamente castigata scena del ballo nel saloon. Per entrambe sarà l’unico western della loro non lunghissima carriera.