Away From Her - Lontano da lei

Amore fino all'ultimo

Un matrimonio amoroso e solidale che dura da quasi cinquant'anni. Una malattia, l'Alzheimer, che non potrà durare a lungo: e che intanto disgrega la mente dell'ammalata, le fa perdere memoria del passato, del presente, dei nomi o dei gesti, le toglie la padronanza di sé e ogni senso del dovere o dell'essere. Sarah Polley, ex attrice, regista canadese non ancora trentenne, prova a raccontare una storia d'amore tra vecchi senza flashback né ricordi di gioventù, senza l'indulgenza sentimentale tipica, conservando una rara durezza e lucidità. Ci riesce.
La donna malata viene ricoverata in una casa di cura. Il marito innamorato se ne occupa con affetto: e si accorge che la moglie prova un sentimento di amicizia e attrazione verso un altro paziente, mentre finisce per trascurare del tutto il marito che durante la vita ha fatto per lei quanto era possibile e impossibile, che ancora continua a farlo. Di quel nuovo legame si accorge pure la moglie del paziente: con insofferenza e aridità porta via l'uomo dalla clinica, provocando nella malata uno stato di depressione e abbandono molto grave. Il marito non può sopportare che lei soffra, che non possa essere felice per l'ultima volta: agisce in conseguenza.
Dolore, vecchiaia, malattia, agonia, sofferenza invadono adesso il cinema con virulenza: ammesso che manchi la morte, tutto il resto c'è, in opere che vedono la compassione sostituirsi all'indignazione. In "Lontano da lei" tratto da un bellissimo racconto di Alice Munro, la regista sa mantenere l'equilibrio difficile della dedizione, la forza e delicatezza dei sentimenti: e sa guidare come necessario gli interpreti, tra i quali Julie Christie è in assoluto la più brava.
Da L'Espresso, 21 febbraio 2008

di Lietta Tornabuoni, 21 febbraio 2008