Michelangelo Antonioni
Per quello che riguarda la forma del documentario, e sopratutto da N. U., io sentivo il bisogno di escludere certi schemi che si erano venuti formando e che pure erano allora validissimi. Lo stesso Paolucci - che era allora uno dei documentaristi più noti - faceva i suoi documentari secondo determinati criteri, direi a blocchi di sequenze, che avevano un loro principio, una loro fine, un loro ordine; questi blocchi messi insieme costituivano una certa parabola che dava al documentario una sua unità. [...]
di Michelangelo Antonioni, articolo completo (1499 caratteri spazi inclusi) su febbraio-marzo 1961.