C'è un paese che da una parte si affaccia nel Mediterraneo e dall'altra si spinge verso L'Europa continentale. E' famoso ed orgoglioso per e del suo cibo, la sua cultura, la sua letteratura, il suo cinema. Questo paese non è l'Italia. E' la Francia che riesce a produrre un ottimo thriller come "Ne le dis à personne" , e lo fa diventare il campione d'incassi dell'anno 2006, con elogi anche dalle riviste specializzate made in Usa.
Il film di Guillame Canet è solo una, ma una delle testimonianze più brillanti, di cosa voglia dire amare il cinema e tutelarlo, un film per cui vale la pena fare la fila fuori dai botteghini, scena quasi d'altri tempi che in Italia si vede solo per Checco Zalone.
Commovente l'interpretazione di Cluzet, ma bravissimi anche tutti gli attori del cast. Da qui traspare un'altra caratteristica del cinema francese d'oggi, quella di costruire dei personaggi profondi senza cadere in ritratti eccessivi e macchiettistici.
Forse l'intrico della trama può far perdere qualche punto in termini di verosimiglianza, ma se fosse sempre tutto verosimile, avrebbe ancora un senso, il cinema?
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kronos
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martedì 31 gennaio 2012
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italians
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Oibò, e pensa che hai esattamente descritto (sole, pizza e mafia a parte) le principali ragioni per cui l'ITALIA è conosciuta all'estero: cibo, arte, cultura, moda, design, letteratura, musica ... e cinema!Ma per saperlo bisogna aver mosso qualche passo oltre Chiasso, cosa che evidentemente tu hai fatto solo col pensiero (o in qualche vacanza da diporto).Non sono pochi i films italiani recenti a cui calzerebbe a pennello la tua recensione: pellicole come "Io non ho paura", "Romanzo criminale", "Le conseguenze dell'amore", "La sconosciuta", "Una vita tranquilla","La doppia ora" (di cui è in produzione un remake USA)...C'è solo una significativa differenza rispetto alla Francia: i ben più magri incassi nazionali.
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Oibò, e pensa che hai esattamente descritto (sole, pizza e mafia a parte) le principali ragioni per cui l'ITALIA è conosciuta all'estero: cibo, arte, cultura, moda, design, letteratura, musica ... e cinema!Ma per saperlo bisogna aver mosso qualche passo oltre Chiasso, cosa che evidentemente tu hai fatto solo col pensiero (o in qualche vacanza da diporto).Non sono pochi i films italiani recenti a cui calzerebbe a pennello la tua recensione: pellicole come "Io non ho paura", "Romanzo criminale", "Le conseguenze dell'amore", "La sconosciuta", "Una vita tranquilla","La doppia ora" (di cui è in produzione un remake USA)...C'è solo una significativa differenza rispetto alla Francia: i ben più magri incassi nazionali. E lo sai per quale motivo?Perchè l'Italia è un paese di pecoroni esterofili pronti a genuflettersi di fronte ai buoni lavori che provengono dall'estero (e pure quelli meno buoni) e, nel contempo, a sparare a zero su qualunque cosa, qualunque, venga realizzata sul suolo nazionale.Probabilmente il famigerato SPREAD si spiega anche così...
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citizen kane
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martedì 23 settembre 2014
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thriller-feuilleton
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Al principio questo film sembra avvincente per la complessità e il mistero della trama che si infittisce progressivamente.In seguito, però,e soprattutto nel finale tutto diviene troppo intricato e inverosimile configurandosi come un thriller-feuilleton. Gli attori sono bravi e alcuni ottimi , anche se il protagonista ricorda troppo, fisionomicamente e nel personaggio, il Dustin Hoffmann del Maratoneta di Schlesinger.L'attore non ha purtroppo, la duttilità,la versatilità e drammaticità dell'attore americano nel ruolo suddetto.Analogia pure la protezione del protagonista da parte di malvivente della banlieu con la protezione da parte di teppisti di Brooklin del predetto film.Nota costante dei thrilling -noir francesi è la commistione con storie di amore idilliache e inverosimili (Leòn, Nikita ad es.
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Al principio questo film sembra avvincente per la complessità e il mistero della trama che si infittisce progressivamente.In seguito, però,e soprattutto nel finale tutto diviene troppo intricato e inverosimile configurandosi come un thriller-feuilleton. Gli attori sono bravi e alcuni ottimi , anche se il protagonista ricorda troppo, fisionomicamente e nel personaggio, il Dustin Hoffmann del Maratoneta di Schlesinger.L'attore non ha purtroppo, la duttilità,la versatilità e drammaticità dell'attore americano nel ruolo suddetto.Analogia pure la protezione del protagonista da parte di malvivente della banlieu con la protezione da parte di teppisti di Brooklin del predetto film.Nota costante dei thrilling -noir francesi è la commistione con storie di amore idilliache e inverosimili (Leòn, Nikita ad es.)che i thrilling americani non presentano mai, in questo è la nouvelle vague che prevale.Comunque alcune scene sono magistralmente condotte, l'inseguimento del protagonista nella banlieu con richiamo evidente agli inseguimenti magistrali di Friedkin.Il finale poi ci riporta al tempo delle mele e al trionfo della purezza sul male nonostante la moglie sia chiaramente colpevole di omicidio volontario.
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