Lietta Tornabuoni
La Stampa
Si potrebbe anche discutere: sarà corretto usare la fragilità e il pathos d'un bambino malato per accrescere la tensione d'un thriller e l'emozione degli spettatori, oppure sarà facile, sleale o magari odioso? Codice Mercury di Harold Becker, tratto dal romanzo Simple Simon di Ryne Douglas Peardon, mette insieme due infermità, due solitari, due esclusi: un bambino autistico (Miko Hughes) incapace di parlare e spesso di capire strutture e nessi della realtà; e un agente del Fbi (Bruce Willis) malato di depressione, in conflitto con i suoi capi, deluso dai loro comportamenti, degradato a lavori mortificanti. [...]
di Lietta Tornabuoni, articolo completo (1716 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 3 Maggio 1998