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Se Marzia Gandolfi, che ha scritto il commento introduttivo, si fosse presa la briga di leggere il bellissimo libro di Kent Harouf da cui il film è tratto (è un libro breve, si legge in fretta, su) avrebbe evitato di scrivere alcune delle sciocchezze che ha scritto. "Una storia convenzionale e mai veramente esaltante", viene scritto nel commento. I libri e le storie di Harouf sono così; raccontano di gente semplice e normale, di gesti quotidiani, di personaggi di poche parole. Poco sembra succedere, eppure è la vita che scorre. Ma i rapporti che si instaurano fra i personaggi non sono mai banali, mai.
Perfetta trasposizione del libro, il film trova anche due interpreti perfetti. Rivedere insieme Redford e Jane Fonda fa commuovere, ci riporta indietro negli anni. Vederli recitare insieme ci fa domandare per quale accidente di motivo non sia successo prima. Misurati come devono, anziani senza fronzoli, ma belli, belli di una luce tutta loro, commuovono in maniera sottile, si amano, sono complici, sono amici. Sono meravigliosi.
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