Roberto Nepoti
La Repubblica
Archivista della polizia, Marvin è vittima di un incidente e viene rabberciato da uno stravagante dottore, che sostituisce i suoi organi lesi con quelli di un'intera fattoria di animali. Salvo che le parti del nuovo corpo di Marvin hanno conservato la memoria genetica delle varie specie cui appartengono e si comportano di conseguenza: reagendo come se appartenessero ancora ai proprietari originari, spiazzano gli umani repressi.
Se gli inconvenienti non sono pochi, la faccenda presenta anche dei vantaggi; il giovanotto infatti, prima dell'incidente anonimo e incolore, diventa un tipo che si fa notare parecchio. Un soggetto che sarebbe andato bene per una favola antica, implicitamente giocato sul contrasto tra istinto e civilizzazione con tutto quel che ne consegue (il corpo, quale tramite degli istinti, è sempre stato uno dei fulcri della comicità).
La commedia demenziale diretta dal debuttante Luke Greenfield, tuttavia, non ha ambizioni alte; si limita piuttosto ad allineare l'uno dopo l'altro sketch e trovate, che più di una volta colgono il segno. Soprattutto, Animal è pensato per fare da "veicolo" a Rob Schneider (anche sceneggiatore), uno dei tanti attori usciti dal serbatoio del famoso Saturday Night Live. Nelle sue imitazioni zoologiche, Schneider è protagonista di un one-animal show che funziona come distrazione dalla calura estiva, dura il giusto numero (84) di minuti e si manda giù senza effetti collaterali.
Da La Repubblica, 25 luglio 2003
di Roberto Nepoti, 25 luglio 2003