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Ingiustamente snobbato dalla critica e dal pubblico, questo film ci offre un ritratto della vicenda dei terribili fratelli Krays, e della malavita inglese di quegli anni. Gli aggettivi per descrivere questo film sono: cupo, psicologico e pulp. Ha infatti in sé proprio quegli elementi umoristici e sanguinari proprio del genere pulp, ma che però si mescolano bene alla cupa dimensione psicologica dei fratelli e all'ambiente della malavita in cui erano inseriti. Le interpretazioni sono tutte molto convincenti, in particolare stupiscono molto quelli di Gary e Martin Kemp, alla loro prima impresa cinematografica, sapendo rendere molto bene i profili psicopatici dei fratelli Krays. La tematica dell'omosessualità poi di uno dei fratelli è stata trattata con molto delicatezza, senza troppi appesantimenti nella trama; si è dato invece più spazio alla storia matrimoniale dell'altro fratello, nel suo atteggiamento possessivo e soffocante.
Certo alcune scelte potevano essere approfondite meglio, se questo fosse stato fatto ne sarebbe uscito sicuramente un capolavoro. Comunque resta un ottimo film, che consiglio di guardare a tutti quelli che vorrebbero vedere un gangster-pulp diverso dal solito.
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