Giuseppe Marotta
Ve ne siete accorti? Ogni anno, morto e sepolto il Festival di Venezia, riappare qui e altrove, disanimato dagli ozi di agosto, il vostro inalienabile don Peppino. E che trova, in fin dei conti? Uragani donatici, parrebbe, dagli USA; il premio Viareggio a Moretti nonostante l'asse Moravia-Pasolini-Ungaretti (quest'ultimo, il Poeta di Sentimento del tempo, ha voluto provare, ho idea, che ogni Paradiso è fatto di nostalgia dell'inferno); l'imminente deflagrazione, o cilecca, dell'atomica francese nel Sahara; una faticosa rivalutazione di Franco Interlenghi e di Antonella Lualdi; i proclami di Rossellini (eh, non gli si può dare un successone che lui subito catechizza popoli e statisti, da una farfalla ricava immediatamente un aviogetto). [...]
di Giuseppe Marotta, articolo completo (7841 caratteri spazi inclusi) su 1960