Lolita |
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Un film di Stanley Kubrick.
Con James Mason, Shelley Winters, Sue Lyon, Gary Cockrell.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 152 min.
- Gran Bretagna, USA 1962.
MYMONETRO
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Un film importante per il cinema e per l'autore
di Ermanno67Feedback: 600 | altri commenti e recensioni di Ermanno67 |
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mercoledì 6 gennaio 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Kubrick aveva un modo fare film non troppo lontano a quello di Fellini, e non è un caso che i due si stimassero reciprocamente molto più di quanto abbiano fatto molti critici. La differenza stava nel tipo di genio: da una parte quello ebraico mitteleuropeo, dall'altra quello cattolico mediterraneo. Giunto in Inghilterra per girare questo film per minori pressioni moralistiche nonché per migliori possibilità economiche, Kubrick vi rimarrà tutta la vita. A unire Kubrick e Fellini é anche una forte presenza dell'umorismo - anch'esso di diverso tipo - anche in un contesto drammatico. Tuttavia nel cinema di Fellini sono assenti le lolite, a meno di non voler scorgere - qualcuno lo ha fatto - nel sorriso finale della ragazzina ne "la dolce vita" una sfumatura maliziosa, oltre all'infantilismo di certi atteggiamenti di Anita Ekberg, che il protagonista definisce - significativamente parlando di "bellezza americana" - "una grossa bambola". La difficoltà di far accettare un film del genere é stata confermata dai problemi che ha avuto trentacinque anni dopo il remake di Adrian Lyne. Comunque "La dolce vita" e "Lolita" (che sono entrambi anche una satira della civiltà moderna) hanno dato un contributo importante a quella piena libertà di espressione rivendicata dal cinema che aveva trovato conforto in una sentenza epocale della Corte Suprema americana, che nel 1952 aveva riconosciuto ai film l'applicazione - dapprima negata - del Primo Emendamento. Come furono molto importanti i film scandinavi e la nouvelle vague francese. Se qualcuno ce l'ha con il sesso e in generale con la liberalità della censura al cinema degli ultimi 50 anni, sa con chi prendersela (come é capitato). Non a caso l'entrata della pornografia nel circuito commerciale dei film normali é avvenuta in America. E allora il grande successo negli USA di "Lolita" del 1962 non può sorprendere. La società americana era pronta ad accettare un film del genere, come le mamme entusiaste che portavano le figlie ai provini, quando non si presentavano loro per la parte. Il problema era convincere la censura, ma un uomo dall'abilità diabolica come Kubrick sapeva come fare, ed ecco un film che, per la sceneggiatura rimasta accreditata a Nabokov, nonostante la grossa revisione di Kubrick e Harris, venne persino candidato a un Oscar. In un cast eccellente emerge la figura di Peters Sellers, la cui capacità di essere come attori diversi in diversi ruoli anticipa quella ne "Il dottor Stranamore". Sue Lyon é più sexy nelle foto pubblicitarie (Kubrick era anche un genio del commercio) di Bert Stern di quanto lo sia nel film, in cui la obbligata assenza di erotismo esplicito é largamente compensata dalla sua originalità, dalle sue tante qualità per le quali é stato elogiato persino dai critici generalmente a lui ostili (come l'arcigna quanto valida Pauline Kael, che in seguito stroncherà tutti gli altri film del regista, 2001 in testa). Per Kubrick questo film segnò l'inizio della indipendenza economica, grazie alla quale, insieme a una forte ascendenza sui capi delle case di produzione, poté realizzare i suoi film successivi, per i quali forse, più che per "Lolita", ci si dovrebbe chiedere (e infatti la critica lo fece) come é stato possibile realizzare. Lolita tornerà nel cinema di Kubrick in "Eyes Wide Shut", nei panni della figlia del commerciante di costumi, in una scena beffarda che anticipa in minore (dove l'uomo comune può partecipare, pagando la tariffa) l'orgia elitaria nel castello.
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