Il cavaliere di Lagardère [2] |
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Un film di Philippe De Broca.
Con Marie Gillain, Fabrice Luchini, Daniel Auteuil, Vincent Perez, Yann Collette.
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Titolo originale Le bossu.
Avventura,
durata 115 min.
- Francia 1998.
MYMONETRO
Il cavaliere di Lagardère [2]
valutazione media:
3,17
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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fiml motevoledi elgatolocoFeedback: 257582 | altri commenti e recensioni di elgatoloco |
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domenica 7 luglio 2019 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Npn proprio un"divo"della"nouvelle vague", ma un solido regista, Philippe de Broca, che in questo"Le Bossu"(1998), dal fortunato romanzo di quel "secondo Dumas"che fu Paul Féval, autore comunque fortunato. Film piacevole, capace di essere pienamente "de capa y espada", con duelli e altro, fughe e inseguimenti, ma, anche dietro il travestimento di quel cavaliere di Lagardére, invero di umili origini, che , anche travestendosi(se déguisant) da"bossu"(gobbo e mimando molto bene la voce), riesce a salvare una bimba e poi, quando questa sarà grande, a sposarla, a ristabilire la giustizia, anche di fronte al latrocinio di alcuni nobili, si sente da un lato la volontà della persona di umili origini, di mostrare che lui è migliore di tanti aristrocratici"intronizzati"fin dalla nascita, come anche di mostrare come dietro le apparenze di un povero gobbo possa nascondersi una mente acuta, oltre che astuta, che comunque rispetta la giusitizia, anzi la serve, tornando poi ad essere ciò che era, ossia un cavaliere nobile non di nascita ma d'animo. Chiaro che ciò faceva maggiormente presa all'epoca di Féval/1800)e invece decisamente di meno all'epoca della fine del 1900, incipiente 2000, ma rimane la capacità, che De Broca aveva(scompare 6 anni dopo)di rendere interessante e intelligente un fil,m"d'avventura"(certo definizione generica, ma comunque in qualche modo effiace a fini classificatori), con la capacità di servirsi in modo filmicamente valido della"variatio", dunque delle alternanze d'ambiente e di personaggi, ma soprattutto d fgestire bene la maniera di recitare, anche molto mimivamente, di interpreti molto validi come Daniel Auteuil, il protagonista e come Fabrice Luchini, il"vilain"della storia, per non dire di una delle ultime interpretazioni di Philippe Noiret. Bella ebrava Marie Gillain, come anche la partecipazione di Renato Scarpa, ottimo nella parte del burattinaio, dove le scene del teatro di figura risultano particolarmente piacevoli quanto efficaci, per un film che ha come suo tema anche quello del rapporto "realtà" -apparenza.... El Gato
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