Lietta Tornabuoni
La Stampa
Il talento di Marco Bellocchio dà vita al primo film italiano in concorso al festival, Il principe di Homburg. Conflitto molto contemporaneo tra autorità e libertà, scontro fatale tra padre e figlio, grandi nobili sentimenti, empito romantico, e la possibilità di intendere il film in due maniere: secondo l'interpretazione onirico-psicoanalitica che ne dà il regista, e come versione cinematografica di un'opera teatrale alta e perfetta, l'ultimo dramma che Heinrich von Kleist scrisse a trentaquattro anni nel 1811 pochi mesi prima di uccidersi, pubblicato e andato in scena soltanto dieci anni dopo. [...]
di Lietta Tornabuoni, articolo completo (2910 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 9 Maggio 1997