Blaze ? un film che parla di trauma e lo fa (pur con la sintesi necessaria del formato lungometraggio) molto bene. La storia in breve: Blaze ? una bambina anzi, ? una bambina che nell'arco di tempo della narrazione diventer? una ragazza. Durante un giro per i vicoli della citt? la povera Blaze ? costretta ad assistere ad uno stupro di una sconosciuta, stupro che avr? conseguenze molto gravi per la donna che lo subisce ma anche per la psiche della protagonista. Il film scorre bene grazie ad una sceneggiatura solida e priva di lacune. Tutto fluisce in modo ordinato e con progressione, senza esasperare il dolore che la bimba prova ma, al contempo, senza minimizzare l'impatto che questo episodio produce sul suo equilibrio. Ci? che ho amato di pi? ? il fatto che il film accompagna Blaze nel suo sviluppo e nelle sue notevoli difficolta di elaborazione del trauma evitando saggiamente e scientemente facile retorica e luoghi comuni triti e ritriti su tale argomento. Ne emerge un quadro chiaro e asciutto dove il dolore della protagonista e del padre che l'accompagna in tale percorso brillano di umana bellezza seppur nello sconforto e nella difficolt? che li contraddistinguono. Un aspetto molto importante che sembra essere la chiave di volta che permetter? a Blaze di procedere e risolvere poco a poco ci? che ? risolvibile ? il mondo interiore della bambina, un mondo fatto di risorse enormi e solide dettate dalla sua fervida fantasia (Blaze non ? "sola" ma ? protetta da un drago che la sostiene e la coccola quando ? atterrita e che lei a sua volta ama e cura per quanto le ? possibile). Questo mondo interiore di Blaze trae origine e forza anche da una serie di figure adulte positive e amorevoli che la sostengono ed aiutano e che svolgeranno un ruolo chiave nel suo cammino verso la ripresa. Anche questo elementi "positivi" non sono mai esasperati e votati alla ricerca della commozione dello spettatore essendo essendo sapientemente trattati senza mai scadere nel melenso e nel ridondante. La fotografia ? ben calibrata ed asservita alla narrazione. Molto belli (e pieni di arte creativa) i costumi e gli effetti speciali che rappresentano il mondo immaginativo/onirico della bimba i quali risultano semplici ma di impatto e soprattutto funzionali a ci? che ? e vuole essere il racconto ed il taglio intrapreso dal regista. Attori molto bravi e ottimamente condotti. Un film da vedere, un film che rimane e che dice molto su di un tema talvolta esasperato o di cui molti parlano tralasciando l'aspetto "temporale" e del quotidiano del vivere e convivere col trauma.
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